
Presentato nel 2018 al PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), messa a gara e affidatone, nel 2021, la progettazione e la fattibilità tecnico-economica, il progetto del tram Piazza Mancini – Stazione Vigna Clara (in sostanza il prolungamento della linea 2) entra in questi giorni nel vivo.
Si è aperta infatti questa settimana la Conferenza dei Servizi (tavolo intorno al quale siedono i rappresentanti di tutti gli enti pubblici coinvolti) per i pareri sul progetto preliminare.
Un progetto in base al quale la linea dovrebbe transitare su Ponte Duca d’Aosta (servendo così lo Stadio Olimpico e il Ministero degli Esteri) per poi proseguire sul Lungotevere, attraversare piazzale Ponte Milvio per poi dirigersi su via Flaminia fino ad arrivare a Corso Francia e da lì in linea retta verso la stazione Vigna Clara.
Il tragitto al contrario vedrebbe invece il tram andare dritto fino all’inizio di Ponte Flaminio, poi scendere lungo la rampa su viale Tor di Quinto e continuare verso il lungotevere e Ponte Duca d’Aosta.
Passare per piazzale Ponte Milvio, incanalarsi in via Flaminia nonostante la presenza di decine di locali, di un mercato rionale, di una stazione dei Carabinieri e di una clinica privata con relativo via vai di auto delle forze dell’ordine e di autoambulanze, è roba da far tremar i polsi anche ai più immaginifici progettisti.
Ma tant’è, il progetto invece c’è. E allora ce lo facciamo illustrare da Giovanni Forti, presidente della commissione mobilità del Municipio XV, che nell’occasione ha dichiarato: “L’istituzione di questa linea di tram è un’opera fondamentale per migliorare il trasporto pubblico in una zona che da troppo tempo soffre di un collegamento quasi inesistente con la mobilità su ferro”.
Parole vere presidente, questa zona soffre non solo collegamenti inesistenti con la mobilità su ferro ma anche con la mobilità su gomma. Ci vuole spiegare come questo tram metterebbe fine a tali sofferenze?
La differenza fondamentale fra il tram e l’autobus è la velocità: il primo viaggia quasi sempre in una corsia separata, ha poche fermate (circa una ogni 500 metri) e questa velocità gli permette di avere una frequenza più affidabile. L’autobus, invece, viaggia nel traffico e soprattutto alle ore di punta questo porta a lentezza, ritardi, corse saltate.
Il tram sarà una sicurezza che darà a tante persone il potere di raggiungere il centro e la metro in una ventina di minuti da Corso Francia, lasciando l’auto e riappropriandosi del loro tempo spesso perso nel traffico romano o in attesa di un autobus in ritardo.
Sto ancora leggendo le centinaia di pagine del progetto preliminare, ma se realizzato con attenzione sarà una bella rivoluzione.
Entriamo nel vivo del progetto. Un tram che passi per Ponte Milvio e via Flaminia solo a dirlo pare una boutade. Ma non lo è. Ci racconti come accadrà.
Guardiamo la situazione attuale: se visitando una capitale straniera mi dicessero che la piazza davanti al ponte più antico della città è uno slargo confusionario con otto corsie dedicate alle auto, parcheggi in tripla fila e poco spazio per le persone, penserei anche io a una boutade. La stessa via Flaminia Vecchia oggi è in balia delle auto parcheggiate, che costantemente invadono anche i marciapiedi.
Il passaggio del tram a Piazzale di Ponte Milvio è l’occasione di fare ordine in questo caos, per ridisegnare lo spazio pubblico del quartiere con una sistemazione più logica e un arredo urbano di qualità. A partire da via Flaminia Vecchia che – per chiarezza – non verrà pedonalizzata: resterà una corsia per le auto affiancata alla corsia del tram, per servire i residenti, gli esercizi commerciali e il mercato di via Riano.
Ma capiamoci: non tutto quello che è previsto nel progetto preliminare mi piace, e sto studiando delle osservazioni per armonizzare meglio lo spazio dedicato al tram con quello dei pedoni e delle auto in vari punti del percorso.
Quanti anni e quanto denaro servirà?
