Per la nostra rubrica “cibo per la mente” questa volta vi proponiamo un libro di Telmo Pievani: “Homo sapiens e altre catastrofi” (Ed. Meltemi, 22 Euro, 341 pagine).
Pievani è professore ordinario presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche e di numerosi saggi tradotti in diverse lingue; è anche direttore del sito “Pikaia”, un portale sull’evoluzione con una nutrita redazione scientifica formata da biologi, genetisti, primatologi e filosofi della biologia.
Il libro di Pievani è un affascinante racconto sull’evoluzione dell’uomo narrato con rigore scientifico ma privo di quel gergo difficile e pedante dei testi scientifici.
Sulla base delle rivoluzionarie scoperte fatte a seguito di ritrovamenti ma soprattutto grazie alle moderne tecniche scientifiche (tra cui la paleoantropologia o la biologia evoluzionistica), che hanno permesso di datare teschi e ossa anche a 4 milioni di anni fa, Pievani ci spiega come l’evoluzione dell’Homo sapiens abbia seguito le medesime regole di tutti gli altri esseri viventi.
Quell’immagine a noi tutti nota che mostra la silhouette di una scimmia che in varie fasi assume una posizione eretta va sicuramente rivista; Pievani ci spiega come l’evoluzione umana non sia stata “lineare” come fino a poco tempo fa si credeva ma che si sia sviluppata “ a cespuglio”.
Nell’evoluzione umana non c’è stata una corsia preferenziale; a spingere un primate ad assumere una posizione eretta sono stati i cambiamenti climatici (soprattutto le glaciazioni) e i titanici sconvolgimenti della cresta terrestre. I nostri lontanissimi antenati si sono evoluti in ambienti diversi e in tempi diversi con un andamento evoluzionistico spesso incoerente (ci si è accorti ad esempio che alcuni “ominini” vissuti in tempi lontanissimi erano più evoluti e con un volume cranico superiore ad altri ominini vissuti però in epoche più recenti): la conseguenza dell’evoluzione a cespuglio.
Le cose ovviamente sono cambiate con l’arrivo dell’Homo sapiens che, originario della regione dell’Etiopia ha lentamente (in 60-70.000 anni) ma inesorabilmente soppiantato,non necessariamente in modo cruento, le altre specie.
Il libro di Pievani oltre che interessante è anche affascinante perché con pazienza e metodo ci racconta come l’evoluzione della nostra specie abbia seguito le stesse regole evolutive degli altri esseri viventi del lontano passato e lo fa sulla base di consolidate conoscenze scientifiche.
Anche se questo poi ci pone di fronte a complesse problematiche legate alla religione.
Francesco Gargaglia
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