
Per la rubrica “Cibo per la mente” vi segnaliamo il libro di Luca Mercalli “Prepariamoci” (Edizioni Chiarelettere, 230 pagine, 15 Euro).
Tutti gli scrittori che parlano di ambiente e del futuro del pianeta immancabilmente vengono etichettati come dei “catastrofisti”; ovvio che anche Mercalli, meteorologo e fondatore della rivista “Nimbus”, per alcuni sia considerato un catastrofico (Aldo Grasso nelle pagine del Corriere ha scritto che a volte sembra un “invasato”). In realtà non c’è niente di catastrofico o di “invasato” in Luca Mercalli, una persona dai modi cordiali e un volto noto della TV per i suoi interventi sempre molto chiarificatori.
Mercalli è uno scienziato e un divulgatore scientifico e dati alla mano ci parla di quello che è il futuro che attende il nostro pianeta se non decidiamo di cambiare al più presto abitudini e non modifichiamo il sistema economico che regola la vita di 7 miliardi di persone. Una cifra esorbitante.
E lo fa con rigore scientifico senza urlare o strapparsi i capelli (come farebbe un invasato); anzi, arriva anche a fornire delle soluzioni facilmente applicabili prendendo atto, con estremo realismo, che purtroppo il petrolio continua a rimanere la risorsa più efficiente e a minor costo, e che la soluzione al problema energetico sta in effetti nella riduzione dei consumi e nel riciclo.
Da quasi trent’anni si parla dell’effetto serra e se nel passato gli scienziati al servizio delle multinazionali del petrolio hanno cercato in tutti i modi di negare il riscaldamento globale, oggi non è più possibile ignorare questa catastrofe. A farlo sono rimasti solo in tre: il Presidente Trump che lo fa con la stessa ostinazione di un “mariuolo” colto in flagrante, la Cina con la sua economia fuori controllo e l’Australia, il maggior produttore di carbone e il più grande inquinatore del pianeta.
E proprio contro chi si ostina a negare la tragedia che si profila all’orizzonte che si deve combattere adottando nuovi stili di vita improntati al minor consumo (e non solo della plastica) e auspicando un sistema economico che non sia più centrato sul surplus di produzione. Prendendo finalmente atto che gran parte delle cose di cui ci circondiamo e che comportano un esborso notevole di denaro, sono sostanzialmente inutili.
Inutili perché quasi mai cambiano il nostro tenore di vita e per giunta anche dannose perché sono il motivo per cui l’umanità sta dando fondo alle sue riserve vitali.
Il libro di Mercalli non è affatto catastrofico, anzi semmai è un libro pieno di speranza perché in un momento di estrema fragilità del sistema-pianeta ha il buon senso di offrire a tutti una scappatoia.
Resta da decidere se ascoltare i “mariuoli” di turno che auspicano sempre maggiori consumi o l’esperienza e il buon senso di uno scienziato che scrivendo al “proprio sindaco” dice: “Per favore fai tanta manutenzione e poche inaugurazioni. Metti davanti a tutto la cura dei beni comuni, l’ambiente, la sanità, l’istruzione: è l’unico modo per proteggere la società civile dalla barbarie che sempre emerge quando la torta diventa più piccola”.
Francesco Gargaglia
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