Il cronoprogramma dice che ci vorranno 1456 giorni – poco meno di 4 anni – dalla posa della prima pietra al completamento dell’opera. Lo dico chiaramente: speravo che i lavori potessero essere più veloci, ma preferisco un programma cauto che viene rispettato alla lettera rispetto a uno troppo ottimistico che viene costantemente disatteso (quello che è successo negli ultimi 20 anni con la Metro C).
I finanziamenti necessari sono di 63 milioni per la tramvia e 69 milioni per tutte le opere accessorie, incluso un parcheggio interrato. Ricordiamolo: i fondi ancora non ci sono, e verranno richiesti al Ministero dei Trasporti nel prossimo bando per il trasporto rapido di massa.
Congiungere piazza Mancini con la Stazione Vigna Clara lo si poteva fare a costi bassissimi e in tempi rapidi anche con delle navette bus elettrici. O no?
No, nessun servizio navetta può permettere di spostarsi a 25.000 persone al giorno, con passaggi puntuali ogni 5-6 minuti all’ora di punta: questo è un compito che può svolgere solo una tramvia.
Dovrà offrire un collegamento rapido e affidabile con il centro, in primis ai residenti di Vigna Clara e Fleming. Il 75% della popolazione dei due quartieri abita a meno di 10 minuti a piedi da una delle future fermate del tram, il 95% abita a meno di 15 minuti: a questi cittadini il tram offrirà l’opportunità di recuperare tempo e spazi di vita fuori dal traffico quotidiano, incentivando anche il commercio di prossimità e la vita di quartiere.
Oltre a loro, la tramvia dovrà servire tutti i passeggeri che ogni mattina arrivano con il 201 dalla Cassia e con il 200 da Labaro e Prima Porta. A questi con la successiva chiusura dell’Anello Ferroviario si aggiungeranno i passeggeri del treno di Vigna Clara. Insomma, non un compito gestibile da una semplice navetta.
Lei ha dichiarato che questa sarà “l’occasione per discutere con la cittadinanza sul ridisegno dello spazio pubblico dei quartieri, in un’ottica più inclusiva e vivibile“. Stiamo parlando di un processo partecipativo?
Normalmente la Conferenza dei Servizi è un passaggio soprattutto tecnico, ma vorrei che questa volta potesse essere anche un momento di partecipazione delle persone. Non so se il Comune ha già in programma di organizzare un vero dibattito pubblico sul tema come ha fatto RFI sulla chiusura dell’Anello Ferroviario, ma nel mio piccolo proporrò alla Commissione Mobilità (di cui sono presidente) e alla Giunta del Municipio di richiederlo.
Più nell’immediato mi piacerebbe aiutare il Municipio a organizzare nelle prossime settimane un’assemblea con la cittadinanza e i comitati di quartiere per raccontare il progetto con i suoi punti di forza e di debolezza e per raccogliere proposte e critiche. Grazie a questo scambio spero che riusciremo ad avanzare osservazioni efficaci che migliorino l’opera nel passaggio da progetto preliminare a progetto definitivo.
Fra i diversi attori coinvolti nel progetto, quale sarà il ruolo del Municipio XV e quale potere contrattuale avrà nel tutelare le istanze che dovessero sorgere dal territorio?
Durante la campagna elettorale, quando raccontavo che era in preparazione questo progetto, le persone mi guardavano sorprese, entusiaste e preoccupate insieme. Il primo compito che il Municipio deve darsi è quello di rappresentare al Campidoglio questo entusiasmo e queste preoccupazioni dei cittadini e delle cittadine – soprattutto di quelli che saranno i più toccati dall’opera in positivo e in negativo – proponendo miglioramenti concreti al progetto.
Quando cominceranno i lavori (se tutto va bene nel 2025) il compito del XV si sdoppierà: da un lato vigilare attentamente sul rispetto dei tempi e degli impegni, dall’altro limitare al massimo i disagi che inevitabilmente ci saranno durante le fasi di cantiere. Costruire un’opera così importante ha un impatto forte sui quartieri, e non mancheranno i problemi da risolvere.
L’ultimo compito che ci accompagnerà durante tutto il percorso è quello di collante: il progetto del Tram 2 si lega a doppio filo a quello dell’Anello Ferroviario, e starà anche al Municipio facilitare il dialogo fra Comune e RFI e fra istituzioni e cittadinanza.
