Così come analizzammo a suo tempo la figura del maschio che va a fare la spesa al supermercato (un disastro!), oggi discetteremo in maniera ironica sulle donne che fanno colazione al bar.
Sono indecise nella scelta del cornetto, generalmente se lo fanno tagliare in due dal barista e spesso una delle due metà se la fanno incartare, per non sentirsi in colpa con la bilancia e mangiarlo solo se poi nel corso della giornata arriva “un certo languorino”.
Ma quel che lascia interdetti è quando due o più signore entrano in un bar per far colazione.
Parlano, parlano e parlano, il cappuccino lo prendono col latte di soia “che non ingrassa” e dopo aver chiacchierato a lungo prima di sorseggiare chiedono al barista di togliere quella velina di latte, che a Roma chiamano “la pannetta”, che s’è formata in superficie. Col cucchiaino? Macché, il cappuccino deve essere filtrato col passino.
Al bar la donna si trasforma, crea la fila pur senza volerlo, complice quel chiacchiericcio sovrano che parte dai problemi della scuola fino ad arrivare alla guerra alle pendici degli Urali.
Guai a entrare in un bar se si ha fretta subito dopo un nugolo di donne. Sul bancone trovano spazio borse e telefonini mentre la preferenza del dolcificante diventa una questione di Stato. Guai a far notare che chi c’è dopo ha “prescia”, perché “al bar ci si concede una coccola”. Se poi il bar è dotato anche di “Gratta e vinci” è la fine, si opterà per tombola, miliardario o turista per sempre?
Non se ne abbiano a male le signore che stanno leggendo, ragionino però sul fatto che quelle tazzine sporche di rossetto rappresentano da sempre il gran finale per chi, qualche attimo prima, ha avuto la pazienza di dividere un cornetto a metà, filtrare il latte col passino e ascoltare i troppi compiti che assegna ai figli la maestra Maria…
Massimiliano Morelli
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Per fortuna a me non appartiene nessuno dei comportamenti citati, né dentro né fuori dal bar. Da sempre.
…excusatio non petita…
Se lo dice lei che non mi conosce… il senso era un altro: far capire che le persone non sono sempre uguali a uno stereotipo. A volte sì a volte no. Tutto qui.
Chiedo scusa:
la mia era solo una battuta che circola fra un gruppo di amici di vecchia, vecchissima data: se nessuno ti chiede nulla, che ti giustifichi a fare. Condivido con Lei la critica alla generalizzazione anche se credo sia dovuta, anch’essa, al voler fare dell’ironia.
Cordialmente
Dulcis in fundo: w l’ironia!
Conclusione..? Le donne sono maleducate oltre che cretine? Ma come si puó dare spazio a post simili?
Credo che in un bar passi di tutto, da chi fa colazione al volo prima di scappare in ufficio a quelle che si godono in pace un cappuccino in santa pace ; vogliamo parlare delle conversazioni maschili sull’ultima partita allora?
Non conosco Massimiliano Morelli e quindi non ho alcun motivo per difenderlo. Sono tuttavia convito che tutto l’articolo sia permeato da una sottile, benevola e affettuosa, ironia. Un puro divertissement, insomma.
Buone cose
Gentile Marica, si legga https://www.vignaclarablog.it/20220817106782/racconti-destate-uomo-fa-spesa-gioco-difesa/
Che dovremmo dire noi uomini?