
Chiudono per sempre in Italia gli ultimi allevamenti di visoni; a stabilirlo è un emendamento alla Manovra finanziaria della Commissione Bilancio del Senato che mette fine ad una pratica giudicata incivile di un paese moderno e già adottata da altre nazioni in Europa.
Dopo la chiusura degli allevamenti di cani Beagle utilizzato nella sperimentazione medica ora anche gli allevamenti di visoni destinati a trasformarsi in pellicce, chiuderanno. E per sempre.
Un felicissimo Natale per le migliaia di visoni che in gabbia attendevano la loro prematura fine; animali nati e cresciuti in cattività ma comunque destinati a trasformarsi in una morbida pelliccia o in un vaporoso cappello.
La produzione di pellicce sintetiche peraltro rendeva del tutto ingiustificata questa pratica crudele; ad accelerare i tempi inoltre i numerosi focolai di COVID riscontrati negli allevamenti dal momento che il visone può essere contagiato dal virus.
Esultano i poveri visoni (ma anche cincillà, cani e altri animali da pelliccia) ma anche le organizzazioni animaliste che da anni si battevano per questa decisione; agli allevatori, colpiti da questo provvedimento, andranno risarciti da parte dello Stato con la possibilità, mediante appositi finanziamenti, di riconvertire le strutture in impianti “verdi”.
Il Visone (Mustela vison) è un mustelide lungo circa 30-35 cm con il corpo sinuoso originario del Nord America;di abitudine notturne è un eccellente nuotatore infatti vive nei pressi di fiumi o laghi e si ciba prevalentemente di pesci e di animali acquatici.
Introdotto in Europa e negli anni ’50 in Italia a scopo commerciale, si è diffuso nelle aree adiacenti agli allevamenti e oggi lo troviamo (anche in grado di riprodursi) sia sui Monti Sibillini che Simbruini.
Equipaggiato con una foltissima e morbida pelliccia impermeabile grazie alle sostanze oleose prodotte è stato oggetto nel tempo di una caccia spietata e successivamente sfruttato in allevamenti intensivi più simili a lager.
Spesso tenuto all’aperto e al freddo intenso (per favorire la crescita della pelliccia), chiuso in piccole gabbie, ucciso con metodi su cui conviene sorvolare.
La decisione di far chiudere gli ultimi allevamenti è una scelta giusta e di civiltà che le associazioni, gli ambientalisti e tutti gli amanti degli animali attendevano da anni; un bellissimo regalo di Natale.
Gli ultimi visoni in gabbia verranno salvati dalla morte e distribuiti, molto probabilmente, a enti e organizzazioni che si occupano di fauna selvatica. Almeno per il “mustela vison” il 2021 si chiude in bellezza.
Francesco Gargaglia
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Strabenissimo !