In sintesi, quali secondo lei le principali opportunità di questo progetto e quali i rischi?
È un’opportunità unica per riqualificare lo spazio pubblico di Ponte Milvio e Corso Francia e restituire tempo alle persone, riducendo l’uso dell’auto e l’inquinamento.
I rischi principali sono due: i disagi dei cantieri – a partire dall’inquinamento acustico sul quale bisogna porre la massima attenzione – e l’allungamento dei tempi, che a Roma è sempre dietro l’angolo. Ma con l’appoggio dei cittadini ce la possiamo fare.
Claudio Cafasso
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25.000 persone/giorno? Da piazza Mancini a Vigna Clara? Eh? Cosa? Aumentiamo la frequenza del 301, riportiamone il capolinea oltre Lepanto, come era… aumentiamo la frequenza dei treni da e per Vigna Clara… poi parleremo di tram, verso cui non c’è opposizione preconcetta.
Ho qualche dubbio in proposito, soprattutto sul passaggio in via Flaminia Vecchia. Forse, prima di realizzare un progetto così costoso e importante occorrerebbe sperimentare con navette (o potenziare il 301) su corsie protette con tanto di vigili su strada e poi, se la cosa funziona, si potrebbe pensare di passare alla realizzazione del tram. Non sono molto convinto sul fatto che ci sarebbero meno auto per strada, soprattutto su Corso Francia e a piazza Ponte Milvio.
E’ sconvolgente la certezza del Presidente Commissione Mobilità….nessun dubbio o perplessità ..ma queste cose dove le ha lette ..nell’ Ecclesiaste?
… forse …
La nuova linea tranviaria sostanzialmente percorrerebbe lo stesso itinerario della linea bus 200. Forse si potrebbe risolvere il problema senza nuovi tram e incrementando adeguatamente le corse su detta linea, magari con bus di ultima generazione. Ogni tanto utilizzo il bus 200, e da P.zza Mancini a fermata adiacente stazione Vigna Clara (che tuttora mi sembra sia percorsa da pochissimi treni) bastano normalmente 12 / 15 minuti, idem sul percorso inverso.
L’ipotizzata linea tramviaria passerebbe, se ho capito bene, su via Flamina Vecchia nel tratto p.le Ponte Milvio / inserimento su corso di Francia. Posso immaginare che come conseguenza su detta strada, piuttosto stretta, potrebbe essere limitato il parcheggio ed eventualmente anche il transito agli autoveicoli, danneggiando chi vi abita e gli esercizi commerciali di zona. Sarebbe opportuno avere qualche chiarimento in merito. Non vorrei passare per malpancista, ma immagino tempeste in arrivo, ricorsi al T.A.R, tempi infiniti, etc.
Sarebbe utile anche ripristinare la vecchia linea di autobus 232 che collega Tor di Quinto con Piazza Mancini.
Se posso aggiungere una considerazione pratica: a piazza Mancini la curva del binario da viale Pinturicchio (larghezza 25 metri) via Poletti (larghezza 17 metri) causa seri problemi di attrito (dunque rumore) perché il raggio di curva è al limite… con questa prolunga avremo una curva a 90° che dal piazzale di Ponte Milvio (larghezza 17 metri) si immette in via Flaminia Vecchia (larghezza 12 metri). E la Flaminia, in molti tratti, è larga tra i 5 ed i 7 metri… non c’è spazio per tram e traffico veicolare. Infine lo voglio proprio vedere il tram che la mattina presto ed il pomeriggio prova ad attraversare il fiume di auto che occupa Corso Francia… proposte più pratiche non ce ne sono?
Via Flaminia Vecchia tra Ponte Milvio e Corso Francia è stretta. Farci passare un tram e una singola carreggiata per le auto (necessaria perchè ci sono diverse abitazioni che possono arrivare a casa od uscire di casa solo attraverso via Flaminia) vorrebbe dire niente parcheggio su tutta la via. Inoltre bisognerebbe capire il senso di marcia dell’unica carreggiata nel pezzo di Flaminia vecchia che va da via riano a corso francia perché farlo che va verso corso Francia forse potrebbe andare bene, farlo che va verso via riano no, perché costringerebbe le persone a passare per via riano e ponte milvio con gravi disagi per i residenti (pensiamo ai giorni in cui c’è una partita allo stadio o un concerto). E comunque non credo che i negozianti ed i proprietari di locali in zona sarebbero felicissimi di una soluzione del genere. Forse sarebbe meglio far passare il tram per la Cassia antica.
mettendo un apposito tram a cremagliera. ma si rende conto di che pendenza ha Via Cassia Antica?
