21 Maggio, ore 19. Eravamo sulla sponda del Tevere per controllare il livello di piena, in relazione alle disposizioni dell’ARDIS, e ci siamo trovati in un paesaggio inquietante, col cielo plumbeo e goccioloni nonostante i quali abbiamo potuto fotografare una bella piena, non eccessiva ma affascinante. Peccato per i rifiuti che si portava dietro. Ma abbiamo visto anche dell’altro, abbiamo visto che in mezzo al canneto sotto il lungotevere, anzi sotto la pista ciclabile, dove si teneva il mercato dell’antiquariato, ci sono ancora individui che vi abitano. Forse pochi, ma ancora ve ne sono, a pochi metri dalla fermata dell’autobus. Abbiamo anche notato strane manovre…
strane manovre di giovani individui, tre, che si aggiravano con fare sospetto fingendo di non conoscersi, sotto la scalinata che dà sulla banchina e sulla piazzola della pista ciclabile. Non possiamo giurarlo, naturalmente, ma date le siringhe che stavano nei dintorni, diremmo che ci pare tanto un posto di spaccio… d’altra parte, lì, chi controlla ?
Poi, arrivati sotto Ponte Duca d’Aosta con amarezza abbiamo constatato che l’ormeggio del servizio di traghetto era inaccessibile e ricettacolo di immondizie. D’altra parte, ognuno ha il servizio di navigazione che si merita. Noi romani l’abbiamo fatto con barche rimediate, gestito da società di francesi, con approdi non a norma, e adesso, quando il Fiume cresce, non è possibile né navigare né attraccare. Pazienza, tanto i soldi erano i nostri…
Infine, come si vede dalle foto, siamo riusciti ad immortalare uno spettacolo tenero e delizioso: un piccolo topo che mette in salvo i suoi piccini dalla piena. Li prendeva coi denti, ad uno ad uno, da un cespuglio sulla riva ormai quasi sommersa, e attraversando la banchina sotto i nostri occhi li trasportava faticosamente sull’argine sotto il canneto. Il senso materno è il motore della vita. (Sandro Bari – Presidente del Comitato per il Tevere)
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che tenerezza!!
tenera e vera, una mamma come tutte noi che laboriosamente e quotidianamente si occupa dei suoi cuccioli… peccato che debba condividere il suo habitat con siringhe e rifiuti di ogni genere…
Uddiu!!!! :)) Che spettacolo!!!! :DDDDD Soprattutto quelle in cui si vedono i topini, quella con la codina all’insù!!! Che cariniiii!!! E concordo con Eleonora: peccato per il degrado… 🙁
Grazie Sandro e Mamy! 🙂
Condivido il rammarico del Dott. Bari sulla situazione dello stato degli argini del nostro fiume.
Meriterebbero miglior attenzione e cura.
Vado di frequente a farmi due passi sull’argine partendo da ponte mivio ed altrettanto di frequente mi capita di imbattermi in poco raccomandabili frequentazioni fiumarole che mi consigliano percorsi alternativi.
Rifiuti e sporcizia a parte , anzi compresi.
E’ un peccato ed una sconfitta.
Speriamo che cambi.
Non concordo però con la tenerezza sopraindicata.
Quella è una pantecana , altro che piccola !
Il corpo sarà 20-25cm , mica è il simpatico topolino di campagna.
E’ anche “lei” che assieme alle siringhe e rifiuti di altro genere rappresenta il degrado e l’abbandono della situazione.
Amo gli animali ma francamente i corpulenti sorci non mi ispirano grossi sentimenti di tenerezza.
Se il blog proponesse una giornata di pulizia volontaria come spesso viene fatto da altre associazioni ?
Saluti e speriamo in meglio.
Uno spettacolo commovente, e ringrazio chi ha avuto la delicatezza di fermarsi a fotografarlo ed a proporlo agli internauti. Certo non era proprio un topino, era quella che dalle mie parti (che non sono proprio vicino Bolzano) si chiama zoccola. Non è certo un animaletto piacevole ad incontrarsi, ma vivaddio, preferisco le sponde del Tevere frequentate da queste e non da altri tipi di zoccole!