Yukio Mishima è stato uno dei più importanti e noti scrittori del Giappone del XX Secolo; nato nel 1925 visse la guerra contro gli Stati Uniti e gli anni dell’occupazione USA assistendo alla perdita di gran parte dei valori tradizionali del paese.
Il 25 novembre del 1970 nel Ministero dell’Esercito di Autodifesa si tolse la vita con il “suicidio rituale” per protestare contro la Costituzione, colpevole a suo dire, di aver ucciso lo Spirito del Giappone.
Nel 1967 pubblicò “La Via del guerriero” che oggi torna in libreria come Prima Edizione ne “I narratori-Feltrinelli” (Yukio Mishima, “La via del Guerriero”, Ed. Narratori-Feltrinelli, 158 pagg, 16,00 euro).
Il libro, che insieme a “Lezioni spirituali per giovani Samurai” e “Sole e Acciaio” è tra i testi fondamentali della sua opera di saggista, contiene la personale interpretazione di uno scritto risalente al XVIII Secolo scritto dal Samurai Yamamoto Tsunetomo.
Per il suo tradizionalismo Mishima è stato sempre considerato uno scrittore di destra; in realtà le sue opere (molto amate da Moravia), attuali e moderne, non contengono alcun riferimento ideologico né esprimono simpatia, al di là dell’ammirazione per il mondo militare, nei confronti degli schieramenti politici.
Profondo conoscitore della storia del Giappone Yukio Mishima era un accanito sostenitore della tradizione e cultura antica e riteneva che il processo di occidentalizzazione avviato dopo la guerra fosse in netto contrasto con i valori spirituali della Nazione.
Affascinato ma anche ossessionato dalla morte (come “i primi martiri cristiani che andavano felici incontro alla morte”) Mishima riteneva che il Giappone incarnasse un valore più alto della vita. L’Hagakure, il testo in nove libri di Tsunetomo, rappresentò sempre un sicuro riferimento per lo scrittore che non lo abbandonò mai.
“La Via del guerriero” è articolata in due parti; nella prima l’autore espone alcune sue riflessioni su numerosi concetti filosofici della Hagakure come Elogio dell’Energia, Decisione, Sensibilità, Tolleranza, Donne, Nichilismo, Giustizia , Morale, Morte. Nella seconda parte presenta invece una selezione di brani che contengono quelli che sono i comportamenti da assumere e mantenere se si è intenzionati a percorrere la via del guerriero.
Sebbene l’Agakure sia stato scritto all’inizio del 1700 e la cultura giapponese sia lontana anni luce da quella occidentale, il libro merita d’essere letto; d’altra parte ancora oggi leggiamo con interesse i testi dei filosofi greci e romani o autori come il Macchiavelli riscoprendo in essi argomenti di incredibile attulità.
Nella “Via del Guerriero” è possibile trovare spunti di straordinario interesse specie per quanto riguarda la preparazione e il l’approccio energico da adottare nei confronti della vita (che come la morte non va subita con inerzia e disinteresse).
Anche se la mentalità imperante dell’Occidente moderno che mira esclusivamente al benessere, ricchezza, successo e longevità è agli antipodi dei principi contenuti nell’opera di Tsunetomo, quanto scritto in questo libro da Yukio Mishima, autore moderno e tradizionalista, merita attenzione.
Francesco Gargaglia
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