
Come dimenticare quella famosa pubblicità televisiva dove all’avance serali di un focoso marito un’angosciata moglie rispondeva “Anto’…fa caldo!”. Una situazione per nulla lontana dalla realtà dal momento che in effetti fa caldo; anzi, molto caldo.
Un caldo soffocante e opprimente reso ancor più insopportabile da quella specie di tormentone mediatico che ogni anno, puntualmente, accompagna l’estate: il bollettino meteo.
Grazie a grandi carte dell’Europa di un arancione acceso o rosso fuoco, più volte al giorno dal piccolo schermo arrivano messaggi terribili su bolle di calore, fronti caldi (anzi caldissimi) anticicloni africani e venti caldi provenienti dal Sahara.
Roba da mettere ko chiunque, figuriamoci gli anziani e i cardiopatici: più che un bollettino meteo sembra un bollettino di guerra. E per fortuna che ancora non è partita la corsa a chi dà il nome più infernale ai fronti caldi in avvicinamento né l’ossessione della “temperatura percepita”.
E come se non bastasse alle terribili notizie su l’estate più calda dell’ultimo secolo o millennio si accompagnano banali quanto irritanti “istruzioni” su come affrontare il caldo.
Indossare abiti leggeri (ma perché in estate si mette il cappotto?), uscire nelle ore più fresche della giornata (ma chi è che va a passeggio alle 2 del pomeriggio?), bere molta acqua (pensavamo tè bollente!) e mangiare gelati (in effetti a luglio, al bar, la polenta non ce l’hanno…).
Mentre dal piccolo schermo arrivano immagini terrificanti di carte meteorologiche piene zeppe di colori accesi a qualcuno potrebbe venire in mente che in fondo è normale che in estate faccia caldo.
Se poi viviamo a Roma ancora più normale: asfalto nero che assorbe come una spugna il calore, edifici enormi che impediscono la circolazione dell’aria, abiti attillati realizzati quasi sempre in fibre sintetiche (ma che fine ha fatto il buon vecchio lino?) e centinaia di migliaia di condizionatori e autovetture che vomitano aria calda e gas roventi.
Niente di strano che i sensori di temperatura delle auto segnino temperature prossime o oltre i 40 gradi.
Ora se è vero che le temperature stanno aumentando gradualmente è anche vero che le condizioni climatiche e i conseguenti fenomeni meteo andrebbero illustrati al grande pubblico con linguaggio chiaro evitando ogni inutile allarmismo: quelle immagini di una Italia rosso fuoco alle spalle dei meteorologi mettono i brividi (anzi i bollori) ancor prima che i fenomeni descritti si verifichino.
Il segreto potrebbe essere di ascoltare i meteo ad occhi chiusi così da evitare ogni possibile suggestione.
I bollettini meteo sono un aspetto fondamentale ed importante del servizio di Protezione Civile del nostro paese che proprio sulla base di tali dati è in grado di mettere in guardia i cittadini sulle possibili conseguenze di un fenomeno meteo estremo.
Pertanto non dovrebbero essere mai spettacolarizzati; quello che occorre è un dato privo di inquietanti allarmismi. Una cosa è certa però: meglio evitare che la sera mogli e compagne ascoltino il meteo altrimenti quel “Antò….fa caldo” sarà più che scontato.
Francesco Gargaglia
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