A spanne non credo che sia superiore alla pendenza di Via Ulisse Aldrovandi.
… forse …
Forse sarebbe meglio non farlo passare da nessuna parte….non fosse altro per la selva di pali e cavi elettrici che andrebbero montati…
Questi NON SONO STATI CAPACI di risolvere il problema rifiuti e discariche, il problema traffico e buche sulle strade, il problema taglio degli alberi e soprattutto il problema cinghiali e vogliono cimentarsi in questa opera.
Ma perfavore……lasciate stare!
Fate come al Villaggio Olimpico che dopo aver provocato una mezza rivoluzione per creare un boschetto nel quartiere più verde del mondo alla fine avete abbandonato il progetto!
Hanno abbandonato? Davvero?
Da fonte bene informata, ma riservata, apprendo che sulle vetture sarà previsto un chitarrista che allieterà i passeggeri durante il lungo percorso.
La mano sinistra non sa cosa fa la mano destra.
Sicuramente, infatti, il Presidente della Commissione Mobilità non dialoga con il collega Assessore al Commercio.
E, in una ennesima performance di schizofrenia (alla quale, volenti o nolenti, ci costringono – gli Amministratori – con le loro esibizioni funamboliche), vanno allegramente ciascuno per la propria strada, naturalmente tra loro opposte.
Così, mentre il secondo assiste tranquillo al dilagare di nuovi locali food&beverage nel quadrilatero hot di Ponte Milvio (naturalmente si tratta di licenze concesse dalle amministrazioni precedenti……), con una crescita esponenziale dell’inviviblilità dell’area a parossistica densità mono-commerciale, l’altro, con enfasi forse degna di altra causa, vuole convincerci della incalcolabile, straordinaria, miracolosa soluzione del “tram che si chiama desiderio” (veramente siamo nel dramma, anche se non scritto da Tennessee Williams).
Per trovare una sintesi nel pensiero dei due, certamente, sarà piacevole per i “desiderosi” fruitori del tram poter tranquillamente avere una pizza fresca di forno a legna quando il mezzo, sferragliando, transiterà per Flaminia Vecchia Avenue (così chiamata per la sua notoria larghezza) e loro potranno semplicemente allungare una mano e prenderla dai solerti camerieri napoletani che freneticamente servono i tavoli della New Pizza Connection Terrace Garden al primo piano di un condominio di (ex)civile abitazione.
A proposito di invivibilità, naturalmente saranno aboliti i parcheggi (a meno che i funambolici amministratori non abbiano anche il potere di modificare la legge fisica sulla “impenetrabilità dei corpi”), con buona pace dei residenti che, proprio ostinati e duri di comprendonio, continuano a voler risiedere in questa area invece di andarsene, per esempio, in una quieta campagna.
Sono architetto e queste materie le ho studiate e praticate per più di quarant’anni, ma non mi sembra il caso di sviluppare discorsi disciplinari seri, dal momento che in questa ennesima farsa (o collaudata “arma di distrazione di massa”) ancora non si è dato spazio (se mai ne verrà dato, considerando quanto poco gradita sia questa pratica a questa Amministrazione) ad un “processo partecipativo” che accolga il confronto con i cittadini.
Mi limito, per il momento, ad osservare due lati innegabilmente positivi.
Indubbiamente la realizzazione del fantasioso progetto porterà finalmente a soluzione sia l’annoso problema dei dehors (mi sembrano incompatibili per ovvie ragioni di spazio fisico), sia quello della movida (a meno di non sospendere le corse del tram dalle 22.00 alle 5.00 del mattino dopo del venerdì, sabato e domenica….come per la vendita di alcolici nei mini-market…).
Ma, vedrete, alla fine saranno i commercianti della zona a riportarli su più miti consigli.
Per ora mi fermo, se necessario tornerò con piacere sull’argomento.
