
Si può nuotare nel Tevere? Sì, vista e considerata l’impresa di Salvatore Cimmino, che il 14 ottobre si sposterà (appunto, a nuoto) per cinquanta chilometri, dal ponte Duca d’Aosta alla darsena di Fiumicino.
La “Discesa del Tevere a nuoto” rappresenta per gli organizzatori dell’evento un esempio di sostenibilità nell’ambiente, nei diritti e nella scienza, e qui va subito sottolineato come Cimmino – nuotatore campano, classe 1964, che a soli 15 anni fu colpito da un terribile osteosarcoma e che per salvarsi la vita fu costretto all’amputazione della gamba a metà del femore – percorrerà il tragitto per portare l’attenzione sui diritti mancati sulla disabilità e sulla qualità delle acque interne.
Presentata a Ponte Cestio nell’ambito del “Salotto Tevere”, la nuotata ha l’obiettivo di diffondere un concetto più ampio di inclusività e valorizzazione delle diversità.
A sostenere l’iniziativa circoli remieri, Capitaneria di porto di Roma e Polizia di Stato, “Roma Adventure”, “Agenda Tevere”, la “Discesa internazionale del Tevere”, “Marevivo”, “Tevere day”, “Lega navale italiana”, “Assonautica Tevere”, “Federazione italiana canoa turistica” e la “Piroscafa della discesa internazionale del Tevere”, uno spazio nautico itinerante dove diversi equipaggi si alterneranno per discutere i diversi temi del “Tevere bene comune per tutti”, quali disabilità, promozione sportiva, inclusività, accessibilità turismo e ambiente.
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