
Per quale motivi il cambio di stagione intensifica il bruciore di stomaco? Cosa si può fare al riguardo? Domande e risposte su uno dei disturbi più comuni tra gli italiani.
Che sia acidità di stomaco, gastrite o reflusso gastroesofageo, durante il cambio di stagione se ne soffre mediamente di più rispetto al resto dell’anno. Si tratta di disturbi fastidiosi e in certi casi anche debilitanti, ma di certo – ad una prima riflessione – non si direbbero dei malanni stagionali.
Eppure, sia con i primi freddi, sia sul nascere della stagione calda, molte persone accusano un peggioramento della propria acidità di stomaco, o un aumento degli episodi di reflusso gastroesofageo.
Che sia un caso ormai non lo crede più nessuno, specialmente gli specialisti del settore. E allora per quale motivo con il cambio di stagione soffriamo maggiormente di questi disturbi?
Che cosa succede?
Per rispondere a queste domande bisogna inquadrare meglio il problema: per acidità di stomaco si intende un disturbo detto in gergo medico pirosi o acidità gastrica, che in realtà rappresenta in sostanza un sintomo comune a vari problemi, talvolta molto diversi e con cause differenti.
Riconosciamo tuttavia nell’acidità di stomaco dei tratti comuni: solitamente, infatti, chi ne soffre riferisce una fastidiosa sensazione di bruciore, che si diffonde dalla bocca dello stomaco fino alla gola, irradiandosi con ondate più o meno intense. Da alcuni recenti studi, pare che ne soffra almeno un italiano su tre, a prescindere dal sesso, in un’età compresa tra i 40 e i 65 anni.
L’acidità di stomaco, inoltre, si accompagna spesso alla comparsa del reflusso gastroesofageo, un disturbo che consiste nella risalita attraverso l’esofago dei succhi gastrici presenti nello stomaco: ciò accade quando, per via di particolari disfunzioni, la valvola posta alla base dell’esofago non funziona correttamente e, non chiudendosi perfettamente, permette la risalita dei succhi acidi.
Perché l’arrivo della stagione calda o dei primi freddi porta con sé acidità di stomaco e reflusso?
La chiave delle problematiche connesse all’insorgere di acidità gastrica e reflusso gastroesofageo è principalmente nelle difficoltà digestive.
È quando lo stomaco non reagisce agli sforzi richiesti dall’organismo per il processo della digestione, infatti, che si crea un eccesso di secrezione acida all’interno dell’organo: questo processo può aggravare le difficoltà digestive individuali, particolari problemi di sensibilità intestinale o gastrica ed episodi di gastrite preesistenti.
Con il cambio di stagione, inoltre, all’organismo è richiesto un ulteriore sforzo per adattarsi ai repentini sbalzi climatici tipici dei periodi dell’anno a cavallo tra le giornate di bel tempo, con temperature miti e umidità costante, e quelle improvvisamente fredde, umide e piovose (e viceversa). Il cambio stagione, infatti, può stimolare importanti vie nervose e ormonali che influiscono sull’attività digestiva e favoriscono un’ulteriore secrezione di materia acida nello stomaco, aggravando il lavoro di quest’ultimo per completare la digestione.
Cosa fare durante il cambio di stagione?
Attraversare questi periodi dell’anno indenni diventa ogni anno più complesso, e per certe categorie di persone – maggiormente a rischio – è quasi impossibile.
È importante quindi cercare di limitare al massimo i danni, e tentare una strategia preventiva che possa limitare gli effetti negativi di un avvicendamento particolarmente improvviso della stagione calda con quella fredda e viceversa.
Per tenere sotto controllo l’acidità di stomaco e il reflusso gastroesofageo, è bene adottare uno stile di vita sano ed equilibrato, abbandonando allo stesso tempo cattive abitudini che possono essere alla base di una pessima reazione dell’organismo.
In primo luogo si consiglia quindi di abbandonare abitudini alimentari scorrette, seguendo alcuni semplici consigli.
- Regolarizzare i pasti, diminuire le porzioni e distribuire l’apporto calorico giornaliero in più momenti durante la giornata (fare sempre colazione, introdurre due o tre spuntini, tenersi leggeri con la cena).
- Cercare di non mangiare nelle due ore antecedenti il sonno, in modo da agevolare la digestione serale e non soffrire di acidità di stomaco nel momento in cui si va a letto. Dopo il pranzo, specialmente se più abbondante del solito, fare una breve camminata a passo svelto per aiutare la digestione.
- Eliminare cattive abitudini come il fumo e l’abuso di alcolici; se possibile, adottare uno stile di vita meno sedentario praticando una regolare attività fisica. Attenuare le fonti di stress, alleggerendo per quanto possibile i ritmi di vita frenetici e irregolari.
- Limitare il consumo di alimenti grassi, in particolare di dolci, carni rosse, pietanze fritte, insaccati, formaggi grassi. Evitare del tutto pasti a base di junk food e fast food. Bere circa due bicchieri di acqua a pasto, e diluire il resto nel corso della giornata, senza eccedere. Se possibile, evitare anche il consumo di caffè, tè e di bevande gassate.
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