Paolo Salonia
Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio
Per non alimentare interrogativi e perplessità, preciso che la pizzeria terrace garden al primo piano di un condominio di (ex)civile abitazione in via Flaminia Vecchia è attualmente in via di realizzazione…mica ancora ferma al palo come il “tram chiamato desiderio”….le attività serie e, soprattutto, migliorative della qualità della vita dei cittadiniprocedono indisturbate come treni….altro che tram….
Ma questo argomento è molto serio (non una farsa come quell’altro) e lo tratterò prossimamente con lo spazio che merita.
Paolo Salonia
Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio
Bellissimo leggere tutti questi commenti scaturiti da una solo immagine. Gli ItaGliani sono persone fantastiche! Domani posto una lastra.
Non so se gli “ItaGliani” sono persone fantastiche (dubito…) ma so che gli italiani sono stufi di questi amministratori che non sanno amministrare…è questo il motivo per cui non vanno più a votare. Non solo non sono in grado di risolvere i problemi della capitale ma ne creano sempre di nuovi dimostrando, oltre che incompetenza, anche lontananza dalle esigenze della cittadinanza. Perchè navette elettriche con partenze ogni 5 minuti non possono sostituire un tram? Chi l’ha detto e dove sta scritto? Perchè la viabilità e “parcheggio selvaggio” di Ponte Milvio e Via Flaminia Vecchia non possono essere regolati anche senza fare una linea tramviaria?
Non è bastato aver fatto scempio di Piazza Mancini trasformandola in una squallida piazza senza sbocchi dopo aver chiuso l’accesso a Ponte Duca d’Aosta….da Ponte Milvio (lato Flaminio) fino a Piazzale Manila ci sono ancora i resti di un’altra opera costosa e scellerata: i binari di un tram che non ha MAI camminato!
Segnalo che dietro quella “sola immagine” esiste una serie di notizie che molti di noi hanno seguito con attenzione fin dal 2018.
Colgo l’occasione per precisare di essere personalmente – ma anche come Comitato – fautore della cosiddetta “cura del ferro” come medicina fondamentale per la malatissima mobilità romana, anche se ormai palesemente in stato comatoso.
Ma, appunto, deve essere una “cura” e non un analgesico somministrato una tantum, per di più in modo forse poco analizzato e valutato sulla specifica patologia (per restare nella metafora “medica”).
Sempre nella metafora, sorge spontanea la domanda: a cosa serve il consulto medico (Conferenza dei Servizi) se già vengono megafonate le date per il termine dei lavori con l’opera realizzata?……e qui si aprirebbe un capitolo, persino comico (tragico-comico, per meglio dire), dei grandi lavori romani…ma lasciamo perdere ed evitiamo di “sparare sulla Croce Rossa” (la metafora continua a farla da padrona).
Infine, cosa dire sulla frase “…Il passaggio del tram a Piazzale di Ponte Milvio è l’occasione di fare ordine in questo caos, per ridisegnare lo spazio pubblico del quartiere con una sistemazione più logica e un arredo urbano di qualità…”? Ma vi era bisogno di una “occasione”? Ma dove eravate questi ultimi quindici anni (per non numerarne di più)?
Per essere esplicito, la trovo persino offensiva (e non soltanto perché suona come palese insulto alla nostra intelligenza), ma perché dopo dodici anni di snervanti confronti, iniziative, denunce, proposte che il Comitato Abitare Ponte Milvio e i cittadini tutti hanno eroicamente condotto e agito vs TUTTE le Giunte che si sono avvicendate, nulla è stato mai deciso e operato per ripristinare un minimo decoro e una reale difesa della qualità della vita dei residenti, oltre che per tutelare e salvaguardare un pezzo significativo della Città Storica.
Eppure siamo stati sempre estremamente proattivi, nonostante la frustrazione nel veder cadere sistematicamente tutte le proposte…..per esempio “moratoria licenze”….per esempio “strisce blu”….per esempio…..
Decisamente mi tornano in mente i già altre volte citati Cicerone e Catilina, a proposito dell’abuso della nostra infinita pazienza.
Paolo Salonia
Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio
Certo, la “cura del ferro” se applicata ad un malato già grave di suo, potrebbe causarne la rapida morte appunto per l’estrema difficoltà ed eliminare il ferro in eccesso.E questo sarebbe appunto il caso del XV Municipio. E scusate la metafora.
