
2 treni speciali, 100 automezzi, un tendone da 2mila mq che ospiterà 2mila posti a sedere, 3 piste, 50 animali di 4 specie diverse, oltre 100 persone tra artisti, tecnici e personale a lavorarvi.
Sono questi i numeri con i quali l’American Circus annuncia il suo arrivo in viale Tor di Quinto 57B, nell’area pubblica in concessione alla “Flaminio Real” dove terrà il suo primo spettacolo martedì 25 dicembre per poi proseguire fino al 27 gennaio 2019.
Non mancava da molto, l’ultima presenza a Tor di Quinto di quello che viene definito “il più grande circo del mondo a tre piste” con nutrita compagine di animali al seguito risale al periodo a cavallo fra il 2015 e il 2016, quando fu peraltro oggetto di manifestazioni dell’associazione Animalisti Italiani Onlus per protesta contro lo sfruttamento degli animali.
L’annuncio dell’arrivo è stato accolto dall’opinione pubblica locale con perplessità. In tanti sui social a chiedersi perchè l’utilizzo degli animali debba essere ancora il clou di questi spettacoli, quale attrattiva nell’epoca attuale possa avere questa pratica. Altri, ma non tanti, plaudono invece alla presenza del circo ritenendolo un evento d’interesse per i bambini.
Ma le perplessità sono anche altre. Com’è possibile che un circo possa trovare spazio all’interno dell’area gestita dalla Flaminio Real che dovrebbe essere dedicata solo ad attività sportive e come verrà gestito il flusso di traffico che il circo creerà sul già tanto trafficato viale Tor di Quinto; dove troveranno posto le centinaia, forse migliaia di auto degli spettatori.
Per trovare risposte a questi quesiti abbiamo raggiunto il presidente del Municipio XV, Stefano Simonelli, trovandolo scettico e capendo dalla sua viva voce che porsi dei dubbi parrebbe lecito.
“Decisione anomala e inopportuna”
Per meglio comprendere quanto ci racconta è opportuno ricordare che l’area del 57B, un grande terreno di circa 8mila metri quadri che si estende fino ai piedi della Collina Fleming, è di competenza del Dipartimento capitolino allo Sport che l’ha assegnata in concessione all’associazione “Flaminio Real” al termine di un lungo percorso, anche giudiziario, e a valle dello sgombero – negli anni precedenti era stata occupata abusivamente – avvenuto a luglio 2015.
E di fatti l’associazione vi ha aperto campi da basket, da tennis, da rugby ed altro. Ma nell’atto di concessione vi è anche scritto che “l‘Amministrazione Comunale può autorizzare la gestione di attività ricreative e socioculturali, aperte al pubblico, diverse da quelle sportive” e un circo può rientrare fra queste.
“La mia forte perplessità – racconta Stefano Simonelli a VignaClaraBlog.it – scaturisce da considerazioni ben precise. Questa associazione, nonostante gli inviti fatti dal Campidoglio, non ha ancora sottoscritto la convenzione integrativa al disciplinare di concessione e, soprattutto, non ha ancora pagato l’importo di circa 330mila euro, pari a due anni (ottobre 2016-dicembre 2018) di canone di concessione. Questo fatto la pone in una situazione d’inadempienza che conduce dritta dritta alla revoca della concessione stessa. A dirlo, anzi a metterlo per iscritto, è il Dipartimento allo Sport in una lettera inviata all’associazione ai primi dicembre chiedendole di provvedere alla sottoscrizione entro il 14 dicembre e al pagamento del dovuto entro il 26 dello stesso mese“.
