C’è un uomo fra tante donne. E’ un prete, si chiama Aniello Manganiello. Lo hanno gratificato nel corso della nona edizione del premio internazionale “Semplicemente donna”.
E’ un uomo che non stona sul palco del Teatro “Mario Spina” di Castiglion Fiorentino, dove ha ricevuto targa e premio. E’ un prete diverso dagli stereotipi cui siamo abituati, è “il prete di Scampia”. E’ il parroco anti-camorra.
Un uomo coraggioso, che senza il collarino ecclesiastico potrebbe sembrare perfino un tipo alla Franco Califano, basti dare un’occhiata alla copertina del suo libro “Gesù è più forte della camorra”, il diario in prima linea dei suoi sedici anni napoletani.
E’ l’uomo che combatte la criminalità organizzata, che “strappa” tanti giovani alla sua manovalanza, anche attraverso le attività dell’oratorio don Guanella Scampia calcio. Fondatore di “Ultimi-Associazione per la legalità” con presidi attivi in molte regioni italiane, ha fatto ritorno a Scampia nel 2020, proseguendo la lotta a favore di tutti i bambini e i ragazzi che vivono in quello che è considerato il quartier generale della camorra.
A lui è andato il riconoscimento “Uomo per i diritti umani”. Fin qui, la parte istituzionale. Poi, a parte, l’incontro con gli studenti liceali, che lo hanno ascoltato e ammirato il suo “raccontare” nel suo faccia a faccia che gli organizzatori hanno ideato con le scuole superiori dell’aretino.
Ha parlato, cercato di far capire, spiegato quel dietro le quinte di una vita “difficile”, ma che si può affrontare a testa alta. Senza paura.
Massimiliano Morelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA