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Casale San Nicola, lettera aperta al Prefetto Gabrielli

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profughi.jpgDa Casale San Nicola si leva una voce diversa da quella fin qui ascoltata. E’ la voce di una trentina di famiglie che non dicono un “no a prescindere” all’arrivo dei cento profughi. Una voce più pacata, sicuramente minoritaria ma non per questo meno importante. Chiedono garanzie, ma i migranti non li rifiutano.

Ed è per questo che si sono incontrati, si sono guardati in faccia, hanno discusso fra loro e si son detti pronti a ricevere nel loro territorio dei richiedenti asilo politico se solo venissero attuate alcune non difficili soluzioni. E il tutto si è tradotto in una lettera aperta il cui destinatario è il Prefetto Franco Gabrielli.

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Ne riportiamo il testo integrale.

“Egregio Signor Prefetto,
ci riferiamo ai recenti accadimenti verificatisi sul territorio del Municipio XIV di Roma Capitale a seguito dell’esito del bando per l’affidamento dell’appalto di servizi e individuazione in Via del Casale di San Nicola del sito ove realizzare un centro di accoglienza per un centinaio di immigrati richiedenti asilo politico.

Come è noto, si è venuta a creare una grave situazione conflittuale tra le Istituzioni e i residenti che, ieri sera, ha sfiorato la guerriglia urbana avendo visto contrapposti, da una parte, i cittadini richiedenti insistentemente rassicurazioni e legalità e, dall’altra, le forze dell’ordine, civili e militari, con manganelli e blindati antisommossa a piantonare il territorio.

E’ stato doloroso tornare a casa e assistere a questo spettacolo, anche perché nella piccola e tranquilla oasi immersa nel verde agricolo di Casale di San Nicola non si era mai visto nulla di ciò.

Pur nella consapevolezza delle difficoltà che stanno affrontando le Istituzioni Statali e Municipali nella gestione di questa situazione di emergenza umanitaria che si protrae, invero, oramai da anni, nonché della doverosa accoglienza nei confronti di persone meno fortunate e sofferenti indipendentemente della loro provenienza, siamo preoccupati per l’inserimento nella nostra piccola comunità di un numero di persone che, di fatto, incrementerebbe del 20% il numero della popolazione residente aggravando, altresì, l’attuale situazione ambientale già gravida di problemi e difficoltà generati dalla totale assenza di servizi pubblici.

Riteniamo pertanto necessario che vengano prese in considerazione alcune cautele.

Il comprensorio di Via del Casale di San Nicola pur essendo un luogo molto gradevole e immerso nel verde, è lontano e privo di ogni tipo di servizi: si tratta quindi di un luogo più adatto a bambini e famiglie, ma molto meno a chi deve spostarsi.
Si ritiene consigliabile che nella scelta delle persone da assegnare al nuovo centro di accoglienza, che comunque non dovranno superare le cento unità in considerazione della dimensione degli immobili, venga data precedenza ai gruppi familiari con bambini: la struttura era un tempo una scuola molto bella con ampi spazi e attrezzature per attività ludiche.

Anche in considerazione degli accadimenti sopra ricordati, si ritiene necessario, fino al consolidamento della situazione e del ripristino della tranquillità e legalità, costituire sulla viabilità e in prossimità della struttura un presidio fisso con la presenza della pubblica sicurezza, al fine di tutelare gli ospiti e i residenti del comprensorio.

La zona ove è collocato il sito di accoglienza, così come la viabilità che la unisce alla strada principale (la via Braccianese), sono totalmente prive di illuminazione: si ritiene necessaria l’istallazione di vari punti di illuminazione a garanzia della sicurezza di chi la percorre, anche al fine di contenere i rischi di eventuali investimento.

Al fine di assicurare la presenza dello Stato e della Pubblica Amministrazione nel sito prescelto dalla medesime Istituzioni, si ritiene doveroso prevedere nella struttura un presidio fisso del Municipio, ove vengano svolte ordinarie attività amministrative, al fine di promuovere l’integrazione e svolgere la funzione di punto di contatto “neutro” fra i residenti e i richiedenti asilo politico.
Il presidio potrà, altresì, verificare il corretto funzionamento del centro di accoglienza nel rispetto delle regole previste dal bando, nonché, a nostro parere, dovrebbe valutare e promuovere, anche su suggerimento della nostra comunità, le operazioni sul territorio ove i richiedenti asilo possano volontariamente intervenire eseguendo attività operative che aiuterebbero la corretta e auspicabile integrazione.

Affinché la nostra piccola comunità si trovi nelle condizioni di ospitare i bisognosi, e che questo possa portare un reciproco arricchimento, riteniamo che debbano essere accolte queste richieste in quanto ragionevoli e necessarie al raggiungimento del comune obiettivo.
Un gruppo di residenti di Casale di San Nicola.”

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