
Si sente sempre più spesso parlare di dolori reumatici o reumatismi, spesso definiti anche “mal d’ossa” e considerati come degli acciacchi tipici dell’età che avanza o causati dall’umidità e dalle temperature rigide.
Reumatismo però è un termine molto generico che in realtà comprende tanti sintomi e più di 200 disturbi di natura diversa che interessano in modo particolare le articolazioni e le ossa.
In molti casi il dolore reumatico non è altro che un indolenzimento temporaneo di qualche arto o può essere la conseguenza di una malattia.
In casi come questi, in cui non si tratta di una malattia cronica ma di dolore passeggero, dovuto ad esempio a sbalzi di temperatura o a posizioni scorrette, l’ideale è applicare un farmaco come voltaren gel, un antinfiammatorio che offre sollievo immediato dal dolore in quanto è in grado di penetrare fino alle articolazioni e agire in maniera localizzata.
In Italia sono moltissime le persone che ne soffrono, in particolare le donne, la maggior parte delle quali pensa che si tratti di malanni coi quali si debba convivere e per i quali ci sia poco da fare.
Spesso però si tratta di vere e proprie malattie che non vanno assolutamente prese sottogamba ma vanno anzi individuate nelle cause e nei sintomi e trattate nella maniera più adeguata con l’aiuto di specialisti.
Come già anticipato, i dolori reumatici colpiscono in modo particolare le articolazioni e le ossa ma non solo, possono infatti interessare anche la cute, e i tessuti, sia connettivi che muscolare, fino ad arrivare ad alcuni organi. Inoltre, le malattie reumatiche non colpiscono solo le persone anziane o gli adulti in generale, ma in alcuni casi anche i bambini.
Nella maggior parte dei casi i reumatismi non hanno una causa lampante e i fattori coivolti nella loro comparsa e sviluppo sono moltissimi.
Vi sono i fattori genetici, quindi una predisposizione familiare, ma anche i fattori ambientali. Anche lo stile di vita sicuramente influisce, la sedentarietà e il sovrappeso sicuramente non aiutano sicuramente ossa e articolazioni a rimanere sane, a causa del poco movimento o del continuo sovraccarico al quale possono essere sottoposte.
Le malattie reumatiche e i loro sintomi sono davvero tantissimi, ma possono essere suddivisi essenzialmente in quattro tipologie principali.
I reumatismi infiammatori, tra i più gravi in quanto sono malattie autoimmuni che possono colpire qualsiasi parte del corpo. Un esempio di reumatismo infiammatorio, molto diffuso in Italia, è l’artrite cronica.
Vi sono poi i reumatismi degenerativi, tra cui la più conosciuta è sicuramente l’artrosi, una patologia che interessa soprattutto le cartilagini e le articolazioni. In questo caso si tratta di una malattia che compare soprattutto in età avanzata e che colpisce sopratutto le ginocchia e le dita delle mani e dei piedi, meno spesso la colonna vertebrale.
Vi sono poi i dolori reumatici che colpiscono i tessuti molli, ovvero l’apparato muscolare e i tendini, e sono i reumatismi cosiddetti extra-articolari. Un reumatismo extra-articolare è la fibromialgia, un dolore che si diffonde in tutto il corpo, che fa sì che i muscoli siano continuamente in tensione, portando a una sensazione di spossatezza che sopraggiunge anche con uno sforzo minimo.
Un’altra tipologia è rappresentata dai reumatismi di natura metabolica ovvero causati da un disturbo del metabolismo.
Dato che si tratta di patologie molto diverse tra loro, anche le cause che le generano sono altrettanto varie e diversificate. Per quanto riguarda i reumatismi di natura infiammatoria, i più diffusi, le possbili cause scatenanti non sono certe, molto probabilmente sono coinvolte infezioni virali o batteriche. Anche la predisposizione genetica può avere un ruolo importante nell’insorgenza delle malattie reumatiche infiammatorie.
Tuttavia tra i principali fattori all’origine di questo tipo di patologia c’è lo stress cosiddetto meccanico a cui sono sottoposte le articolazioni per lunghi periodi, tipico di alcune professioni che prevedono sforzi e movimenti ripetuti che interessano sempre le stesse articolazioni, lavori manuali in cui si sollevano spesso carichi pesanti o di alcune tipologie di sport.
Purtroppo è sempre più evidente il fatto che sia la tipologia che l’ambiente di lavoro possono giocare un ruolo determinante nell’insorgenza dei reumatismi. Se per lavoro si è esposti a condizioni ambientali non favorevoli, al freddo e umidità (ad esempio chi lavora nei porti, operatori ecologici, ecc) si è anche più esposti all’insorgenza dei sintomi o a un loro peggioramento.
Chi invece svolge delle professioni che possono comportare un sovraccarico delle articolazioni o potenziali traumi, può andare incontro a reumatismi extra-articolari, tra cui i più diffusi sono periartriti, tendiniti e borsiti.
Se alcune professioni possono portare all’insorgere di alcune patologie reumatiche, è anche vero che, i dolori reumatici cronici o le malattie reumatiche possono compromettere la qualità del lavoro, oltre che la qualità della vita. In alcuni casi le persone colpite da queste malattie invalidanti si trovano a dover cambiare o abbandonare del tutto il lavoro. A lungo andare infatti, alcune malattie, come ad esempio l’artrite reumatoide, diventano croniche e aggravandosi, rendono impossibile poter continuare a lavorare.
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