Home CRONACA Prati, tre omicidi in poche ore. S’ipotizza un serial killer

Prati, tre omicidi in poche ore. S’ipotizza un serial killer

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Prima uno. Poco dopo un altro. Trascorre un’ora e si scopre il terzo cadavere. Nel giro di  cento minuti e a mezzo chilometro di distanza. Nel circondario della città giudiziaria e in piena mattinata. Sotto gli occhi di decine di agenti che proteggono la cittadella di piazzale Clodio e nel mirino delle telecamere di sorveglianza.

Da decenni Roma non viveva una giornata così. Sirene spiegate e nugoli di agenti della Scientifica e della Squadra Mobile che si muovevano tra via Augusto Riboty e via Durazzo.

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Il primo ritrovamento è del portiere dello stabile di via Riboty. Sul pianerottolo del secondi piano il corpo denudato di una donna cinese. Età apparente 40 anni. Uccisa a coltellate. E’ l’inquilina dell’appartamento, al cui interno viene trovato il secondo cadavere. Un’altra donna, più giovane della prima , di origini cinesi. Anche lei vittima di un’arma da taglio.

Gli investigatori sono alle prese con le prime verifiche quando scatta il terzo allarme. In via Durazzo, a poca distanza, è stato recuperato il cadavere di un trans colombiano, colpito a morte da un coltello. 65 anni. Già identificato.

Il lavoro degli investigatori è frenetico. Si ipotizza la stessa mano assassina. La zona da anni  è stata scelta dalla prostituzione cinese per aprire le sue ” case”.
Fino a 15 anni  fa i blitz delle forze dell’ordine erano frequenti e ripetuti. Poi il silenzio, ma evidentemente non c’era stato alcun esodo. La circostanza è confermata dagli inquilini degli stabili.

In entrambi gli appartamenti c’era un via vai di persone fino a notte fonda. E tutti sospettavano l’esistenza di un’alcova per il sesso a pagamento.  Ma quali contatti tra via Riboty e via Durazzo? Cosa lega i delitti, a parte la circostanza della prostituzione? E soprattutto perché tre omicidi?

Non può essere un caso. Ne’ un incidente. Gli investigatori stanno ascoltando vicini di casa, amici e conoscenti rintracciati attraverso i cellulari. Altre rivelazioni sono attese dall’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza. Anche se è improbabile che il killer si sia lasciato riprendere dopo la mattanza. Sarebbe inquietante se fosse un altro segnale della fine della pax tra bande nella capitale.

Rossana Livolsi

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