Divieti di sosta e di fermata che spuntano come funghi ma, mentre la natura ha le sue regole ed i suoi tempi, la gestione della segnaletica verticale nelle strade dei nostri quartieri sembra essere basata sull’improvvisazione. Non si sa come e quando, e soprattutto perché, nel tratto iniziale di via degli Orti della Farnesina, partendo da via Nemea, negli ultimi giorni sono stati installati ulteriori cartelli di divieto di sosta e di fermata che si contraddicono fra loro a tutto discapito dei residenti che ci hanno segnalato la notizia e che non sanno più quale divieto è da rispettare. Ma andiamo con ordine.
Sul lato sinistro della strada (prima foto) c’è sempre stato un divieto di sosta dalle 8.30 alle 11.30 il secondo ed il quarto lunedì del mese per pulizia della strada. Da qualche giorno sullo stesso cartello ne è stato aggiunto un secondo – senza oscurare il primo – di divieto di sosta in assoluto con rimozione auto e come se non bastasse, 5 metri dopo, è stato installato un segnale addirittura di divieto di fermata. Insomma quale dei tre prevale sugli altri due ?
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Passiamo sul lato destra della strada (seconda e terza foto) dove le cose sono ancora più complicate. Nell’arco di 10 metri troviamo ben quattro cartelli di cui i primi tre a 50 centimetri l’uno dall’altro. Al classico divieto di sosta dalle 8.30 alle 11.30 il primo ed il terzo lunedì del mese per pulizia della strada sono stati aggiunti un divieto di fermata, un divieto di sosta con rimozione auto e, qualche metro più in giù, un nuovo divieto di fermata. C’è da diventare matti.
Ci piacerebbe dunque che il Responsabile della gestione della segnaletica stradale del XX Municipio o quello del XX Gruppo di Polizia Municipale intervenisse sul questo blog a spiegarci i razionali di questa segnaletica. Perché noi che stupidi non siamo (o almeno presumiamo di non esserlo) non l’abbiamo proprio capiti e, come noi, le centinaia di residenti della zona.
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non centra niente il fatto che, evidentemente, i posti auto venduti nel parcheggio sotterraneo della stessa via, siano pochi e si vuole “forzare la mano”? Mah, come si dice, a pensar male si fa peccato ma….
No caro Roberto, io credo che sia più un fatto di disorganizzazione, il primo che arriva vuole il suo cartello e qualcuno glielo mette. L’Ama vuole il suo (giustamente) perchè deve pulire la strada e giù il primo; l’Atac vuole il suo (giustamente) perchè se no l’autobus non ce la fa a girare e giù il secondo; la banca sull’angolo, per ragioni di sicurezza, chiede che nesuna macchina possa fermarsi davanti al suo ingresso e giù il terzo cartello. Solo che ogni volta un cartello si aggiunge al precedente anzichè sostituirlo. E così arriviamo ad averne 4 in cinque metri, una scena triste e ridicola, c’è da piangere o da ridere su tanta disorganizzazione ?