Home ARTE E CULTURA Uno sketch-book per scoprire i Parioli e il Flaminio

Uno sketch-book per scoprire i Parioli e il Flaminio

cibo per la mente
Galvanica Bruni

Un libro illustrato su un quartiere di una città potrebbe risultare noioso con disegni e didascalie che si susseguono pagina dopo pagina, ma durante il colloquio con l’Editore si è sentita l’esigenza di creare un taccuino di viaggio realizzato a zonzo tra i quartieri Parioli e Flaminio”.

Questa la presentazione degli autori, Paolo Bernacca e Maurizio Moretti, al loro sketch-book dedicato a due dei più famosi e signorili quartieri di Roma: i Parioli e il Flaminio (E. Palombi, Euro 15 e tanti disegni).

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Questa volta, anche in considerazione del caldo e dell’indubbia fatica di leggere, Vignaclarablog.it, nell’ambito della rubrica “cibo della mente” selezione di libri,  ha optato per un taccuino dedicato a due quartieri di Roma Nord con acquerelli e disegni a penna e matita che illustrano vie, palazzi, ponti e giardini con brevissimi commenti degli autori; a volte soltanto due righe.

In questo libretto a catturare l’attenzione del lettore sono soprattutto i disegni eseguiti con la tecnica degli urban-sketchers: disegnatori armati di matita e acquerello che seduti su di un piccolo sgabello “fotografano” con grande abilità gli scorci più caratteristici di un centro urbano.

parioli-flaminioBernacca e Moretti hanno gironzolato di giorno e di notte le per vie e le piazze dei Parioli e del Flaminio catturando oltre a bellezze assai note (la Moschea di Paolo Portoghesi, il Tempio di Esculapio a Villa Borghese, il Museo Etrusco di Villa Giulia, il Museo Canonica) anche bellezze minori che spesso sfuggono all’occhio distratto del passante: la “piccola Londra” di Via Celentano, il “girasole” di Luigi Moretti, l’ingresso dell’antico Tiro al Volo, la “torre” nella caserma di Viale Romania, i ponticelli in mattoncini all’interno di Villa Glori.

I disegni eseguiti con tecniche e stili diversi ci ripropongono due quartieri ricchi di bellezze e curiosità dove gli edifici dei primi del novecento si contendono il palcoscenico a moderne realizzazioni (basti pensare al MAXXI in Via Guido Reni o all’Auditorium).

Ma la vera piacevolezza di questo volumetto è che i disegni, molto più delle fotografie, ci mostrano in tutto il loro fascino (o a volte in tutta la loro semplicità) i Parioli e il Flaminio come ormai non siamo più abituati a vedere: vuoi per la fretta o per il traffico o perché, più semplicemente, siamo stanchi.

Lo sketch-book “Parioli Flaminio” di Paolo Bernacca e Maurizio Moretti più che una raccolta di disegni  è un tonico per la nostra curiosità sopita.

Francesco Gargaglia

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