
Le associazioni ambientaliste scendono in campo per contrastare il fronte mediatico che da circa un mese sta accompagnando la vicenda Nuova Fascia Verde a Roma che ha visto quasi centomila romani sottoscrivere una petizione contraria al provvedimento, numerose voci critiche levarsi e anche malumori e dissidenze all’interno della maggioranza alla guida del Campidoglio.
Nove associazioni – fra le quali Legambiente e Greenpeace – compatte nel ritenere la nuova Fascia Verde “urgente e necessaria”, hanno sottoscritto un documento indirizzato al sindaco Gualtieri e agli agli assessori Patanè (Mobilità) e Alfonsi (Ambiente), nel quale inquadrando la nuova ZTL come “un passaggio cruciale verso la riduzione dell’inquinamento dell’aria in città e la transizione verso una mobilità sostenibile e, in futuro, a zero emissioni”.
L’invito che rivolgono alla giunta è chiaro: l’amministrazione capitolina vada avanti “con decisione sul progetto di Fascia Verde” e allo stesso tempo preveda “misure integrative necessarie ad assicurare l’efficacia e l’equità del progetto sia nel breve che nel lungo periodo”.
In merito alle tante indiscrezioni che circolano in questi giorni sulle modifiche alla delibera che il Campidoglio starebbe negoziando con a Regione Lazio, le associazioni ambientaliste pongono una serie di paletti che servono, a loro dire, a “rafforzare la Fascia Verde sotto il profilo dell’efficacia ambientale e sanitaria, e per garantire che sia una misura equa e commisurata alla realtà romana”.
Tra le richieste si legge quella di limitare ai soli diesel euro 5-6 e benzina euro 3-4 della congestion charge prevista per l’Anello Ferroviario, mantenendo il divieto assoluto di accesso e circolazione per tutti i diesel fino ad euro 4 e i benzina fino ad euro 2; la progressiva riduzione delle eccezioni per motorizzazioni con carburanti alternativi o bifuel non full electric (gpl, metano, ibride), con calendario ad hoc di entrata in vigore dei divieti; l’estensione dei bonus per abbonamenti al trasporto pubblico locale da un anno ad almeno tre anni; investimenti straordinari, con il supporto del governo e della regione, in treni e metro; il potenziamento dei treni regionali nelle fasce orarie sia diurne che notturne.
E non è tutto, fra le richieste c’è anche quella di accelerazione del piano di sviluppo delle reti e infrastrutture ciclabili e di un piano straordinario per la diffusione di servizi di sharing mobility (incluso il car sharing) nei quartieri periferici e finora meno serviti, con eventuale rinegoziazione dei contratti di servizio per gli operatori attivi in città.
E ancora, la rimozione di un numero di parcheggi su strada equivalente al numero di tagliandi residenti revocati sulla base delle nuove regole e la riduzione del numero di permessi di parcheggio gratuito per residenti nelle strisce blu, limitandoli a un singolo permesso per famiglia.
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Fascia Verde, Cittadinanzattiva: “Mobilità e programmazione, queste sconosciute”
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Questi cosiddetti (sic!) ambientalisti vivono in un mondo tutto loro fatto di favole, sogni e fantasie al di fuori della realtà, dei problemi economici di migliaia di famiglie o commercianti o chiunque altro impossibilitato a cambiare la propria autovettura. E’ evidente poi che costoro, utopisti e destinati a rimanere irrealizzati, siano assai facoltosi e tali da potersi permettere l’acquisto di nuovi automezzi che non sono certo a buon mercato. Vedano pertanto loro, novelli ricchi,ad elargire parte del loro patrimonio ai più indigenti e favorendoli in tutto o provvedendo sempre loro agli ” investimenti straordinari di treni e metrò di piste ciclabili…a pagare l’estensione dei bonus da uno a tra anni”. Vedrete allora che quando dovrebbero pagare di tasca loro, come ridurrebbero le loro fantasiose pretese e sì che le ridurrebbero, poverini.
M.Sesto Rufo
Forse questi ambientalisti, sempre pronti al “contro” (ora sono addirittura “contro ai contro”), non sono neanche ricchi ora, ma sperano di diventarlo racimolando le provvigioni sulle auto che le grosse fabbriche venderanno.. Meditate gente, meditate…