“Leggendo i numerosissimi commenti dei lettori di VignaClaraBlog.it agli ultimi articoli relativi alla vicenda della riapertura della Stazione Vigna Clara con conseguente attivazione della tratta fino ad Ostiense (Ndr: stoppate dalla sentenza del TAR lo scorso 28 marzo), abbiamo pensato che fosse indispensabile fornire alcune importanti precisazioni, dato che per portare avanti una lotta come la nostra è indispensabile essere informati bene sulla realtà con la quale abbiamo a che fare e chi sono gli attori implicati nella vicenda”.
E’ quanto scrive il Comitato “Un anello per Roma”, oggi guidato da Cristina Tabarrini che recentemente ha sostituito Stefano Testi avendo quest’ultimo lasciato la presidenza per motivi di lavoro.
In una nota inviata alla nostra testata spiegano che “al di là della controparte dei ricorrenti, bisogna capire che in questa vicenda sono danneggiati gli abitanti dei tanti quartieri interessati, RFI, la Regione Lazio, Trenitalia e basta. RFI ha tutto l’interesse a riaprire una linea che è formalmente inserita in tutti i documenti tecnici compartimentali (risulta parte del Foglio 112 della Direzione Compartimentale di Roma) mentre la Regione ha già accantonato da un anno le risorse per esercitare la linea che è di sua competenza”.
“Di converso – sostiene il Comitato – sappiamo già che le maggioranze comunali e municipali M5S sono dalla parte dei ricorrenti e certo non possiamo chieder loro di aiutarci, dobbiamo quindi scordarci un interessamento in tal senso. Infatti, la maggioranza del Municipio XV si è astenuta sulla mozione presentata dal PD nella seduta del 25 luglio 2017 per l’apertura della linea, praticamente bocciandola mentre il 3 maggio 2018 la maggioranza in Campidoglio si è astenuta su una mozione analoga, bocciandola anche in questo caso”.
Cosa bolle in pentola
“Attualmente – asserisce il Comitato – non conviene presentare ricorso alla sentenza presso il Consiglio di Stato, dato che si allungherebbero inutilmente i tempi di risoluzione della vicenda che si sta cercando di chiudere al più presto, in modo da aprire all’esercizio la linea Vigna Clara – Ostiense entro l’anno”.
“RFI, insieme a Trenitalia ed alla Regione Lazio, stanno infatti lavorando per ottemperare alle prescrizioni del TAR, il che significa individuare il treno da usare per le prove di vibrazioni e di rumore e per l’esercizio definitivo, in modo da ricalcare lo stesso modello di esercizio del 1990 come richiesto dal TAR, che prevedeva una velocità massima di 55 km/h sulla linea”.
La simulazione
Nelle more della ricerca di soluzioni alle eccezioni sollevate da TAR, Stefano Testi ha voluto simulare il lavoro che la Regione Lazio, RFI e Trenitalia starebbero svolgendo per ottemperare alle prescrizioni dettagliate nella sentenza.
“Questo studio vuole essere solo una informativa tecnica informale sul tipo di soluzioni che si prospettano per sbloccare la situazione. I dati riportati nella sottostante tabella sono perfettamente reali ed applicabili alla situazione in cui si trova la vicenda. Questo però – sottolinea Testi – non vuole significare un suggerimento per l’azione di RFI, Trenitalia e Regione, ma dà una indicazione sulla parte del lavoro che stanno svolgendo”.
Venendo agli aspetti tecnici, “Il TAR – spiega Testi – ha chiesto lo stesso identico modello di esercizio del 1990, con la stessa velocità massima di 55 km/h e lo stesso peso dei treni circolanti nel 1990 stesso. Qui si dimostra che con il nuovo treno Vivalto si riescono ad ottemperare le prescrizioni del TAR, avendo un treno più corto di 4 metri con praticamente lo stesso peso e 106 posti in più”.
” Considerando quindi che i treni moderni hanno le sospensioni sicuramente migliori dei treni vecchi, il TAR – conclude Stefano Testi – dal punto di vista dell’esercizio potrebbe autorizzare l’apertura del servizio commerciale”.
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Premesso che sarebbe auspicabile l’apertura della linea ovviamente, mi chiedo però una cosa. Premesso che sicuramente le sospensioni saranno migliori e che la velocità si può moderare, il peso sembra essere di 2t maggiore a vuoto. Ma a pieno carico? 116 persone in più alla media di 70kg l’una sono 8 tonnellate in più. Sicuramente poco ma da calcolare se ci sono vincoli stringenti di peso.
il tempo passa e le ferrovie migliorano. un po’ meno la nostra gloriosa magistratura.
