Un bar molto noto ubicato in via di Prima Porta è stato chiuso per decreto della Questura. Il provvedimento di chiusura, che avrà durata di 15 giorni, è stato preso per motivi di ordine pubblico e si è reso necessario perché il locale, oltre ad essere abituale ritrovo di pregiudicati, era stato teatro, lo scorso 8 dicembre di un gravissimo episodio di cui si rendeva protagonista il suo titolare il quale, unitamente al suocero ed ad altri tre soggetti, dopo aver chiuso le porte del locale, aggrediva violentemente con mazze di ferro e bastoni di legno due avventori ritenendoli “colpevoli” di un tentativo di manomettere le slot machine del bar.
Dopo il pestaggio, i cinque soggetti avevano sottratto alle vittime giubbotti e portafogli. Nonostante le gravi lesioni riportate, queste ultime, riuscivano a fuggire e a far intervenire le forze dell’ordine che immediatamente procedevano all’arresto del titolare del bar e del suocero, dando il via agli ulteriori accertamenti che consentivano agli investigatori del Commissariato Flaminio Nuovo, diretto da Massimo Fiore, di individuare anche gli altri tre aggressori, peraltro tutti con precedenti.
Anche per questi ultimi scattava la misura cautelare, dapprima in carcere, poi agli arresti domiciliari, come disposto con ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Roma, con l’accusa di tentato omicidio e rapina in concorso. Le indagini avevano permesso di ipotizzare che il fatto criminoso era frutto di una chiara premeditazione in quanto il gestore, dopo aver allertato i tre complici, aveva deciso unitamente al suocero e a questi ultimi di dare una lezione ai due avventori pronti, a suo dire, a sottrarre denaro dagli apparecchi da gioco.
Il grave episodio di cronaca aveva fatto notizia su tutti i quotidiani romani, sia locali che nazionali, soprattutto per la spietatezza degli aggressori e per il fatto che il gestore del bar non avesse richiesto l’intervento delle forze dell’ordine preferendo invece “farsi giustizia” da solo in modo alquanto brutale. Per tali motivi il locale, nei giorni successivi era stato messo sotto controllo dalla Polizia rilevando la presenza costante di avventori, tra cui lo stesso fratello del titolare, con a carico precedenti penali, anche gravi.
“Sulla base di tali elementi – spiega una nota della Questura – il Questore ha ritenuto emettere a carico del bar il provvedimento di chiusura per 15 giorni, misura che, come più volte ribadito, ha la finalità non solo di sanzionare la soggettiva condotta del gestore del pubblico esercizio per il verificarsi di condizioni potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, ma anche di impedire – attraverso la temporanea chiusura del locale – il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale producendo un effetto dissuasivo su soggetti ritenuti pericolosi, i quali da un lato sono privati di un luogo di abituale aggregazione e, dall’altro, sono avvertiti della circostanza che la loro presenza in detto luogo è oggetto di attenzione da parte delle autorità preposte“.
Edoardo Cafasso
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