Home AMBIENTE Maggio, rose spose e Maggiociondolo

Maggio, rose spose e Maggiociondolo

Maggiociondolo
Promozione Nuovi Clienti Gold x tutti

Il Maggiociondolo è  un albero che cresce in collina e montagna dove il clima è  più fresco; essendo però un albero robusto e frugale lo si trova un po’ ovunque. In primavera, all’inizio di maggio, fiorisce e i suoi fiori gialli penduli, raggruppati in grappoli che possono essere lunghi anche 25 centimetri, ricoprono la pianta di un giallo brillante e inconfondibile.

Nel bosco o lungo le strade e’ facile individuare questo albero dalla macchia gialla che forma. Il suo curioso nome deriva proprio dai grappoli dorati che fanno la loro  comparsa nel mese di maggio.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Il Maggiociondolo è  un albero alto fino a 6-10 metri con la corteccia liscia dal colore grigiastro. Il legno è  molto duro e adatto per lavori al tornio e nella liuteria. La pianta cresce bene su terreni ben drenati e non ama molto il caldo e la salsedine.

Albero bello ma pericoloso perché i suoi semi, e anche le foglie, sono velenosi. Anche se cosa assai strana non lo sono solo per conigli, lepri e cervi: da qui il ritenere in qualche modo la pianta magica. Si racconta che le streghe ne usassero foglie, fiori e semi per le loro pozioni; ma anche il manico della scopa che cavalcavano era fatta in maggiociondolo.

Una antica leggenda dice anche che piantando un paletto di Maggioviondolo in un’altra pianta questa in breve morirebbe…roba da brividi. In realtà, a difesa del maggiociondolo va detto che, per esempio,  la citosina contenuta nella pianta, viene usata oggi per sconfiggere la dipendenza dal fumo.

Anche la catena montuosa della Maiella in qualche modo è legata al maggiociondolo: in Frigia il figlio della guerriera Maya fu ferito in battaglia e la madre per salvarlo andò sul monte Paleno alla ricerca di una rara pianta che però  a causa della neve non riuscì a trovare. Il giovane morì e Giove commosso dalla vicenda fece crescere il maggiociondolo con i suoi fiori gialli e profumati e la montagna prese il nome di Maiella in ricordo di Maya che divenne la custode delle selve e delle acque (da “Laboratorio Altre Valli”).

Francesco Gargaglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome