Che cosa è uno “sketchbook”? E’ un semplice quaderno o blocco dalle pagine bianche su cui scrivere o disegnare; è molto usato dagli artisti perché consente loro di disegnare in ogni luogo e di fissare sulla carta una qualche immagine che rischia poi di essere dimenticata.
Chiariamo subito una cosa: per realizzare uno “sketchbook” non c’è bisogno di saper disegnare; anche chi non sa tenere una matita in mano può crearsi il suo. D’altra parte per scrivere un diario non bisogna mica essere come Manzoni o Eco e per fare una foto neppure Oliviero Toscani.
Lo sketchbook è anche un diario, un blocco per appunti, un agenda; di piccole o medie dimensioni può essere portato sempre al seguito e utilizzato in ogni occasione: in aereo, sul treno, mentre si passeggia in città o si è impegnati in una escursione. Sullo sketchbook si può fare un disegno a tutta pagina o un semplice schizzo, mettere una annotazione o più semplicemente scrivere quello che ci passa per la testa.
E non c’è bisogno di essere degli artisti o essere bravi nel disegno; dal momento che il più delle volte si tratta di semplici schizzi non ha importanza quanto siamo abili: quello che conta in realtà è l’immaginazione.
A volte su di uno sketchbook si incollano biglietti di ingresso ad un museo, ritagli di giornale, foto, pubblicità…tutto quello che è legato ad un ricordo o ad un momento piacevole della nostra giornata: un po’ come il diario di un adolescente.
Ovviamente le pagine bianche di uno sketchbook sono fatte per disegnare e per accompagnare il disegno con la data, il luogo e qualche altra annotazione così da avere una raccolta di disegni e appunti.
Che ci occorre per dare vita al nostro sketchbook? Un quaderno con la copertina rigida e le pagine bianche (i più gettonati sono ovviamente i Moleskine), le dimensioni non importano; vanno molto bene anche quelli con la spirale metallica così da staccare facilmente una pagina.
E poi una matita morbida e una penna o pennarello a punta fine (ce ne sono di ogni tipo e marca, alcuni con la punta finissima); i più sofisticati possono completare il tutto con acquerelli o matite colorate così da ottenere disegni a colori. Non serve altro.
Il momento più difficile è quando decidiamo di infrangere il bianco candore della prima pagina…ma una volta fatto non ci fermeremo più; con il tempo la nostra tecnica migliorerà e alla fine ci ritroveremo con un volume pieno zeppo di disegni, annotazioni e pensieri: una piccola opera realizzata da noi! Con gli anni metteremo insieme una serie di quaderni che ci ricorderanno, soprattutto con le immagini, esperienze, viaggi, incontri.
Tutti dovrebbero avere uno sketchbook. Ai più titubanti consigliamo di andare su Internet e cercare i disegni dei più noti e bravi “sketchers” (come Ray Evans, Fabrice Moireau, Lapin, Nina Johansson, Marco Pallini, Federico Gemma, Andrea Ambrogio e Stefano Faravelli con i suoi “carnet de voyage”) per trarre ispirazione.
Non si deve essere ipercritici nei confronti del proprio lavoro; in uno ketchbook non ha nessuna importanza la qualità, la prospettiva o le proporzioni del disegno perchè quello che non riesce a fare la matita può sempre farlo un testo scritto con un po’ di fantasia.
Francesco Gargaglia
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