
Costretti a muoverci tra discariche, rifiuti e insediamenti abusi può capitare a volte di imbattersi in qualcosa di semplice quanto piacevole come le due rotatorie al termine di via Flaminia Vecchia. Si tratta di due piccoli spazi erbosi rialzati che dividono il traffico da e per via Flaminia, aiuole senza particolare importanza e che probabilmente nessuno degna mai di uno sguardo.
Eppure in queste anonime aiuole svettano alcuni alberi di grande bellezza: si tratta di esemplari di Bagolaro (Celtis australis) più noti come “spaccasassi” per la capacità delle potenti radici di penetrare nelle fessure e spaccare massi anche di grandi dimensioni.
Ne parliamo perché questi alberi sono indubbiamente belli e in perfetta salute con la loro chioma sferica verdissima capace di creare, nella stagione estiva, vere e proprie isole di ombra (anche se sarebbe il caso di intervenire per eliminare l’edera che rischia di soffocare qualche pianta).
Questo albero era molto amato dagli antichi romani che erano soliti piantarlo vicino alle loro case. Si tratta di una pianta alta fino a 20 metri con il tronco possente di colore grigio cenere e le foglie ovoidali-lanceolate con il bordo dentellato e leggermente asimmetrico. Il tronco fornisce una impressione di forza e di potenza e sostiene una chioma folta e tondeggiante sicuramente maestosa e il suo legno compatto e flessibile un tempo veniva usato per diversi impieghi mentre i polloni si impiegavano per costruire le fruste usate dai vetturini.
Lo spaccasassi è molto ricercato dagli uccelli perché produce un frutto della grandezza di un pisello che a maturazione ha un colore nero-violaceo con una polpa morbida e chiara. Il sapore non è affatto sgradevole e gli uccelli che frequentano i suoi rami ne fanno delle vere e proprie scorpacciate.
Oggi questi alberi – di origine mediterranea è tanto belli quanto umili accontentandosi di terreni poveri e sassosi ma soleggiati – sono molto usati nei giardini e parchi e sicuramente potrebbero rappresentare una alternativa ai pini nelle alberature stradali dal momento che non c’è vento capace di buttarli giù.
Gli “spaccasassi” di Via Flaminia Vecchi sono un vero godimento per la vista e noi consigliamo a chi è in transito da quelle parti, se può, di fermarsi per qualche istante ad osservarli e magari poggiare una mano su quel tronco possente. Un tonico per tutte le brutture che siamo costretti ad osservare in città.
Francesco Gargaglia
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