“Chiediamo al Sindaco di Roma, al Presidente del Municipio XV e al Presidente del Parco di Veio di prendere in considerazione l’apertura di un varco di accesso da via Giovanni Fabbroni al parco dell’Inviolatella Borghese per fruire più agevolmente e in sicurezza di questo polmone verde dove portare gli amici a 4 zampe, fare pic-nic con gli amici e praticare sport all’aperto”.
Questo il testo di una petizione lanciata in queste ore su change.org che riprende un tema non certo nuovo, più volte affrontato e più volte accantonato e che se anche non lo fosse stato poco giovamento avrebbe dato alla collettività. Questo perché allo stato attuale delle cose, questo angolo di verde, che angolo non è perché si tratta di una area di svariati ettari, non è molto fruibile visto che si trova in uno stato di grave abbandono.
Ma facciamo un passo indietro per capire meglio le ragioni di questa proposta con raccolta di firme.
Ubicata in via Cassia Nuova, subito dopo Corso Francia, una parte della vecchia tenuta dell’Inviolatella che fu sequestrata alle mafie, dopo varie vicissitudini è entrata a far parte del patrimonio del Comune di Roma che, dopo aver consentito la creazione del parco di via di Villa Lauchli (la cui manutenzione lo ricordiamo è in carico all’Istituto MaryMount), ha realizzato nel 2014 anche il parco attrezzato di via dell’Inviolatella Borghese.
Tenuto però conto delle difficoltà e pericolosità di accesso da via Cassia Nuova attraverso Via dell’Inviolatella Borghese, più volte i residenti organizzati in vari comitati hanno chiesto l’apertura di un secondo accesso da via Giovanni Fabbroni e la realizzazione di un ponticello sul fosso dell’Acqua Traversa che portasse direttamente al parco attrezzato e all’area naturale sulla sinistra di Via Inviolatella Borghese.
In particolare sia il Comitato Cittadino XX Municipio che il Comitato “Robin Hood” presentarono due progetti per trasformare questa area in un parco naturale da destinare soprattutto a visite organizzate per le scolaresche. L’area, su cui in passato è stato fatto un intenso rimboscamento (aceri, querce, pioppi, pruni) , presenta infatti una straordinaria biodiversità oltre alla presenza di un “banco fluoritico”.
Proprio a seguito di queste richieste l’Ente Parco di Veio, dopo aver bonificato l’area, realizzò un ampio sentiero che da Via dell’Inviolatella Borghese portava fino al confine con i terreni del CRA.
Come spesso accade nella nostra città quando si parla di verde, ci furono ovviamente riunioni, incontri, ricognizioni delle aree interessate, con il risultato che, nonostante le tante promesse, progetti e proposte caddero nel dimenticatoio.
Da allora sono passati quasi 9 anni e oggi sia il parco attrezzato che la grande area naturale sono in stato di deplorevole abbandono mentre il sentiero si è richiuso.
La proposta avanzata su change.org (link alla petizione) torna quindi a risvegliare l’interesse su quei progetti che sebbene accantonati mantengono invariata la loro validità: l’apertura di un accesso all’area dell’Inviolatella da via Fabbroni consentirebbe di poter usufruire di questi 13 ettari di natura in modo completamente diverso e molto più sicuro.
In questo periodo dove non si fa altro che parlare di “transizione ecologica” permettere alla popolazione di Roma Nord, ai giovani e soprattutto alle scolaresche di avere un accesso sicuro e agevole ad uno straordinario ambiente naturale, non dovrebbe più essere un’aspettativa, peraltro legittima, da accantonare.
Francesco Gargaglia
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Ho firmato e diffondo.
Ecco il link alla petizione. https://www.change.org/p/comune-di-roma-apertura-accesso-parco-dell-inviolatella-borghese/psf/share?source_location=corgi&psf_variant=combo&from_guest_psf=1&short_display_name=Rosanna%20&share_intent=1
Ho aderito; assurdo che in tutti questi anni non si sia mai fatto nulla per agevolarne l’accesso, in particolare dopo che sono stati anche spesi dei soldi per riqualificarlo.
Ci sono novità?
Ci potrebbero essere due soluzioni a COSTO ZERO: creare un primo accesso nei pressi dell’ingresso al vivaio Horti di Veio, lato Via Cassia Nuova. Sulla destra, prima dell’ingresso al vivaio, in leggera pendenza c’è la possibilità di creare un sentierino che porta all’area sottostante. Altra opportunità è nei pressi della Casa Cantoniera dove già esiste un sentiero utilizzato in passato dal pastore e che porta all’impianto dell’ACEA. In questo modo, dopo aver parcheggiato in Via Oriolo Romano, utilizzando il marciapiede si potrebbe arrivare in sicurezza ai due accessi.