Anch’io sono favorevole alla cura del ferro….magari anche a quella del fosforo, zinco, magnesio….giusto per riattivare cervelli atrofizzati …..
Una splendida notizia, lo attendevamo da parecchio tempo, la progettazione ere iniziate nel dicembre 2021 e spero di poter partecipare con il Municipio ad esaminare il progetto e fare osservazioni perchè in effetti esistono molte criticità. Sono molto contento che sia stato scelto il percorso che avevo comunicato alla Agenzia della Mobilità nel maggio del 2019, con una nota scritta, nel quadro delle riunioni sul Pums del XV municipio. In pratica il Tram attraversa la Piazza di ponte Milvio e imbocca la via Flaminia lasciando una corsia per le auto, togliendo tutte le auto parcheggiate e tutte le pedane (evviva), e ritorna da Vigna Clara dalla rampa di via Civita Castellana su via di Tor di Quinto.
Bene ha detto il pres. della comm. commercio Giovanni Forti, il Tram è un mezzo veloce e non inquinante, che percorre una corsia protetta, e potrà collegare i quartieri Vigna Clara e Farnesina in una ventina di minuti a P.le Flaminio, ma questa condizione dovrà essere attentamente verificata, perche se si lasceranno inalterate le attuali condizioni di traffico intorno alla Piazza di Ponte Milvio il Tram rischia di impantanarsi negli ingorghi e i tempi di percorrenza diverrebbero inaccettabili. Colgo in particolare l’affermazione di Forti, che condivido in pieno, e cioè che questo Tram sarà l’occasione “di fare ordine in questo caos, per ridisegnare lo spazio pubblico del quartiere con una sistemazione più logica e un arredo urbano di qualità”. Quindi non solo un importante intervento intermodale di mobilità su ferro, con un collegamento alla stazione Vigna Clara , che sarà presto inserita nel completamento dell’Anello Ferroviario. ma anche un Progetto di risistemazione e riqualificazione di un quartiere, in particolare della zona di Ponte Milvio, oggi dominato da mucchi di auto e furgoni in sosta selvaggia, frammisti a decine di pedane con tavolini di ristoranti, e da un traffico talvolta caotico.
Comitato Ambiente e Legalità – Ponte milvio
Certo, togliendo completamente le auto, anche quelle dei residenti, si risolverebbe il problema del traffico.
Ma il tram su Via Flaminia Vecchia, ovviamente su “”corsia protetta””, quanto spazio lascerebbe alle auto private (chiaramente dei non residenti) in transito? E alle ambulanze ed ai mezzi dei Carabinieri? Tutti questi veicoli poi dovrebbero accodarsi ai tram alla fermate?
I tram provenienti da Mancini per attraversare la Piazza Ponte Milvio dovrebbero fisicamente incrociare con quelli provenienti da Vigna Clara e questo renderà necessario un incrocio e due semafori per i mezzi tranviari delle due direzioni con conseguenti tempi di attesa.
Analoga situazione per quanto riguarda la larghezza, ovviamente con i tram su “”corsia protetta”, si verificherebbe su via Civita Castellana.
Una volta arrivato su corso Francia il tram dovrebbe, oltre attraversare il solito traffico veicolare, incrociare quelli da Vigna Clara, con analoghe complicazioni e rallentamenti.
Prevedo moltissimi ricorsi al T.A.R. che faranno cadere il progetto nel dimenticatoio.
Perchè non facciamo invece un bel esperimento di DEMOCRAZIA DIRETTA ovvero lasciamo decidere agli interessati, a chi risiede e vive a Roma? Un bel REFERENDUM su “fascia verde” e “tram a Ponte Milvio” e poi vediamo come la pensano i romani e di conseguenza se fare o meno queste due follie! E non mi venite a dire che non si può fare!! Il Partito Democratico ha fatto le “primarie” in tutta italia portando al voto 1.098.000 italiani; il Comune di Roma può benissimo far votare 2 milioni di cittadini. Sarebbe forse il primo episodio di vera democrazia in questo paese dove chi governa (dati alla mano) rappresenta al massimo il 25% dei votanti.
