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    CIE, SPID ora IDN… si ricomincia da tre

    IDN
    Galvanica Bruni

    Lo SPID resta, ma sembra avere i mesi contati. Un italiano su due ne è ormai in possesso, tuttavia a breve SPID e CIE saranno messi in soffitta per lasciare il posto all’IDN, il codice d’identità nazionale. È così si ricomincia da capo. Anzi… da tre.

    Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), nato otto anni fa, permette di accedere con un’unica utenza e un semplice click ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati che hanno aderito all’iniziativa. Secondo i dati raccolti a febbraio 2023, sono più di 34milioni gli italiani in possesso dell’identità digitale SPID e che grazie a essa possono accedere in modo semplificato a 12.674 i servizi online della pubblica amministrazione.

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    “Bisogna razionalizzare il sistema di identità digitale in Italia per assicurare una progressiva evoluzione in linea con il quadro europeo di riferimento”, spiega la nota del Dipartimento per la trasformazione digitale per spiegare le strategie evolutive dell’identità digitale del governo attuale.

    La proroga

    Mercoledì 1 marzo, all’interno degli uffici del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, Alessio Butti, sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica, si è incontrato con i rappresentanti dei gestori di identità digitale e Assocertificatori, l’associazione dei principali certificatori accreditati per discutere sul futuro dell’identità digitale.

    Gli Identity Provider, ossia i gestori dell’identità digitale, hanno ottenuto un rinnovo pluriennale del loro contratto in scadenza ad aprile e l’impegno del governo a supportare con il sostegno economico necessario la sostenibilità dello SPID, i cui costi di gestione sembra abbiano superato di molto le previsioni. “Dopo anni di richieste inascoltate da parte dei precedenti governi, possa garantire la sostenibilità economica dello Spid, a fronte dell’impegno richiesto”, ha sottolineato il sottosegretario.

    Il futuro insegue l’Europa

    Durante l’incontro, si è discusso anche sui passi successivi da adottare. Da giungo, infatti, verrà avviato un nuovo percorso che vedrà confluire SPID e CIE (Carta d’identità elettronica) nell’IDN, ossia l’identità digitale nazionale che avrà l’ambizione di essere uno strumento di riconoscimento unico, ufficiale e sicuro.

    “Attivare un lavoro congiunto finalizzato alla definizione, entro il mese di giugno, del percorso evolutivo dell’Identità Digitale, valorizzando gli importanti risultati conseguiti dal sistema Spid e dagli attori che vi stanno partecipando, garantendo la continuità operativa per cittadini, Pubbliche Amministrazioni e imprese”, hanno dichiarato le parti.

    Giulia Vincenzi

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