
Confermate tutte le norme già in vigore alle quali vanno ad aggiungersi il divieto di spostamento anche tra regioni in zona gialla e il divieto di asporto dei bar fino alle 18. Resta valida l’indicazione di poter ricevere a casa massimo due persone non conviventi.
Prevista anche una quarta area, la zona bianca, solo con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e Rt sotto a 1. Sono questi in sintesi gli aspetti salienti del nuovo DPCM – che sostituirà quello in scadenza il prossimo 15 gennaio – presentato questa mattina dal ministro della Salute Roberto Speranza alla Camera e al Senato.
“Nel nuovo decreto prevediamo una conferma delle misure fondamentali già vigenti e del modello per fasce differenziate che ci ha consentito di abbassare la curva tra novembre e dicembre” ha annunciato il ministro.
“E’ inoltre intenzione del Governo confermare il divieto di spostamenti anche in zona gialla, ridurre gli assembramenti negli spazi antistanti i locali pubblici a rischio di aggregazione attraverso la limitazione dell’asporto per i bar a partire dalle 18 e confermare l’indicazione di poter ricevere a casa massimo due persone non conviventi come già avvenuto durante le vacanze di Natale e stabilire l’ingresso in area arancione tutte le Regioni a rischio alto secondo i 21 parametri definiti dal decreto del 21 aprile”, ha precisato Speranza.
Oltre alle aree rosse, arancioni e gialle “il Governo – ha annunciato il ministro – ha intenzione di prevedere anche una quarta area, bianca, solo con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e Rt sotto a 1 fermo restando le misure delle mascherine e del distanziamento”.
La situazione attuale
“Questa settimana c’è un peggioramento generale della situazione epidemiologica in Italia, aumentano le terapie intensive, l’indice Rt e focolai sconosciuti. Non facciamoci fuorviare. L’epidemia è nuovamente in fase espansiva” avverte Speranza e spiega: “Quando tutti i parametri peggiorano contemporaneamente abbiamo l’obbligo di prendere nuove misure e il governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile stato di emergenza”.
“In italia non facciamoci portare fuori pista dal fatto che ora abbiamo un numero casi leggermente più basso rispetto ad alcuni grandi paesi europei: i dati del monitoraggio della cabina di regia sono molto chiari e non vanno sottovalutati – mette in guardia Speranza – L’incidenza nazionale a 14 giorni torna a crescere, nonostante il numero più basso dei tamponi per le giornate festive. E, nel complesso, “l’incidenza sul territorio nazionale è lontana dai criteri che permetterebbero la ripresa del tracciamento dei casi”.
Preoccupa anche “l’aumento sensibile del numero di nuovi casi non riconducibile a catene di trasmissione note”, come anche il “progressivo sovraccarico delle strutture ospedaliere: nelle ultime settimane sono passate da 10 a 13 le Regioni con un tasso di occupazione delle terapie intensive e dell’area medica sopra la soglia critica del 30%”.
Con i vaccini il covid ha i mesi contati
“Ora sappiamo che il Covid ha i mesi contati e con i vaccini sconfiggeremo questo virus – prosegue il ministro della salute – La scienza sta illuminando la strada che ci porterà fuori da questa stagione terribile e dobbiamo investire sempre di più sulla scienza. Però non abbiamo ancora vinto e non dobbiamo sbagliare la lettura di questa fase decisiva e grazie “alla campagna di vaccinazione vediamo la luce in fondo al tunnel. La nottata non è ancora passata, non abbassiamo la guardia”.
“A oggi abbiamo siglato opzioni per 216 milioni di dosi, quasi il doppio delle fiale necessarie per vaccinare tutti gli italiani. Adesso non possiamo fare altro che continuare a utilizzare presto e bene le dosi di vaccino che già abbiamo ed essere pronti ad accelerare quando avremo nuovi vaccini. Sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani deciderà di vaccinarsi senza ricorrere all’obbligo. Per il governo – ha concluso Speranza – resta comunque fondamentale l’obiettivo dell’immunità di gregge che perseguiamo con ogni energia”.
Riguardo ai vaccini, vorremmo sapere quando e dove sarà possibile farlo. Sarebbe opportuno che ogni cittadino venisse avvertito e convocato quando sarà il suo turno
confermiamo e sollecitiamo riscontro urgente messaggio 14 gennaio u.s. sig.a Marina Castaldo
Gentile signora Marina, se lei si è tenuta al corrente, avrà letto che il piano di vaccinazione è articolato per fasce di età (prima di tutto gli over 80) e fasce di attività (prima di tutto personale sanitario). Per tutti gli seguirà un piano di dettaglio nelle prossime settimane a cura del Ministero della Sanità. Ovviamente gli interessati saranno avvertiti dalle strutture sanitarie locali. Cordiali saluti
La Redazione