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Vandali a Labaro, distrutto un piano della scuola Baccano

vandali alla baccano
Galvanica Bruni

Nel corso della notte fra mercoledì 4 e giovedì 5 giugno, ignoti si sono introdotti nel plesso scolastico di via Baccano 10, a Labaro, distruggendo aule e attrezzature di un piano.

I vandali hanno preso di mira scrivanie, armadietti e banchi distruggendoli e poi gettandoli dalla finestra nel sottostante cortile. Hanno rovesciato vernici a terra. Hanno utilizzato gli idranti spargendo acqua ovunque e lasciandoli poi aperti, sicché tutto il piano è stato allagato. Non contenti, si sono accaniti contro il gazebo nel cortile che è stato divelto.

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Doveva essere l’ultimo giorno di scuola alla Baccano, invece è stata una notte di follia che ha partorito un atto di inspiegabile delinquenza che non trova riscontro.

Sono appena uscita dal plesso. Una visione devastante, sono scossa” sono le parole a VignaClaraBlog.it di Tatiana Marchisio, assessore alla Scuola del Municipio XV.
Sul posto agenti di Polizia alla ricerca di indizi utili a individuare i responsabili dello scempio. Davanti la scuola genitori e alunni attoniti.

“Increduli per quanto accaduto”

Poco dopo il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, e la stessa Assessora Tatiana Marchisio, hanno così dichiarato: “Siamo davvero increduli per quanto successo questa notte a Labaro, un atto ignobile, che ha interessato più classi della scuola elementare, completamente devastate.”

“Dopo un primo sopralluogo con la dirigente scolastica – a cui va la nostra piena solidarietà come a tutte le famiglie – con l’Assessora Gina Chirizzi e la Presidente di Commissione, Rossana Betulia e con il pieno supporto dell’Assessora capitolina Claudia Pratelli, è stato concordato che già da oggi si procederà con la sistemazione del piano attraverso il personale di Risorse per Roma e dalle prossime ore anche con la ditta del Municipio”.

“Le nostre scuole – concludono – sono e resteranno luoghi di crescita e di condivisione; non c’è posto per nient’altro, tantomeno per atti vili come quello accaduto questa notte. Azioni che continueremo a combattere con il lavoro, la costanza, l’educazione civica e la cultura.”

“Piena solidarietà da FDI”

“Esprimiamo piena solidarietà a studenti, personale docente e non docente della scuola di via Baccano, a Labaro, che ha subìto un ignobile atto vandalico. Siamo pronti a fare la nostra parte, fin dal prossimo assestamento di bilancio, per rimediare a quello che violenza ed inciviltà hanno distrutto”.

Così in una nota il Consigliere comunale Stefano Erbaggi e il Coordinatore di FdI nel Municipio XV, Dario Antoniozzi.

“All’amarezza per quanto accaduto si unisce la voglia di far ripartire prima possibile la scuola, di non perdere tempo e dare subito un atto concreto, con un’azione congiunta che rappresenti la risposta più efficace ad un’azione tanto vile quanto sconsiderata”, aggiungono i Consiglieri del Municipio XV Glori e Ottaviani.

Giorgio Bilachi

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7 COMMENTI

  1. Lo sgomento e la rabbia sono i sentimenti dominanti di chi ha dovuto vedere l’atto di vandalismo che ha completamente distrutto intere aule della scuola di via Baccano a Labaro.
    Una scuola che da sempre è all’avanguardia nel favorire l’inclusione, combattere il bullismo, costruire nel quartiere una comunità educante che si assuma la responsabilità di preparare le nuove generazioni ad affrontare le sfide in un mondo e in un quartiere che subisce trasformazioni epocali.
    Le associazioni e i comitati di quartiere hanno espresso solidarietà e preoccupazione di fronte a fatti di distruzione che molto probabilmente coinvolgono persone con problemi sociali e psicologici.
    Alle autorità preposte la responsabilità di indagare e identificare i responsabili di tale atto di inciviltà e criminalità.
    A noi, adulti interessati alla sicurezza e al benessere del nostro quartiere, il compito di riflettere sulle cause e possibili soluzioni di comportamenti anomali che si ripetono.
    Non si tratta di furti o di illegalità fatte per profitto ma di atti distruttivi per scaricare rabbia, risentimenti, vendette verso tutto e tutti.
    “Il Covid ha colpito ancora” ha commentato qualcuno, riferendosi agli effetti devastanti che due anni di pandemia hanno provocato soprattutto nei ragazzi e nelle persone più vulnerabili.
    Alcune analisi sociologiche attestano che Labaro è una delle aree cittadine in cui è maggiore la povertà educativa, l’abbandono scolastico nel periodo di formazione obbligatoria e la carenza di servizi culturali e di aggregazione giovanile fanno il resto.
    Occorre una mobilitazione e un richiamo ad una partecipazione attiva di tutta la comunità locale; scuole, famiglie, enti locali, associazioni e comitati devono aumentare e coordinare meglio il loro sforzo per rendere questo territorio più sicuro e più vivibile. Ognuno nel proprio ruolo e nella propria responsabilità.
    Ma non possiamo restare indifferenti e guardare tali fatti con superficialità pensando che non ci tocchino direttamente.
    Labaro ha tante potenzialità ancora inespresse e merita cura e attenzione perché è la comunità in cui abbiamo diritto di vivere non come periferia ma come una delle tante centralità di Roma capitale.

