Sabato 11 Ottobre a partire dalle ore 22 lo SPAZIO ZERO VILLAGE in Viale Tor di Quinto 57/B, a poche centinaia di metri da Ponte Milvio e Corso Francia, si tingerà di bianco e blu per la prima festa romana di FaceBook denominata “I love Face book Party”. La location è stata completamente riservata alla festa e la serata ospiterà Radio Globo. Basato sul passaparola, “I Love Facebook Party” rappresenterà l’unico evento interamente creato dai singoli utenti del social network che in questi ultimi mesi, per contatti ed iscrizioni, sta esplodendo tanto da aver surclassato il famoso Myspace.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Gli organizzatori, in puro stile “marzulliano” si son fatti delle domande e si son dati le risposte.
Perché partecipare a “I Love Facebook Party”? Perché chiunque si sia iscritto a Facebook l’ha fatto un po’ per curiosità, ma anche per riallacciare rapporti con amici di vecchia data e conoscere gente nuova… Organizzare una festa dando a tutti la possibilità di incontrarsi in real life o di rivedersi ci è sembrata una decisione assolutamente naturale
Perché allo Spazio Zero Village ? Perché è uno fra i più grandi spazi “nuovi” polivalenti di Roma , perché non è una semplice discoteca: utilizzato come location per rappresentazioni teatrali, concerti e feste a tema, Spazio Zero Village è uno spazio modulabile che possiede le caratteristiche ideali per ospitare un evento di questa portata, può ospitare 7000 persone, usufruisce dei parcheggi creati per le partite di Italia 90, una strumentazione audio che farà tremare metà città ! Inoltre è indoor e outdoor, quindi condizioni climatiche avverse non potranno compromettere lo svolgimento della serata…
Perché la serata inizia alle 22 ? Perché l’universo Facebook è talmente variegato che sarebbe limitativo improntare la serata solo sulla tarda notte, così anche chi non vuole fare troppo tardi avrà la possibilità di partecipare!
Perché di sabato ? Perchè volevamo una serata per tutti, anche per quelli che verranno da fuori Roma… La serata è stata creata su misura per tutti gli iscritti
Dove si trova lo Spazio Zero Village e come arrivarci ? si trova in Viale Tor di Quinto 57/B (di fronte al Gran Teatro), a poche centinaia di metri da Ponte Milvio. Per chi non usa la macchina, da Termini: Bus n° 217 e il servizio notturno Bus n° N25 da via Veneto.
Chi ci guadagna ? Sappiatelo, la festa è “no profit”, l’ ingresso è dovuto solo per ricoprire le spese della struttura e parte del ricavato verrà utilizzato per “beneficienza”; attraverso l’ aiuto di associazioni no profit riconosciute, acquisteremo infatti macchine utili per strutture in difficoltà.
L’ingresso costa 10 euro, consumazione compresa, alle ore 22 si apriranno le danze che andranno avanti per tutta la notte ed i più esigentii potranno riservare tavoli al privè chiamando Giovanni 349 8097889 oppure Cris 392 1152592
La nostra scheda
Il nome del sito si riferisce agli annuari con le foto di ogni singolo membro (facebooks) che alcuni college e scuole preparatorie statunitensi pubblicano all’inizio dell’anno accademico e distribuiscono ai nuovi studenti e al personale della facoltà come una via per conoscere le persone del campus.
Facebook è stato fondato il 4 febbraio 2004 da Mark Zuckerberg, all’epoca diciannovenne e studente presso l’università di Harvard.Fu poi esteso al MIT, all’Università di Boston, al College di Boston, e a tutte le scuole Ivy League nel giro di due mesi. Molte singole università furono aggiunte in rapida successione nell’anno successivo. Col tempo, persone con un indirizzo di posta elettronica con dominio universitario (per esempio .edu, .ac.uk, etc.) da istituzioni di tutto il mondo acquisirono i requisiti per parteciparvi. Quindi il 27 febbraio 2006 Facebook si estese alle scuole superiori e grandi aziende. Dall’11 settembre 2006, chiunque abbia più di 13 anni può parteciparvi. Gli utenti possono fare parte di una o più reti partecipanti, come la scuola superiore, il luogo di lavoro o la regione geografica. Quindi se lo scopo principale iniziale di Facebook era di far mantenere i contatti tra studenti di università e licei di tutto il mondo, adesso è diventata una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di internet.