Se poi consideriamo che i votanti sono sempre meno mi domando quanto effettivamente i nostri rappresentanti ci rappresentino.
L’idea in se è affascinante, più difficile il transito su Via Flaminia Vecchia, dove lo spazio è poco, gli alberi tanti, i parcheggi già oggi insufficienti senza contare lo spazio del mercato.
Forse una soluzione potrebbe essere un tram da Piazza Mancini su Lungotevere, Ponte Milvio, Corso Francia (rampe a sx di ponte Flaminio), Staz. Vigna Clara, Flaminia, Saxa Rubra e ritorno. Eventuale secondo tronco per Viale di Tor di Quinto a ricongiungersi dopo la rampa dove c’è Euclide. E zona capolinea/parcheggi di fronte alla Rai dall’altra parte di Via Flaminia (chiusa, vigilata, con le sbarre, gratis per chi ha abbonamento; c’è un’area enorme che potrebbe essere destinata a parcheggio, nei pressi di Via Adrianopoli e relativo cavalcavia pedonale).
Mah , io penso che siano scemi o incompetenti
O forse solo in cerca di visibilità ed effimera gloria con opere assolutamente inutili anzi dannose
Ora , sono stati stanziati 63milioni per tramvia + 69milioni per opere incluso parcheggio.
Ben 132milioni , nostri tra l’altro , come sempre.
Bene , un autobus elettrico costa circa 500milaeuro
Se ne potrebbero acquistare quindi circa 264
Se lasciamo magari 6 milioni per il parcheggio , sarebbero 246 , se non sbaglio
Diciamo che si spenderebbero 5milioni per postazioni di ricarica ? sarebbero 236 mezzi pubblici elettrici ( anche se personalmente diffido fortemente di questa soluzione “energetica” fintamente “ecologica” )
Potrebbero partire ed essere fruibili quasi 10 mezzi l’ora , una macchina da guerra per il trasporto pubblico forse addirittura sovradimensionata per lo scopo
Senza considerare poi che siamo a Roma , non Amsterdam o Bruxelles o Ginevra
Qui dopo una botta di piccone magari di spunta un “coccetto” , un paio di tegole antiche , una dozzina di tessere di mosaico periodo presumibile tardo impero o magari un pezzo dell’onnipresente via Francigena . Alla sola ipotesi , ti si catapulta la Sovraintendenza munita di appositi “sigilli” d’ordinanza.
Senza considerare che potrebbero spuntare comitati animalisti per la difesa dei sorci e dei ratti che verrebbero disturbati da tali opere.
Si bloccherebbe tutto , altro che 1456 giorni !
Quanto , alle doppie file di auto , ai dehors abusivi , al degrado ci pensasse la forza pubblica , Polizia , Carabinieri , Municipale e perché no la Finanza per i controlli nei locali pubblici.
Se al XV poi , riuscissero a riunire i neuroni magari potrebbero collaborare al ripristino della legalità e del decoro pubblico .
( cura del ferro si , ma con tale metallo forgiato a mo di sbarra per l’autodifesa del cittadino)
Tutti conti sbagliati e senza l’oste. Saluti.
Questa vicenda folle con il suo contorno di altrettante proposte folli sta diventando surreale….meglio chiuderla qua. Ma un ultimo commento lo voglio fare. Qui non è in ballo la SALUTE dei cittadini e tantomeno l’AMBIENTE (meno che mai il progresso…): questa è una iniziativa tutta politica di questa sinistra perdente e in affanno che, dopo aver abbandonato il suo naturale elettorato (e come poteva essere diversamente dal momento che a sinistra sono rimasti solo benestanti e radical-chic), cerca di rifarsi cavalcando la causa ambientalista. Nonostante continuino a prendere schiaffi su schiaffi e a perdere consensi insistono nella loro folle corsa autodistruttiva. Il guaio è che rischiano di trascinare nel baratro lavoratori, persone con basso reddito, commercianti, pensionati e chi si affaccia al mondo del lavoro. Vanno fermati!