  2. Che il COVID abbia creato o amplificato il cosiddetto “disagio giovanile” è una balla spaziale buona per tutte le stagioni…perché una volta tanto non guardiamo in faccia la realtà. Qui non di tratta di disagio giovanile ma di mancanza di valori, di educazione, di senso del dovere, di disciplina, di autorità (lo disse Marchionne che un paese che non parla mai di doveri è un paese senza futuro,). Siamo convinti che il sistema liberale è quello dove ognuno fa quello che vuole e dove ci sono solo diritti e nessun dovere; ed è in questo modo che educhiamo i giovani.
    Ma c’è anche un altro problema (immagino le critiche e le proteste!): abbiamo una scuola dove ci sono in maggior parte insegnanti donne, dove gli uomini sono una minoranza e dove, di conseguenza mancano riferimenti “al maschile”.
    ” Un fenomeno gravissimo!” ….lo disse una donna, Ida Magli filosofa e sociologa.

    • E che ci avremmo fatto con maggior “riferimenti al maschile “??! Non ci sarebbe stato l’atto di vandalismo? Piuttosto mi verrebbe da chiedere se il custode maschio abbia sentito qualcosa.
      Le ricordo che studi recenti hanno evidenziato che squadre di lavoro prettamente maschili hanno maggiore numero di conflitti e al contrario le squadre di lavoro con un alto numero di donne tendono ad avere un clima più collaborativo e un minor numero di disaccordi.
      Ciò potrebbe essere dovuto alle differenze nelle dinamiche comunicative e nelle strategie di risoluzione dei conflitti tra uomini e donne, con le donne che tendono a essere più collaborative e meno competitive. Inoltre, la maggiore presenza di donne potrebbe portare a una maggiore enfasi sulla comunicazione empatica e sulla risoluzione dei problemi in modo costruttivo. Infine, le donne possono portare una prospettiva diversa e più olistica ai problemi, il che può aiutare a prevenire i conflitti e a migliorare la collaborazione.
      Penso per tanto che il suo ragionamento sia sbagliato

  3. Un’indagine demoscopica promossa da “Con i Bambini” e Demopolis ha fatto emergere come il 54% degli adolescenti intervistati ritenga di non essere capito dagli adulti.
    Un’opinione peraltro condivisa dal 45% dei genitori.
    Questa tendenza porta a interrogarsi sui fattori che ne stanno alla base, con particolare attenzione al disagio vissuto da bambini e ragazzi durante e dopo la pandemia.
    Un disagio che è innanzitutto di natura sociale ed economica: secondo le stime di Istat, quasi il 14% dei minori nel 2023 si è trovato in povertà assoluta.
    Dopo la pandemia, i bambini e ragazzi che vivono in famiglie in povertà assoluta sono arrivati a sfiorare in Italia gli 1,3 milioni.
    Tuttavia sarebbe riduttivo affrontare la questione solo dal punto di vista della deprivazione materiale, senza andare alle radici educative, culturali, sociali, psicologiche che ne sono alla base. Dimensioni che spesso sono anche collegate tra loro.
    Una crescita significativa rispetto a prima della pandemia: gli alunni in dispersione implicita erano il 7% nel 2019. Il fenomeno ha riguardato soprattutto gli studenti svantaggiati: gli alunni con alle spalle una famiglia in condizione medio-bassa sono passati da una dispersione implicita dell’8% nel 2019 al 12% nel 2022.
    Una crisi educativa con conseguenze quindi di lungo periodo, che può essere il sintomo di qualcosa di più profondo nel benessere sociale e psicologico di ragazze e ragazzi.
    Nella pandemia, complice la necessità di mantenere il distanziamento fisico, sono emersi alcuni segnali di rarefazione nei rapporti sociali, anche e soprattutto tra i giovani che vanno affrontati con nuovi strumenti educativi e di supporto psicologico.
    Scuole, famiglie e entità territoriali del sociale e della cultura devono fare sistema per affrontare questoi nuovi problemi, come comunità educante.

  4. La povertà e l”abbandono scolastico sono fenomeni sempre esistiti che la pandemia ha solo, temporaneamente incrementato, peraltro nei paesi ricchi (in Europa oggi c’è la stessa percentuale di poveri che c’era nel 15 secolo); “la rarefazione dei rapporti sociali” è una tesi cara ad una certa categoria di professionisti che così ha potuto godere anche di un “bonus” dal Governo. Detto questo è evidente che non si è voluto capire trasformando il mio commento in un commento maschilista a cui opporre la bontà di una superiorità femminile nelle dinamiche ecc…ecc….In passato si educavano i maschi alla guerra…..oggi invece andrebbero educati ad essere cittadini coscienziosi attraverso valori prettamente maschili: senso del dovere, sacrificio, onore fedeltà. Valori che in una famiglia inesistente e in una scuola al femminile possono essere trasmessi con difficoltà. Non c’è niente di male ad affermarlo: è quello che succede nella famiglia naturale dove una donna e un uomo contribuiscono in eguale misura secondo le loro peculiarità ad educare un figlio.
    I danni alla scuola ovviamente non è detto che siano opera di alunni maschi: ma ad esempio la violenza giovanile è un fenomeno prettamente maschile portato avanti da giovani maschi privi di valori….direi maschili tra cui il “senso dell’onore”.

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