Da settembre 2006 al settembre 2007 la posizione nella graduatoria del traffico dei siti è incrementata dalla sessantesima alla settima posizione. Dal luglio 2007 figura nella Top 10 dei siti più visitati al mondo ed è il sito numero uno per foto negli Stati Uniti con oltre 60 milioni di foto caricate settimanalmente. Il sito conta attualmente oltre 100 milioni di utenti in tutto il mondo ed è valutato più di 16 miliardi di dollari
(fonte Wikipedia).
Ma a settembre 2008 in Italia Facebook batte MySpace. Oxyweb ha pubblicato la mappa dei social network più popolari, suddivisa per paese, aggiornata al mese di settembre. Un mese storico per l’Italia, dato che sarà ricordato per il sorpasso di Facebook ai danni di MySpace, fino a oggi la web community più cliccata dagli internauti italiani.
La mappa è stata elaborata sfruttando i dati diffusi da Alexa, azienda statunitense sussidiaria di Amazon che si occupa di statistiche sul traffico di Internet. Il parametro preso in considerazione è quello del traffico generato in ogni paese dalle singole community (non si basa quindi sul numero degli iscritti alla community o su quello, più diffuso, del numero di pagine visualizzate).
Anche a settembre, al primo posto della classifica dei siti più trafficati d’Italia si è piazzato Google, seguito da Windows live e YouTube. Nella top10 spiccano Libero.it (settimo) e eBay (nono). Il primo social network della classifica è Facebook, che si piazza al 12esimo posto, più in alto di sei posizioni rispetto a Myspace
(fonte 24Minuti.it)
Ma attenzione
anche VIGNACLARABLOG è presente su FaceBook con un proprio gruppo
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Ho 24 anni, dovrei essere presa da facebook tanto quanto tutti i miei coetanei ma invece devo dire che non mi fa nè caldo nè freddo, è un fenomeno che mi lascia del tutto indifferente. Mi devo sentire antiquata, fuori dal tempo ? Io preferisco di molto invece confrontarmi sui problemi veri su blog seri come questo, perchè dagli scambi di idee che avuto su vigna clara blog ho avuto sempre modo di trattenere per me un po’ di umanità, di cultura, insomma ne ho tratto sempre un piacevole beneficio anche quando le discussioni erano vivaci e qualche volta litigiose.
Mi dispiace però che da qualche tempo questi dibattiti non ci siano più, dove siete amici ?
Martina
Martina non sei antiquata, sei solo una saggia ragazza che sa distinguere l’effimero dal concreto. Hai ragione, anch’io sento la mancanza dei nostri dibattiti. Apriamone uno su questa moda di facebook che qualcuno m’ha spiegato ma che sinceramente anche a me non ha fatto fare i salti di gioia sarà perchè io, e non tu, ho un’età alla quale queste pulsioni cominciano ad essere rare. Chissà se il nostro amico di penna Aragorn ci farà conoscere il suo parere….un caro saluto
Clara
Ahimè Clara, non ho grossi pareri in merito.
L’ignoranza è una brutta bestia ed evidentemente deve avermi profondamente morso.
Conoscevo a malapena il nome “myspace” , che pensavo potesse essere il sito di quell’idiota di d’agostino sempre alla ricerca di minchiate-gossip.
Ma francamente, facebook ?
Comunque la curiosità ha avuto il sopravvento e stasera ci sono andato.
E mi sono iscritto , vincendo tra l’altro una noia mortale perchè cominciavo a comprendere lo scopo (?) di tale sito.
Figurati, io , che da secoli cerco di fregare a gandalf il mantello dell’invisibilità , tale è il mio spiccato senso per la socialità !
Mettere il mio grugno su un sito a disposizione di tutti e soprattutto di tutto.
Eppoi che dovrei dire ad uno che non conosco e di cui poco o nulla mi frega ?
E soprattutto che me frega di quello che può dirmi tramite tastiera e senza scopo ?
D’altronde fa il paio con il senso delle attuali serate dei giovani.
Ricerca dello sballo ossia bere o farsi le canne o ingollare extasy per poter ballare come automi fino alla tarda, mediamente beoti.
L’uso delle “k” , delle faccine, delle contrazioni sintattiche per me spesso incomprensibili sono sintomo di un distacco generazionale forse ormai incolmabile.
E magari ci sta.
Quindi dicendo ora ciò che penso sono altrettanto certo di non essere ( come spesso credo ) dalla parte della ragione.
Magari è il nuovo modo di socializzare, via telematica.
Magari ci si incontra così , informaticamente.
Poi però sentono il bisogno di incontrarsi e di “toccarsi” e di ballare.
Un ritorno quindi alla fine , alle primordiali sociali esigenze umane.
Non credo insomma valga la pena di starci tanto a pensare.
