All’interno del civico 472 di via Cassia c’è una cittadella. C’è l’Ufficio Servizi Sociali del Municipio XV, la scuola del Sociale ‘Agorà’ dell’ex Provincia di Roma, c’è il Teatro Patologico fondato e diretto da Dario D’Ambrosi, ci sono alcuni uffici della Asl Roma 1, c’è una Casa Famiglia.
Immobili che fino a pochi giorni fa facevano capo alla Città Metropolitana di Roma (l’ex Provincia) e che ora invece hanno un nuovo padron di casa, il Municipio XV. Il trasferimento al patrimonio immobiliare capitolino dell’intero complesso è stato attuato con decreto della Regione Lazio del 20 febbraio 2023.
A darne notizia è il mini sindaco Daniele Torquati sottolineando con soddisfazione che il passaggio di mano è il frutto “di un lungo lavoro che nell’ultimo anno e mezzo ci ha visti impegnati nel recupero degli immobili finora in uso Città Metropolitana e, in raccordo con la Asl Roma 1, dal 13 dicembre 2021 nella realizzazione del progetto di una Casa di Comunità nell’ambito del PNRR”.
Nel nuovo ruolo di “proprietario di casa” il Municipio XV si impegnerà, dice ancora Torquati, “in un progetto di valorizzazione di tutto il comprensorio per trasformarlo in un vero e proprio esempio di integrazione Socio – Sanitaria – Culturale, considerata la presenza della Asl Roma 1, dei nostri Uffici del Sociale e del Teatro Patologico che porta avanti da anni, e con meritevole successo, un grande lavoro di crescita e integrazione di tanti ragazzi con disabilità fisica e psichica”.
“Sarà quindi d’ora in poi compito del Municipio XV interloquire con ASL Roma 1, Teatro Patologico e Dipartimento delle Politiche Sociali di Roma Capitale, che nella struttura ospita una Casa Famiglia con trenta mamme e bambini, affinché Via Cassia 472 diventi un vero e proprio punto di riferimento per tutta la nostra Comunità, con la nascita e lo sviluppo – conclude Torquati – della ‘Cittadella del Sociale’ di Roma Nord”.
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Chissà se ci sarà anche uno spazio per ricavare una delegazione del Municipio anziché costringere gli abitanti della Cassia a finire alla lontana delegazione del Labaro. Lasciando le attuali funzioni non sarebbe male aggiungere un ufficio , magari utile per l emissione delle carte di identità elettroniche , visto che le stesse è un’impresa ottenerle. Basterebbe un po’ di buona volontà, un po’ di di iniziativa ed una razionalizzazione degli attuali servizi
Gli impiegati sono sempre gli stessi,se si apre qui si chiude là.
Patrizio,in signori che noi abbiamo eletto, lo sono stati per risolvere i problemi ma se siamo noi stessi a mettere i paletti non ci sarà mai una soluzione.
È vero quello che dici ma noi non dobbiamo risolvere i problemi. Li possiamo solo evidenziare, denunciare sperando che i “tecnici del suono” si diano da fare.
Sottoscrivo il messaggio precedente di Guido….
Giovanni, grazie per la condivisione. Speriamo che altri facciano altrettanto per il benessere di tutti
Servirebbe anche un miglioramento della segnaletica interna: mi sono recato lì 2 volte, la prima per ritirare i moduli del censimento la seconda per una visita per una campagna di prevenzione. Entrambe le volte abbiamo faticato non poco a trovare quanto cercavamo.