Vallepietra è un caratteristico paese dei Monti Simbruini al confine con l’Abruzzo. Situato ad 800 metri di altezza, racchiuso tra alte montagne, si affaccia sul corso del torrente Simbrivio.
Noto per il vicino Santuario della SS Trinità, collocato ai piedi di una impressionante parete di roccia, è anche un oasi di frescura nei mesi estivi. Nei dintorni di questo piacevolissimo borgo si possono fare lunghe escursioni ed anche ascensioni alle vicine vette come il Tarino che sfiora i 2000 metri.
Questa volta vogliamo parlare di Vallepietra però per un’altra ragione: la presenza di una minuscola rondine rara nel centro Italia. Si tratta del Topino (Riparia riparia), una minuscola rondine proveniente dall’Africa e che nidifica, a differenza delle cugine più grandi, fuori dai centri abitati.
Il Topino ama le zone aperte con corsi d’acqua e costruisce il suo nido sulle sponde ripide scavando il terreno. Crea una piccola galleria con una stanza dove depone le uova.
È talmente piccola, 10-12 centimetri, che difficilmente la si nota in volo; di colore bruno superiormente, bianca sotto, ha una fascia più scura sotto la gola. La coda è pochissimo accentuata come rondini e rondoni. Nonostante le piccole dimensioni a maggio affronta il lungo viaggio dal Sahara e Sahel diretta al nord Europa. In Italia non è molto diffusa a causa della riduzione degli habitat.
Il fatto che sia presente a Vallepietra è un segno della natura incontaminata dei luoghi.
Per osservarla, scendete dalla piazza principale del paese, quella con la fontana, verso le casette della periferia, quelle che affacciano sul Simbrivio. Da una piccola terrazza, con l’aiuto di un binocolo, potrete vedere decine di “topini” in sosta sui cavi dell’alta tensione.
Uno spettacolo affascinante e meraviglioso che raramente vi capiterà di vedere altrove.
Se andate a Vallepietra per un week end (nel paese c’è un ostello gestito dal comune) o per una gita, oltre alle tante cose da osservare nel borgo e lungo il corso del torrente, non dimenticate i topini: per quanto minuscoli vi riempiranno di meraviglia.
Francesco Gargaglia
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