Anche perchè mi sembra una generazione sempre in bilico tra un bit ( spesso male usato ) ed uno smielato libro di moccia.
Tra un “romantico” lucchetto a ponte milvio ed un deturpante graffito scemo sulla colonna di san pietro.
Speranza : cresceranno.
Anzi certezza.
Come abbiamo fatto noi, come hanno fatto tutti.
Però , caspita che nostalgia degli anni 70-80.
Saranno stati duri e magari ingiusti per l’età , ma hanno messo in moto oltre alle mani anche il cervello.
D’altronte se uno spazio si chiama zero, avrà pure un significato.
Comunque se avessi una ventina di anni in meno , ci andrei pure io.
Per “cuccare” ovviamente, la tastiera la lascerei volentieri agli altri.
Ma la cosa che mi ha fatto incazzare più di tutto tra l’altro , è che dopo aver lanciato il sito, ho trovato nella ID il nick di mia figlia già inserito.
Puttana eva , è tardi stasera , ma domani se ne discute !
E’ tardi e debbo finire un cappello pieno di ciliegie.
Saluti.
@aragorn
“un cappello pieno di ciliege” senza la “i” come voleva Oriana! (anche se per me sbagliava, quindi la tua versione è quella esatta).
Ciò detto il nostro amico, con la sua intelligente verve, ha aperto, more solito, un interessante dibattito.
Quello del “dentro la pazza folla”, della presenza anonima e virtuale. Non conosco nè FaceBook nè MySpace, ma posso capire il desiderio di partecipare e di sentirsi inseriti. Posso capire la voglia di contatto.
Ma non posso condividere l’insostenibile leggerezza del non esserci.
In altre parole voglio tornare al contatto umano vero e proprio, voglio conoscere (non necessariamente in senso biblico…) coloro con cui parlo e scambio le mie idee. E per far ciò non basta una tastiera, un monitor e una semplice foto su un sito. E’ vero, anche questo sarà un segno del tempo che passa (per me) ma cionondimeno è un mio reale desiderio.
Ma ci avete fatto caso? Il 90% di coloro che inviano post a questo bellissimo blog non si firmano (tu quoque aragorn!) ma si “nascondono” dietro pseudonimi, sigle o acronimi. Perchè? Paura delle proprie idee? Paura di essere “scoperti”? (ma da chi?)
Capisco la riservatezza, ma non condivido la voglia di anonimato a tutti i costi.
Dunque ben venga una riunione vera, con la “ggente” (sempre rigorosamente con due G) vera che possa conoscersi, vedersi in faccia, toccarsi.
Che sballino o fumino, chissenefrega. Ma che si incontrino e si vedano.
Perchè, come diceva Confucio (si parva licet) “non è grave se gli uomini non ti conoscono, è grave se tu non conosci gli uomini”.
@ redazione
perchè non organizziamo un incontro tra tutti i bloggers che sono interessati?
buon fine settimana a tutti!
Facebook ha semplicemente il ruolo di condividere con i tuoi amici (reali) foto, video e tutto il resto, favorita dal tagging friend (inserisci in una foto i nomi dei tuoi amici che sono presenti in essa).
E’ cento volte meglio di Myspace che è un luogo emule di Badoo, dove gran parte degli utenti stanno in vetrina per conoscere nuova gente.
L’utilità di Myspace, se sei un tipo sveglio, è legato solo alla visibilità. La comodità, invece, è quella di essere aggiornato sui propri gruppi musicali con inviti ad eventi.
Per il resto non è tanto diverso dal mondo delle chat, dove conosci nuove persone.
Facebook è un attimino più diverso. Ha una vastità di opzioni sulla Privacy e gioca su tutto nel ruolo sociale (reale) che tu hai.
L’utilità pratica c’è ed esiste eccome. Alle elezioni amministrative, diversi candidati del nostro territorio hanno fatto propaganda in questo Social Networking.
Hanno fatto feste e hanno trovato in Facebook un modo per riavvicinarsi ai giovani.
E’ un aspetto, questo, da non sottovalutare assolutamente.
Per i PR di locali è il paradiso, per chi è consumatore è comodo, per chi lavora nella comunicazione e Marketing otterrà ottimi risultati per i suoi prodotti ed infine per chi vuole cercare vecchi compagni rimarrà sbalordito.
Su tutti questi argomenti andrebbe fatto un discorso con pro e contro.
Mi limito a dire che questo mezzo è uno stadio successivo alle mode passate ed include gruppi, blog, chat e altro.
In più andrebbe approfondito il discorso legato alla telefonia mobile, cui Facebook sembra sposarsi notevolmente per quel che offre.
