Un gesto vile, cattivo, incomprensibile quello fatto da ignoti verso le 14.30 di sabato 23 gennaio all’Olgiata. Forse per tacitare dei cani che abbaiavano – ma non erano quelli presi di mira – hanno pensato bene di lanciare una bomba artigianale nel giardino di un’abitazione privata ferendo gravemente un cucciola di 11 mesi.
A raccontare con dolore la vicenda è Emanuele C. che facebook così racconta: “un individuo al momento ignoto proveniente dal cantiere accanto al quale viviamo ha lanciato di proposito una bomba artigianale nel nostro giardino dove Mork, 9 anni, e la sua sorellina acquisita Alaska, 11 mesi appena, stavano giocando”.
“Mork è rimasto illeso mentre Alaska è rimasta coinvolta dall’esplosione. Adesso è ricoverata, un occhio è stato strappato via dallo scoppio che inoltre le ha causato danni permanenti anche all’altro occhio e all’udito. Al momento è ustionata ferita e spaventata”.
Emanuele ha ritenuto doveroso, oltre a sporgere denuncia, raccontare sul social l’accaduto affinché, dice, “eventi del genere non capitino, perché le persone sappiano che in Italia avviene anche questo, per condividere parte della mia indignazione con tutti voi, amanti della vita e degli animali. Niente vince lo sconcerto che provo di fronte a tanta violenza gratuita”.
Emanuele non sa darsi pace, non trova una sola spiegazione alla base del gesto. Alaska, dice, “è una lupa cecoslovacca, non abbaia quasi mai, non lo sa fare. In verità ad abbaiare erano altri cani nel giardino accanto al nostro, non che una cosa del genere meriti un azione tanto crudele, nessun animale la meriterebbe. Temo che per individui del genere, vigliacchi capaci di tanta violenza ottusa ed ingiusta nei confronti di animali indifesi, l’eventuale punizione prevista ad oggi dalla legge italiana non sia lontanamente sufficiente.”
“Sono certo – conclude Emanuele – che in qualche modo la piccola Alaska, un’anima pura, riuscirà a recuperare, lei è un concentrato di dolcezza e vitalità e mi rammarico del fatto che, come ha dimostrato in clinica, la fiducia verso la mano dell’uomo non la perderà mai, nemmeno dopo tanto”.
Giulia Vincenzi
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