Uno scempio in atto. La cultura nazionale ed internazionale si batte per impedirlo (di Sandro Bari)
Questioni di natura architettonica, urbanistica ed ambientale rendono assolutamente inopportuna la realizzazione dell’attuale disegno perché il “nuovo Centrale del Tennis”, del quale i progetti si sono susseguiti senza mai essere stati resi pubblici se non a lavori iniziati, è una struttura impensabile per essere inserita nel contesto architettonico e ambientale del Foro Italico. Ciò è stabilito per legge.
Le vicissitudini normative si possono consultare cliccando su questo documento “Situazione attuale Foro Italico, giugno 08“. Si tratta quindi di una pura speculazione ad opera della CONI Servizi SpA (e del suo circolo privato del Tennis) non per ragioni romantiche o sportive, ma solo per questioni economiche. Tale struttura, oltre ad essere gradita ai tennisti, permetterebbe lo sfruttamento come piscina, come ring per pugilato, per incontri indoor, come sede di bar, ristoranti, negozi, servizi e accessori di ogni genere. Una macchina per fare soldi, necessaria per sanare il deficit della gestione Foro Italico, incurante dell’estetica e della salvaguardia dell’ambiente e dei Beni Architettonici e Monumentali.
il progetto attuale
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Chi conosce il Foro Italico, la sua storia e l’esempio unico al mondo di complesso sportivo che rappresenta, sa che non è possibile variarne le caratteristiche con costruzioni estranee che ne alterino i parametri. Si legga a tal proposito questo documento “Il Foro Italico e la damnatio memoriae“.
La proposta di costruire un nuovo Stadio del Tennis, con tutti gli annessi e i servizi, nella vasta zona verde di Tor di Quinto dove gli spazi e la natura lo permettono, non è gradita alla CONI Servizi, perché il suo Circolo perderebbe la caratteristica unitaria, perché i soci (ben paganti) lo vogliono lì, perché per entrare nel circuito internazionale dei tornei ATP ha bisogno di un certo numero di campi da gioco, perché sfumerebbe l’occasione di appropriarsi di quasi tutta la parte nord del Complesso del Foro. La scomodità per il pubblico è una scusa inventata per scongiurare la creazione di un nuovo villaggio del Tennis con loro competitivo.
lavori in corso
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Il nuovo Centrale, comunque, potrebbe benissimo essere edificato lì dove si trova: basterebbe sfruttare il grande spazio esistente per creare una struttura in invaso, con gradinate che non si elevino in altezza, sull’esempio dello Stadio dei Marmi. Sarebbe assicurata una grande capienza di pubblico e comodi locali di servizio. La CONI Servizi, però, perderebbe così la possibilità dello sfruttamento commerciale per la polivalenza dell’impianto e vedrebbe ridotto il numero degli spettatori, non più stipati su tribune a strapiombo.
Per approfondimenti, si veda questo documento “Il ricatto del Tennis” e, per finire, si consulti l'”Appello di Italia Nostra per il Foro Italico” per accertarsi dell’entità dei firmatari contro lo scempio in atto e quello progettato, al di fuori di ogni ideologia e di ogni partito. Fermiamo questo scempio.
Sandro Bari
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Da quel che si vede si tratta di un pugno nell’occhio e di un oltraggio all’ambiente. Lo scempio e la speculazione , fatte le proporzioni, sembrano essere addirittura peggiori di quanto accaduto per lo stadio Olimpico. E poi,oltre alle due settimane degli Internazionali, quanto viene usato “a fini sportivi” l’impianto? Perchè per fare i concerti d’estate si può cercare qualche alternativa, vero?
L’impressione è dunque negativa su tutta la linea, ecco perchè il progetto andrà in porto per la gioia dei nuovi barbari che governano la cosa pubblica.
Sono d’accordo Camillo, la città è diventata mucca da mungere …….ogni giorno.
Ripeto sempre, forse fino alla noia: vedi il funerario centro commerciale di Ponte
Milvio, se veramente pensavano all’interesse pubblico avrebbero dovuto costruire con il
primo progetto.
Siamo d’accordo tutti che il progetto è molto impattante nl contesto storico del Foro Italico; ma non sono affatto d’accordo sulla scelta del sindaco Alemanno di bloccare i lavori ormai già iniziati. Lo stadio andava fatto ormai; rischiamo, anzi è ormai quasi sicuro, che entro Maggio, data di inizio dei mondiali di nuoto, che i lavori non finiscano. La scelta di Alemanno l’ho presa come l’ennesima dimostrazione di voler contrastare tutto ciò che era stato deciso nel mandato precedente. Del resto in Italia è ormai tutto politicizzato.
Non pretendo certo che tutti siano d’accordo con me, ci mancherebbe altro.
Però scoprire che tutto quello che hai scritto e per cui ti sei impegnato – insieme a tanti altri – non è servito a niente (almeno per alcuni), non è molto gratificante.
Forse perché, nonostante tutto, non sono stato abbastanza chiaro.
Possibile che nella cultura, nello sport, non si possa fare a meno di inserire la politica?
Maurizio la puoi prendere come vuoi la scelta di Alemanno, è irrilevante.
L’importante è che questo scempio del Foro Italico, terra di nessuno da quando è stato dato in gestione alla Coni Servizi, finisca.
E’ stato un saccheggio pluriennale, per riempire le sue casse togliendo a noi cittadini ed alla cultura del mondo intero un bene unico.
Chissenefrega dei mondiali di nuoto, che vadano a Ostia o a Fiumicino a farli, in mare si nuota meglio. Ma possibile mai che tu non inorridisca di fronte al fatto che per fare una-tantum un mondiale di nuoto di debba violentare per il resto degli anni un sito monumentale ?
Bada bene, non sono un nostalgico, non me frega nulla dei ricordi politici legati al Foro Italico che era ed è invece un complesso architettonico unico al mondo. E noi lo distruggiamo per fare giocare meglio a pallette 4 strapagati tennisti. Succede solo in Italia.
Grazie della comprensione.
Questo commento mi ripaga un po’ della fatica.
Per questo continuerò.
meno male, Alemanno ha dimostrato un pò di sensibilità, bloccando il vero scempio ed arginando la politica elitaria dello sport che, e dovrebbero vergognarsi, sta portando avanti il Coni. Lo sport è di tutti e per tutti. Poi dimostarno un grande ignoranza e voracità economica, in barba a qualsiasi norma architettonica. Studiassero un pò di più e si documentassero. neanche io sono un nnostalgico, mi piace la’architettura del ventennio, razionalista e non, sono cresicuto vicino l’eur che ho visto anno dopo anno peggiorare sempre più. penso che dopo il Foro Italico ci si dovrebbe interessare anche all’Euro, ma ci arriveremo.
Grazie a chi li sta fermando.
Leggo sconcertato con un anno di ritardo i vostri commenti…siamo un paese vecchio ancorato nel passato. Purtroppo è per gente come voi che continuiamo a rimanere anni luce indietro!!!Facciamo una cosa,blocchiamo anke la TAV e andiamo tutti a cavallo, così rimane tutto secondo natura!