Cinque nuove produzioni portano a 359 le specialità del Lazio da far conoscere e commercializzare ed il salame del re e i subiachini di Roma e provincia sono tra queste nuove cinque prelibatezze promosse a prodotti tradizionali regionali. Si allunga la lista delle specialità agroalimetari laziali che, grazie all’attività censuaria del progetto “Agricoltura di qualità”, sono finora arrivate a 359. Tra i nuovi prodotti regionali anche le fragole di Terracina, la mosciarella di Capranica Prenestina e la salamella cicolana di Rieti. “Un prezioso lavoro di scoperta che restituisce alla nostra regione non solo un prodotto, ma anche i luoghi, le tradizioni e la storia che lo accompagnano”, sottolinea Massimo Pallottini, commissario straordinario dell’agenzia per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio (Arsial).
Una ricerca accurata per salvaguardare parti importanti della cultura enogastronomia del territorio. Un impegno che premia l’impegno dell’Arsial di fare sistema con i produttori. Il Lazio, infatti, è la quarta regione nell’elenco dei prodotti tradizionali curato dal Ministero dell’Agricoltura. Al primo posto la Toscana, seguita da Veneto e Piemonte. “La nostra attività – spiega Pallottini – vuole dare visibilità a quei prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione avvengono nel rispetto della tradizione e che, con opportune azioni di commercializzazione, possono rappresentare un importante valore aggiunto per l’economia del Lazio”.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 151 dello scorso 30 giugno (decreto del 16 giugno 2008) dell’ottava revisione dell’elenco dei prodotti tradizionali, quindi, debuttano due dolci tipici romani: i subiachini sono biscotti romboidali a base di mandorle pestate, albume, zucchero e miele, cosparsi di glassa al limone. Il nome ne tradisce l’origine: si tratta di una specialità pasticcera di Subiaco; più conosciuto invece il salame del Re, il classico salame al cioccolato.
E’ invece una vero prodotto della norcineria regionale la salamella cicolana della provincia di Rieti, un insaccato suino dalla tipica forma a U mentre le fragole del territorio di Terracina si vanno, invece, ad affiancare alle fragoline di Nemi.
Dai frutti primaverili a quelli autunnali con i marroni di Caprinica Prenestina. O meglio, con le mosciarelle, castagne secche che il paese produce in una quantità di circa 200 quintali all’anno.
Tutte produzioni agroalimetari di qualità caratteristiche del Lazio da valorizzare, far conoscere e commercializzare. L’elenco completo dei prodotti tipici e tradizionali regionali è consultabile sul sito dell’Arsial e molti si posso assaggiare e acquistare presso l’enoteca regionale del Lazio “Palatium” in via Frattina, 94 (angolo via Belsiana. Orario: 11-23, tranne la domenica).
Emanuela Micucci
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Ho bisogno di conoscere delle ricette di un dolce tipico della regione perchè sono in Argentina e debbofare qualcosa di dolce per festeggiare il giorno del’inmigranti. Tante grazie. Nazzareno.