Ben venga il tram. Inviterei tutti quelli che lo osteggiano (tra l’altro senza un progetto definitivo, quindi parliamo del nulla finché non c’è quello) di farsi un giro a Firenze, dove hanno stravolto la città costruendo 2 linee tram (con altre in costruzione). Inizialmente osteggiato da più parti, ora tutti lo vogliono sotto casa…
Il tram a Vigna Clara consentirebbe inoltre di liberare in parte il capolinea di Piazza Mancini (con annessa riqualificazione), creare un nuovo capolinea a Vigna Clara e servire col bus meglio altre zone in seguito al arretramento dei capolinea
Non capisco perché il tram a Vigna Clara libererebbe il capolinea a P. Mancini?
Perché quasi sicuramente linee tipo 200, 201 e 226 quasi sicuramente verrebbero arretrate a Vigna Clara col tram, poiché ricalcherebbero quasi in toto i percorsi fino a Mancini, più altre eventuali modifiche che scatterebbero di altre linee
Buonasera, non sono certo un tecnico della viabilità, ma ricordo quando il tram n. 1 transitava su ponte Milvio, girava intorno alla piazza, riattraversava il ponte e tornava verso p.le Flaminio.
I tempi sono decisamente cambiati, proporre un tram a ponte Milvio e via Flaminia Vecchia significa non conoscere la realtà dei luoghi.
Se non ricordo male si parlava anche di una metropolitana (prolungo) che doveva raggiungere la zona di Roma nord. Che fine ha fatto il progetto ?
Le attuali vetture della linea 2 girano con enormi problemi di inquinamento acustico da vle Tiziano a viale Pinturicchio, (tratto costantemente allagato per attutire il rumore), idem quando imboccano via Poletti. I vetri delle case antistanti vibrano.
Ripristinare la viabilità, sia pure per la sola linea tranviaria, nei giardinetti limitrofi a p.zza A, Mancini stravolgerebbe un’area ormai destinata al verde, con barricate dei residenti.
L’attraversamento del ponte Duca D’Aosta dovrà avvenire contromano, con tutti i gravissimi problemi conseguenziali, altrimenti, giunto davanti alla stele di Mussolini il tram, se dovesse transitare contro mano, altrimenti non avrebbe lo spazio tecnico per girare sul lato destro.
In conclusione, nel rispetto di coloro che sono fautori della cura del ferro, mi permetto di far presente che, nel caso in esame, “la toppa e peggio del buco”.
Un buon tecnico dovrebbe proporre soluzioni alternative in quanto, far passare un tram in via Flaminia Vecchia, non rappresenta certo una soluzione ottimale.
Già eliminando la bretella di via Flaminia Vecchia (tecnicamente assurda), e prevedere il doppio binario sul percorso Ponte Milvio – Tor di Quinto – Vigna Clara – il progetto, verificata la fattibilità, potrebbe trovare il consenso dei cittadini.
Per l’eventuale realizzazione dell’opera propongo di affidare l’incarico alla ditta cinese che, in sole nove ore, ha realizzato una stazione ferroviaria.
Ottima iniziativa per rafforzare la mobilità nel quadrante Ponte Milvio-Vigna Clara. L’importante è prevedere non solo un percorso protetto ma anche con priorità semaforiche agli incroci. Il rischio è che i tempi diventino davvero troppo lunghi per arrivare a Vigna Clara (già sono relativamente troppo lunghi per come è adesso su un tragitto di appena 2 km). Sul percorso prospettato insistono davvero troppi semafori e di lunga attesa col rosso, soprattutto in uscita e in entrata dal Ponte Duca d’Aosta. La soluzione delle navette elettriche è stata già più o meno sperimentata con la linea S13 che era davvero comoda e frequente, con passaggi frequenti (ogni 7 minuti) e pochissime fermate. Si arrivava in 15 minuti a Flaminio. Peccato che nessuno la prendesse e la Regione Lazio, un anno fa, decise di interrompere il servizio. È pur vero che era una soluzione temporanea in epoca Covid-19 per evitare il sovraffollamento dei mezzi, ma se avesse avuto successo in termini di utenza oggi probabilmente sarebbe stato prorogato.
Via Flaminia vecchia per me è impraticabile al momento, troppi locali…ma se a Viale Tiziano un binario proseguisse per Piazzale Cardinal Consalvi, si innesta su lungotevere Salvo d’Acquisto e da li sale a Corso Francia nn sarebbe meglio? Alcune corse si limitano a Piazza Mancini ed altre verso La Stazione di Vigna Clara.