
Marisa Laurito è un’attrice dalla voce inconfondibile, la cui energia e spontaneità hanno conquistato il pubblico fin dai tempi in cui, giovanissima, ha iniziato a lavorare con il grande Eduardo De Filippo, suo primo maestro.
“Con Eduardo è come se avessi fatto il servizio militare. Lavoravo molto e con grande disciplina, mi ha trasmesso il grande amore per il teatro, gli devo moltissimo”, racconta l’attrice.
Il primo film importante con cui debutta al cinema è “La Mazzetta”, di Sergio Corbucci, con Nino Manfredi e Ugo Tognazzi, ma la popolarità arriva negli anni ’80 grazie alla partecipazione al programma “Quelli della Notte”, al fianco dell’amico di una vita, Renzo Arbore.
Tuttavia, l’attività in teatro è sempre stata la sua grande passione: “il teatro è sicuramente ciò che mi ha dato più emozioni, è il luogo dove mi sento al sicuro e dove mi sento perfettamente a mio agio”.
“Una vita scapricciata”
Per i suoi 70 anni l’attrice ha scritto un libro, un’autobiografia dove racconta tutta la sua vita dal titolo: “Una vita scapricciata”, questo è l’aggettivo che meglio descrive la sua esistenza.
“Si tratta di un termine napoletano spiritoso riferito ad una persona che, come me, si è tolta parecchi capricci. Ho tentato di fare tutto ciò che volevo nella mia vita, ma sempre con tanto impegno”, spiega l’attrice.
Marisa Laurito confessa che non avrebbe mai pensato di scrivere un libro e che, quando le è stato chiesto, non sapeva da che parte cominciare. “Ho detto: faccio un tentativo ma non sono sicura di farcela”. In realtà ha scritto oltre 400 pagine aprendosi al lettore ripercorrendo tutte le tappe, gli eventi e le persone che l’hanno resa ciò che è oggi. “Sono molto contenta di averlo fatto anche perché nel libro ho messo la mia filosofia di vita; spero possa essere utile a qualcuno”.
Le chiediamo se è soddisfatta della sua vita scapricciata. “I sogni ci sono sempre, ma io sono molto contenta di quello che ho realizzato perché la cosa più importante per me era fare l’attrice e ci sono riuscita” ci risponde, definendosi complessivamente una persona molto appagata.
Sempre uno sguardo al futuro
Marisa Laurito è donna piena di spirito che guarda sempre al futuro: “Personalmente, penso sempre al futuro e mai al passato, credo che progettare mi venga molto bene. La creatività di un artista, poi, è sempre in movimento”.
All’attrice è stata affidata la direzione artistica dello storico teatro Trianon Viviani di Napoli grazie ad un progetto mirato a mettere in luce la grandezza della canzone napoletana che spazia dalle villanelle alle melodie famose in tutto il mondo, per approdare ad autori più moderni come Pino Daniele.
“Il Trianon è un teatro molto antico di Napoli. Con il tempo è diventato il teatro della canzone napoletana ma il sogno è quello di farlo diventare un polo musicale europeo con tutti i suoni mediterranei più famosi e accattivanti”, spiega la Laurito, entusiasta anche perché si tratta di un impegno che la porta spesso nella sua Napoli, “la mia città d’origine, che è sempre nel mio cuore, non la dimentico”.
Ma questo non è l’unico sogno nel cassetto di Marisa, ne ha altri due: fare una fiction e arrivare a 90 anni. E per questo traguardo, sempre perché lei è una che guarda avanti, ha già pronto un monologo.
L’amore per Roma e per il quartiere Flaminio
Pur avendo sempre Napoli nel cuore, l’attrice descrive il suo amore per Roma, città in cui vive dagli anni ’70, quando gli impegni di lavoro non la portano in giro per l’Italia e per il mondo. “Quando sono approdata a Roma era un’epoca bellissima, perché c’era ancora il grande cinema che funzionava, anche se già cominciava a scolorire. Inoltre, ricordo i pittori a via Margutta e i locali di via Veneto sempre pieni di attori e di registi, insieme ai poeti maledetti che si ritrovavano a via dell’Oca e della Penna, insomma una città meravigliosa. Ma lo è ancora”.
Da quando è arrivata a Roma, Marisa abitato nel quartiere Flaminio, a due passi da Ponte Milvio e dall’omonima piazza di cui ricorda con affetto il mercato all’aperto, prima che venisse spostato al chiuso. “Adoro questo quartiere perché è verde e pieno di negozi, ha una vita di quartiere che io amo molto, conosco tanti negozianti con i quali mi fermo a fare due chiacchiere con piacere”, svela l’attrice raccontando anche di un periodo in cui ha vissuto in via Flaminia, quando ancora non c’erano molte attività: “è bello vedere come negli anni sia diventato un punto di riferimento pieno di ristorantini, frequentato da molti giovani”, conclude.
Per essere una che guarda al futuro, ancora non sa però se vivrà a Roma o se tornerà a Napoli, ma di una cosa è certa, che non lascerà mai definitivamente Roma e quello spicchio del Flaminio a due passi da Ponte Milvio.
Caterina Somma
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