“Su tale linea – continua Simonelli – non ho avuto nulla da eccepire se non fossi venuto a conoscenza dell’invio quasi contestuale alla Flaminio Real di una seconda lettera del Dipartimento nella quale si rilascia il nulla osta all’utilizzo di una parte dell’area a favore dell’American Circus, vincolando il nulla osta alla sottoscrizione dell’atto ma dando per scontato che essa sarebbe avvenuta alla data indicata. Ma non solo, il nulla osta decorre dal 25 dicembre, primo giorno di attività del Circo ma anche giorno precedente alla seconda scadenza, quella del pagamento dei canoni. E se ciò non avvenisse?”
“Ora, fermo restando che al Municipio non è stato fatto ancora sapere se il 14 dicembre sia avvenuta o no la sottoscrizione dell’atto, ritengo che autorizzare un soggetto ad oggi moroso a concedere ad un terzo una parte dell’area in concessione per svolgervi attività non gratuite, anzi con una prospettiva di ricavo non indifferente, sia decisamente anomalo e inopportuno”.
E’ tranchant il presidente che non usa mezzi termini e che chiude la questione dicendo: “Tutto ciò l’ho messo nero su bianco in una lettera all’assessore capitolino allo Sport e al suo dipartimento“.
Ripercussioni sulla viabilità a Tor di Quinto
La presenza del Circo non passerà inosservata anche dal punto di vista traffico e viabilità. Viale Tor di Quinto, collegando via Flaminia Nuova (e quindi il GRA) e la Tangenziale con il Lungotevere e tutta l’area di Ponte Milvio e dintorni, è già di suo un’arteria molto trafficata.
Ora, stando all’annuncio del Circo, da Natale all’Epifania si terranno due spettacoli al giorno: 4mila persone che andranno e verranno, circa 1500 auto per ogni spettacolo che dovranno trovare un parcheggio. Dal 7 al 27 gennaio gli spettacoli si riducono ad uno al giorno tranne il venerdì sabato e domenica che saranno due.
Ergo, per il prossimo mese ogni giorno migliaia di persone si muoveranno a piedi su viale Tor di Quinto recandosi al 57B, ogni giorno migliaia di auto alla ricerca di un posto nei paraggi del 57B.
Parcheggi, ma dove? Di fatto sul viale non ce ne sono più. L’area ex Gran Teatro che l’anno scorso ospitò il Cirque du Soleil è sotto sequestro della Magistratura per presunti abusi con 4 assessori capitolini indagati; di fronte, l’area che insiste fra il Poligono di tiro e la Caserma dei Carabinieri è stata trasformata in un parcheggio a pagamento con tanto di sbarre per pullman turistici. Resta solo quel pezzetto di viale all’altezza di via del Baiardo che può contenere sì e no qualche centinaio di auto.
Dove andranno a parcheggiare gli spettatori? Quanto e dove gireranno a vuoto alla ricerca di un posto? Quanto ne risentirà il traffico?
“Domande più che lecite” chiosa Stefano Simonelli precisando che a trovare soluzioni dovrà essere il comando del XV Gruppo di Polizia Locale, al quale lui una proposta l’ha già data.
“Il nulla osta dal punto di vista traffico e mobilità dovrebbe essere dato solo a condizione che la Flaminio Real, o il Circo o ambedue presentino un piano di parcheggi alternativi, anche distanti, serviti da navette che facciano la spola col 57B di viale Tor di Quinto. Non esiste altra soluzione” conclude molto convinto di ciò.
Nel frattempo, nella notte fra il 19 e il 20 dicembre decine di mezzi pesanti e di roulotte sono arrivati in zona e nelle prossime ore prenderanno il via le operazioni per montare il mega tendone da 2mila metri quadri: stando sempre a quanto il Circo fa sapere occorrono ben quattro giorni per tirarlo su.
Claudio Cafasso
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Dal che si evince che di “circo” – con tanto di pagliacci – non c’è solo quello sotto il tendone.
Già per il circo a boccea, ho scritto al WWF e alla SINDACA, in merito allo sfruttamento degli animali e l’abolizione di essi all’interno degli spettacoli.. Ma non c’è ancora una legge…. Sigh