
Istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1972, il 5 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata dell’Ambiente.
Nata con lo scopo di spingere gli uomini a una maggiore presa di consapevolezza e a prendersi cura concretamente del nostro pianeta, è un’occasione preziosa per ricordare che ognuno di noi può fare qualcosa per essere parte del cambiamento di cui la Terra ha bisogno, oggi più che mai.
E quel qualcosa che una testata giornalistica può fare, oltre a sensibilizzare, è denunciare. Denunciare gli scempi che distruggono l’ambiente, denunciare chi li provoca, chi li tollera.
Nella giornata dell’ambiente, abbiamo il dovere di ricordare che a Tor di Quinto, esattamente in via del Baiardo, a soli 1500 metri da Ponte Milvio, sulla sponda del Tevere c’è un gigantesco bacino di rifiuti di sei ettari, probabilmente la più grande discarica abusiva di Roma.
Da oltre nove anni tonnellate di calcinacci, elettrodomestici, bidoni, carcasse di mobili, vecchi computer, televisori, pneumatici, lastre di amianto giacciono sotto il sole, inquinano il terreno.
Tanto è ancora visibile in superficie ma molto di più è ormai coperto dalla vegetazione sotto la quale si nasconde questa incredibile realtà sorta a fine 2012 quando, dopo aver sgomberato un campo nomadi che lì aveva sede, l’area fu abbandonata dalle istituzioni diventando in poco tempo un letamaio dove furgoni e mezzi pesanti sono andati a scaricare di tutto.
Chi vi si avventura oggi pensa di salire e scendere per collinette, in realtà basta scavare appena appena con la punta della scarpa, basta strappare qualche rovo per far emergere la drammatica realtà: tonnellate di materiale inquinante che marcisce nel tempo condannando inesorabilmente a morte certa il terreno e l’ambiente.
Una situazione nota alle istituzioni a tutti i livelli e che si protrae fra rimpalli di competenze su chi spetti la bonifica, fra Comune e Regione, e fascicoli aperti in Procura contro ignoti per inquinamento ambientale, mentre quella che poteva essere una riserva naturale, una grande area verde a disposizione della collettività sta morendo a colpi d’inquinamento dimenticata da Dio e dagli uomini.
Quattro anni fa le nostre denunce furono raccolte dal TGR Lazio. Pensate che dopo la messa in onda di questo servizio curato da Rossella Santilli sia cambiato qualcosa? No. L’immensa immonda discarica è ancora lì oggi, 5 giugno 2022, giornata dell’ambiente in tutto il mondo ma non a Tor di Quinto.
Claudio Cafasso
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Non capisco perchè nelle discariche “abituali”, ben note al comune, non vengano messe delle fototrappole. Eppura tempo fa se ne era parlato.
Non solo non si fa nulla per la discarica di via del Baiardo, ma se ne sta creando anche un’altra in un punto dell’ansa del Tevere lungo la pista ciclabile, poco dopo il campo pratica del gol e il circolo Mirage; è una situazione ormai fuori controllo e a quanto pare non importa a nessuno.