Home ATTUALITÀ Ricette false e spaccio, sgominata banda di diciottenni a Roma Nord

Ricette false e spaccio, sgominata banda di diciottenni a Roma Nord

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foto di repertorio
ArsBiomedica

Prati, Monte Mario, Ponte Milvio, queste le zone di residenza di un gruppo di diciottenni ben radicati nel tessuto sociale nel quale vivono e dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti e/o psicotrope a loro coetanei, ma anche a minorenni. A quattro giovani è stato notificato l’obbligo di presentazione periodica alla Polizia Giudiziaria.

A mettere fine alla loro attività sono stati gli agenti del Commissariato Prati, diretto da Filiberto Mastrapasqua,al termine dell’indagine denominata “New Joint bis” coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma.

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A rendere nota la vicenda è la Questura di Roma con una nota nella quale si spiega che l’indagine ha preso il via parallelamente ad un’altra, terminata nel luglio scorso e coordinata dalla Procura per i Minorenni di Roma, che aveva determinato il collocamento in comunità di 3 minorenni, ritenendo sussistenti a loro carico gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di partecipazione, con alcuni maggiorenni, ad un gruppo dedito allo spaccio di sostanze medicinali ad effetto psicotropo e di marijuana. Il tutto anche nei confronti di minori e nei pressi di istituti scolastici.

I gravi indizi di colpevolezza emersi nel corso delle investigazioni nei confronti dei 4 giovani maggiorenni, aiutati da altri 5 coetanei anch’essi indagati, hanno consentito di individuare – spiega la nota della Questura – un gruppo criminale “ben radicato nei contesti giovanili e dedito all’acquisto ed alla successiva cessione, anche ad acquirenti minorenni, di numerosi farmaci del tipo stupefacente. Proprio i maggiorenni, colpiti dalla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, si occupavano in prima persona, unitamente ai minorenni, della fabbricazione e compilazione di ricette mediche false in quanto recanti nominativi fittizi di medici, e di numerose spedizioni di medicinali anche all’estero, fornendo la disponibilità di carte di pagamento”.

Le indagini, hanno rivelato uno scenario preoccupante, diffuso tra i giovanissimi, in gran parte anche adolescenti, che vede l’assunzione soprattutto di “ossidone” e “metadone” diluito in acqua o altre bevande, mescolato con morfina e codeina, al fine di procurarsi l’effetto che viene e denominato “new Joint”.

Il fenomeno è diffusissimo anche sui social network e i ragazzi sono ispirati da correnti musicali di influenza negativa nei cui video spesso vengono mostrate bottiglie contenenti liquidi colorati cosiddetti “lean”, video nei quali i  giovanissimi vengono invitati a bere queste miscele per provare questo nuovo sballo, video nei quali si spiega come comporre esattamente le miscele psicotrope, purtroppo potenzialmente mortali.

La difficoltà di reperimento dei farmaci di tale tipo, acquistabili solo con ricetta, è stata superata da una abile strategia che ha visto la collaborazione e la partecipazione attiva degli indagati, ognuno con il proprio ruolo nella falsificazione di ricette mediche. Inoltre, incuranti della gravità dei fatti, i componenti del gruppo (sia minori che maggiorenni) si adoperavano anche nelle spedizioni all’estero dei farmaci illegali utilizzando carte di pagamento ed approfittando della facilità di movimento dei pacchi spediti con vettori.

Grazie alle accurate indagini della Polizia, attraverso l’analisi dei social network e della notevole mole di testimonianze e di accertamenti, è stato possibile effettuare una vera e propria “decodifica” dei metodi di comunicazione dei giovanissimi con l’adozione di uno “slang” dedicato di volta in volta a caratterizzare le sostanze stupefacenti e, quindi, ancora più difficili da individuare.

Le indagini hanno inoltre consentito di accertare che, pur rimanendo in voga tra i giovanissimi il consumo di hashish e marijuana, oggi si è sviluppata una nuova tendenza ovvero una nuova “dipendenza” dagli effetti provocati dall’assunzione di medicinali derivanti da molecole di natura oppiacea, utilizzate in medicina come rimedio per disturbi di natura infiammatoria o come antidepressivi oppure, in alcuni casi, come terapia del dolore in presenza di malattie terminali.

In particolare questo tipo di farmaci, se assunti in un certo modo, provoca immediati effetti stupefacenti dichiarati da alcuni studi recenti addirittura più forti dell’eroina stessa. Quindi, se aumentano l’intensità e la durata degli effetti, di conseguenza aumenta anche la dipendenza da questo tipo di sostanze la cui assunzione provoca, nei casi di utilizzo improprio, danni importanti anche a livello cerebrale.

 

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