Dal 9 al 14 novembre il Teatro Trastevere (via Jacopa de’ Settesoli 3) presenterà “L’Aminta”, la favola pastorale che Torquato Tasso compose nel 1573 nel manicomio di Sant’Anna, in cui venne rinchiuso per sette anni come “furioso” per aver accusato pubblicamente i suoi avversari e offeso il duca di Ferrara.
Diretto da Sergio Basile, lo spettacolo promette di rendere in maniera intensa e coinvolgente il capolavoro del poeta sorrentino, riprendendo i motivi sentimentali e idillici della tradizione bucolica classica per, poi, approdare a qualcosa di completamente differente.
In un’atmosfera drammatica all’insegna della sopraffazione e della violenza, gli altri reclusi del manicomio – per curiose similitudini psicologiche e patologiche – assumono i ruoli di Aminta, Silvia e Dafne, mentre lo stesso Tasso si immagina come Tirsi, l’amante deluso e sfortunato che solo nella poesia riesce a trovare riparo dalla sofferenza.
“Nello spettacolo vediamo Tasso come personaggio.” – dice Basile – “Ormai il dramma bucolico dove si narrano gli amori a lieto fine tra ninfe e pastori è solo una vaghissima, lontana memoria, una memoria corrotta dal dolore e dall’esaltazione”.
“La favola pastorale” – continua il regista – “si è spezzata in frammenti, brandelli, ripetizioni, ossessioni, smarrendo per sempre l’olimpico ordine compositivo, perfetto, con cui era stata scritta”.
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“L’Aminta” sarà in scena da martedì 9 a domenica 14 novembre al Teatro Trastevere, via Jacopa de’ Settesoli, 3. Da martedì a sabato lo spettacolo inizierà alle ore 21, la domenica alle ore 17.30.
Si consiglia la prenotazione, è prevista la tessera associativa. Il biglietto costa 13 euro. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero 065814004 e scrivere una mail a info@teatrotrastevere.it.
Con: Massimiliano Auci, Giovanna Cappuccio, Andrei Costantino Cuciuc, Riccardo Parravicini, Arianna Serrao e Giorgia Serrao.
Giovanni Berti
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