Voglio dire: se un domani paghi con 15 euro mensili una connessione gratuita ed illimitata col cellulare, la gente preferirà comunicare con quello ai propri amici, piuttosto che spendere 15 cent. per un SMS.
In America è assodato che questo sia l’andazzo ed è non è un azzardo ipotizzare che a questo ennesimo sistema di globalizzazione saremo presto inclusi anche noi.
Altri dati che posso dirvi è che gli utenti italiani sono più di un milione (dati forniti da Facebook ADS) e la media di età va dai 19 fino ai 35 anni.
Anche le altre fasce d’età, comunque, stanno aumentando la loro presenza.
Una cosa molto carina è la presenza di gruppi legati alle scuole.
Ormai le trovi tutte, mentre un anno fa’ la situazione era ben diversa.
E’ molto diverso da Myspace, pur avendo un concetto simile di condivisione.
Mi fermo che è meglio! ehehehe!
Nella mia grassa ignoranza , mi rifaccio sempre alla regola della grammatica italiana che recita :
nel plurale delle parole che finiscono in -cia e -gia, la i rimane se la c
e la g sono precedute da vocale, cade se sono precedute da consonante.
Quindi camicie e facce, ciliegie e spiagge.
Detto questo , apprezzo la “difesa” di Mattia , veramente veemente e dettagliata.
Chi vuole quindi lo usi.
Aggiungo solo che dietro queste cose che sembrano spontanee, spunta sempre il business , quello grosso e grasso.
Mi risulta che prima 3 ed ora Tim abbiano ordinato rispettivamente 8.000 e 30.000 notebook 12″+chiavetta con caricato solo linux proprio per effettuare connessioni internet e sfruttare queste tecnologie.
Non pc ma mezzo di “comunicazione”.
O meglio per sfruttare la moda , “tecnologizzando” a pagamento l’impeto più che altro giovanile.
Non vorrei che dopo il cellulare che ha reso “schiave” parecchie persone o il “messanger” che ha appiattito e reso casalinghi e stanziali i rapporti , si aggiunga anche quest’ultimo infernale e redditizzio ( per loro ) aggeggio.
I Love VignaClaraBlog Party ! che bella idea che ha avuto Roberto Colica, quando la facciamo ? Io ci sto. Cari saluti
Clara
@ R. Colica
Rispondo sul discorso dei ‘nickname’.
In realtà la privacy in rete è un sacro diritto del cittadino.
Se internet non fosse piena anche di maniaci e di mascalzoni, credo che nessuno avrebbe problemi a diffondere il proprio nominativo.
In Canada, proprio sull’argomento Facebook, hanno proibito ai soldati di aprirsi un profilo.
Se il Canada è preoccupato per la sua sicurezza nazionale, non vedo perché un qualsiasi utente non possa tenere segreti i suoi dati sensibili.
Internet va avanti così da quasi vent’anni, ormai.
E’ imprudente, semmai, lasciare il nominativo spiattellato ovunque: nel codice può essere un’arma a doppio taglio.
@Aragorn
Per carità, non è tanto una difesa. Io studio i fenomeni sociali e comunicativi, quindi sono consapevole che ogni cosa va vista coi pro, contro e tant’altro.
In realtà oggi si ripresenta quell’atteggiamento scettico che c’è stato in passato per il telefonino.
Oggi la telefonia mobile è diventata consuetudine in tutti noi.
Lo stesso si sta tentando di fare per Internet.
Mi sembrava giusto specificare cosa Facebook fosse, perché è anche vero che nello stesso accadono episodi al quanto incoerenti dove la gente crea gruppi come ‘fatevi gli affari vostri’, oppure ‘non mi taggare (specificare chi sono) in foto pietose’.
E’ piombato nella realtà italiana prima del tempo e di conseguenza in molti si iscrivono senza sapere cosa sia realmente questo posto.
Facebook stessa, d’altronde, si ritrova impreparata e basta notare come alcune pagine siano ancora lasciate scritte in lingua inglese (il supporto stesso risponde solo in quella lingua).
Mentre negli States ci sono i punti di riferimento che spiegano per filo e per segno cosa sia questo Social Networking, con relative funzioni, qui in Italia è ancora un oggetto visto come una moda, dove tutti s’iscrivono perché l’amico è già iscritto e ha un circolo con il quale condivide foto dove magari ci sei anche te. Quindi, mosso dalla curiosità, t’iscrivi senza sapere a cosa vai incontro.
Questo è l’andazzo generale che c’è in Italia ed ecco perché Facebook si sta diffondendo a ritmi da record.