Home ATTUALITÀ Racconti d’estate – La maglia di Dybala come il Gronchi rosa

    Racconti d’estate – La maglia di Dybala come il Gronchi rosa

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    Galvanica Bruni

    Quasi da non crederci, una volta che c’è l’idea vincente manca la materia prima. Parliamo di calcio, la Roma acquista i servigi di Paulo Dybala, attaccante argentino che gioca solo col mancino, come Maradona, come Mariolino Corso, come Gigi Riva. Come i grandi, insomma.

    Ecco, il sudamericano già riempie i sogni dei tifosi giallorossi, sceglie la maglia numero 21, dribblando il malsano pensiero d’un confronto con l’icona assoluta del club, evitando di chiedere la numero 10, indossata da Francesco Totti.

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    Uno talmente genuino, parliamo di Totti, che avrebbe consegnato di persona al neo arrivato la casacca col “dieci” sulle spalle.

    Dunque, il tifoso decide di assecondare la sua voglia fanciullesca di indossare i panni del campione, e decide di comprare la maglia del “ventuno”. Ma la maglia non c’è. E hai voglia a girare per i Roma store o a vivisezionare il sito del sodalizio romanista, la casacca non c’è.

    La domanda ha superato di gran lunga l’offerta, roba da non crederci per quel dorato mondo del pallone che fa sembrare oro persino le bandierine del corner. Roba da restare impalati a cercare di capire perché questa benedetta maglia, che costa centoquaranta euro (e dico cento-quaranta-euro) sia diventata come il Gronchi rosa, l’introvabile francobollo della Prima Repubblica.

    Ma in Italia siamo fatti così, siamo sempre impreparati davanti agli eventi straordinari. Ed è per questo che mai vinceremo la guerra.

    Massimiliano Morelli

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