Castroni a Roma è un nome, un nome simbolo di qualità. Da Castroni si possono trovare caffè e tè di ogni tipo, spezie, marmellate, caramelle, pasta, riso, ma anche prodotti tipici italiani come dolci e biscotti. Ma sono proprio i biscotti a essere nel mirino dei NAS dei Carabinieri in queste ore. Per correttezza d’informazione, solo un tipo di biscotti e solo nel punto vendita a La Storta, sulla Cassia.
Andiamo con ordine. A dare la notizia oggi è l’edizione romana di Repubblica nella quale si racconta che lo scorso giugno una donna ha acquistato in quel negozio dei biscotti che poi ha mangiato il giorno successivo a colazione. Poche ore dopo però si sente male con forti bruciori di stomaco e il medico le diagnostica una tossinfezione alimentare provocata dal consumo di alimenti contenenti tossine di varia origine.
Andata quindi a controllare l’etichetta sulla confezione dei biscotti si accorge che sotto ce n’è un’altra, con una data di scadenza superata da un bel po’. Questo fatto la induce a sporgere denuncia ai Carabinieri.
Scattata l’indagine, i NAS hanno scoperto che l’azienda non produce più quei biscotti da due anni. Quindi, è presumibile che qualcuno abbia alterato le etichette per continuare a distribuire quel prodotto, tant’è che pare che i NAS abbiano trovato nel negozio altre confezioni nella stessa situazione.
Allargati i controlli, negli altri punti vendita romani di Castroni non vengono trovate confezioni analoghe. Quindi, sotto la lente degli inquirenti c’è solo il negozio de La Storta.
La Repubblica ne ha contattato il direttore che ha spiegato di essere egli stesso vittima in questa vicenda. «Il prodotto è stato rietichettato a mia insaputa, non siamo riusciti a capire dove sia nato il problema. Una cosa però è certa, non siamo stati noi a ritoccare la data del prodotto. Non vorrei che qualche grossista mi abbia raggirato vendendomi un prodotto scaduto e ribattuto». A seguire l’inchiesta è il PM Fabio Santoni.
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Una scusa alla quale stento a credere. In attesa dei risultati delle indagini, stop acquisti da Castroni.
In dubbio pro reo. Sia che la nuova, fraudolenta, etichettatura sia stata fatta nel punto vendita, sia che l’abbia fatta il grossista essa è stata riscontrata su un solo prodotto, e in un solo punto vendita, sulle centinaia in vendita da Castroni. Affermazione come questa possono causare una grave perdita di immagine e conseguente grave danno.