Il mondo si sta preparando all’arrivo sul mercato del 5G, la tecnologia di quinta generazione che promette capacità di banda nettamente migliori al suo predecessore, il 4G.
Il 5G è la tecnologia più avanzata al momento all’interno del settore della comunicazione mobile e avrà un impatto non indifferente su diversi settori, tra i quali l’automotive, la medicina e l’internet of things. Non per nulla, si parla di quarta rivoluzione industriale, che permetterà di giungere a una nuova società “connessa”, più evoluta rispetto a come la si è sempre intesa fin’ora. In particolare, la rete 5G presenta velocità di download superiori rispetto alla sua versione precedente e un interscambio affidabile anche in caso di quantità elevate di dati.
Asta conclusa: cosa succederà adesso?
L’asta si è conclusa lo scorso autunno, dando vita a un’era di nuovi servizi, rischi e sfide che segneranno una svolta nella vita degli operatori telefonici, i quali hanno gareggiato per aggiudicarsi le frequenze dei servici 5G più elevate.
Maggiore è il numero di frequenze, maggiore è la capacità di servire rapidamente l’alto numero di clienti, mantenendo le prestazioni elevate. Il 5G, infatti, promette di fornire svariati gigabit di velocità al secondo. In questo contesto è sicuramente importante affacciarsi al mercato internazionale, ma senza tralasciare il panorama italiano, dove l’assegnazione delle frequenze ha raggiunto i 6,5 miliardi di euro. I governi stessi si sono interessati alla nuova piattaforma di comunicazione, data l’alta mole di capitali in gioco e, soprattutto, a causa dei numerosi servizi che si fonderanno sulla tecnologia di quinta generazione.
Tra i pionieri della rete 5G in Italia troviamo Linkem, la società nata come start up che opera nel settore delle telecomunicazioni e diventata celebre per aver portato la possibilità di avere una rete internet senza telefono fisso.
Davide Rota, il suo amministratore delegato, aveva già dichiarato negli anni passati di voler puntare molto sulla nuova tecnologia, sostenendo che in futuro gli italiani si sarebbero connessi con il wireless 5G, abbandonando gradualmente la fibra ottica.
La situazione attuale
Il 5G è al momento attivo in Corea del Sud, Stati Uniti, Svizzera e Gran Bretagna. In Italia è arrivato recentemente, a giugno, e soltanto in alcune città, quali Bologna, Napoli, Torino, Roma e Milano. Inoltre, è stata recentemente presentata la sua evoluzione “in-building”, sviluppata in Italia grazie agli ingegneri dell’Università di Bologna e a JMA Teko: si tratta di una soluzione basata sulla tecnologia 5G a onde millimetriche, che consentirà una copertura del segnale migliore e che per il momento è già stata sperimentata negli stadi di San Siro, a Milano, e della Juventus, a Torino.
È però difficile comprendere la capacità del Paese di reggere il confronto con il resto d’Europa in termini di velocità della rete. L’Italia si trova per il momento al sesto posto, sul podio, invece, Stati Uniti, Svizzera e Corea del Sud. Sotto di noi ci sono solo Spagna e Regno Unito.
È certo, comunque, che l’introduzione della nuova tecnologia porterà grandi cambiamenti che coinvolgeranno tutti le parti in causa, dai consumatori alle società telefoniche.
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