
Era il lontano 2014 quando un autocarro urtava il ponte pedonale in cemento al km. 9,200 della statale Flaminia danneggiandolo irrimediabilmente. Per ricostruirlo vennero stanziati 400.000 euro, una cifra consistente ma necessaria per compiere le indagini sulla stabilità dei piloni dopo il violento urto con il mezzo pesante.
Un anno dopo, alla presenza di Presidente della Regione e Sindaco venne inaugurato. Era tutto di metallo ma privo di ascensori, che verranno montati solo successivamente. Per poi fermarsi inesorabilmente.
Chi utilizza la ferrovia Roma Nord e, sceso alla stazione, deve scavalcare la Flaminia ha due possibilità: il cavalcavia in cemento che porta a Grottarossa oppure il ponte pedonale che provvisto di due ascensori ne dovrebbe consentire l’utilizzo anche ai disabili.
Oggi tutta l’area adiacente al ponte si trova in condizioni di forte degrado; chiusa e sigillata la vecchia stazione ferroviaria, abbandonato il chiosco dove si vendevano fiori, il terreno è ingombro di rifiuti e detriti.
I vetri e le porte degli ascensori sono imbrattati di scritte e la presenza di rifiuti davanti alle ante scorrevoli ci dice che da tempo nessuno prende quell’ascensore.
Abbiamo sostato su quel ponte per un po’ e a un passante abbiamo chiesto se l’ascensore potesse essere usato, ricevendo un laconico e sconsolato: “E quando mai!”.
La conclusione è scontata: se quell’ascensore serve per il transito di disabili allora deve, non dovrebbe, funzionare.
Francesco Gargaglia
© RIPRODUZIONE VIETATA
lontano 2014? ahah . Brutture. Roma non merita certi obrobri . possibile non si riesca più a fare cose belle e funzionanti?
Se fosse stata una città del Nord ci avrebbe pensato il Ministero dei Trasporti…