Se non erro, la stazione di Vigna Clara è stata completata 2 anni fa e da allora, per la nota vicenda, è in virtuale stato di abbandono. Mi permetto di ricordare che, secondo gli storici, le grandi Terme di Traiano furono completate in 8 / 9 anni e, più recentemente, l’Autostrada del Sole sull’itinerario Milano / Roma entrò in esercizio circa sei anni dopo l’apertura del primo tratto. Ogni commento mi sembra superfluo.
Vanni Picecco – Roma
Scandaloso il comportamento del M5S. E vorrebbero pure aumentare le tariffe delle strisce blu per incentivare l’uso del mezzo pubblico!
Tutti bravi a parole per incentivare l’uso dei mezzi pubblici. Questa della Stazione di Vigna Clara è una vicenda più che grottesca!
Ma come si fa a sopportare una vicenda tanto scandalosa? Grazie Comitato per questa lotta, non molliamo!
Grazie Donatella per il supporto. Non molliamo per nessuna ragione al mondo; anzi stiamo chiamando a raccolta tutti coloro che hanno a cuore questa vicenda e stiamo raccogliendo consensi anche attraverso le fila di Telecom (non ci dimentichiamo i dipendenti che da Roma Sud stanno migrando verso Roma Nord nella sede di Via Oriolo Romano a cui farebbe tanto comodo prendere il treno per raggiungere la stazione di Vigna Clara e poi da lì le navette che l’azienda metterebbe loro a disposizione), il Comitato Difesa del Cittadino del Lazio, che si è totalmente schierato dalla nostra parte, i dipendenti di ARS Medica che potrebbero raggiungere in maniera più agevole la loro sede di lavoro e, non ultimo, confidiamo di tirare a bordo anche tutti i lavoratori della Nuova Clinica Paideia, la cui apertura in Via Giovanni Fabbroni é prevista per Febbraio 2019. Avanti tutta quindi.
È incredibile come oggi che si fa di tutto per diminuire l’inquinamento nella nostra città con un’opera che permetterebbe di diminuire notevolmente il traffico e quindi l’inquinamento si impedisca a un’opera già conclusa di entrare in funzione quest’opera diminuirebbe di molto il traffico sull’arteria principale che è corso Francia
Per soddisfare i flussi di traffico previsti tra Vigna Clara e Ostiense un “Minuetto” in singola composizione basta e avanza; utilizzare composizioni come i “Vivalto” personalmente lo ritengo uno spreco scarsamente giustificabile, considerato che questa specifica tipologia di materiale rotabile verrebbe comunque distolta da collegamenti sicuramente più trafficati. Qualora poi in un futuro più o meno remoto si deciderà di mettere mano alla chiusura della gronda nord dell’anello ferroviario, solo allora si potrà pensare di utilizzare composizioni aventi una maggiore capienza, ma solo previa disamina della funzione da attribuire alla tratta. Della serie: se vuoi destinare la gronda nord esclusivamente al transito dei convogli intercity da/per la tirrenica settentrionale e ai Leonardo express da/per Fiumicino Aeroporto, le tracce orarie destinate ai servizi FL saranno per forza di cose estremamente limitate e quindi basteranno i “Minuetto” per servire l’unica fermata di Vigna Clara. Se invece voi far coesistere entrambe le tipologie di traffico, allora toccherà riprogettare completamente la tratta ferroviaria in argomento con la creazione di una ulteriore fermata profonda in corrispondenza di Via Igea, tale da permettere il sorpasso dei treni veloci rispetto a quelli destinati al servizio locale. Ma una riprogettazione del genere ha dei costi estremamente rilevanti, scarsamente compatibili con i prevedibili flussi di traffico in ambito urbano e con la scarsa propensione all’uso del mezzo pubblico da parte dei residenti di quella specifica area della capitale, per intuibili ragioni di status sociale.
Status sociale ? Sono un residente e sbaverei per avere il collegamento ferroviario ..
Piuttosto, non penso che RFI e Regione Lazio possano permettersi il lusso di non impugnare una sentenza del TAR che li obbliga alla VIA .. occorre vigilare che ognuno faccia davvero la sua parte per farlo partire sul serio il treno .. attendiamo di conoscere la posizione ufficiale di RFI e Regione su come uscire dall’impasse !
Non entro nel merito dei tecnicismi di cui non so nulla ma quello che sembrava un commento interessante finisce con una banalità. Scusi Arnaldo ma che c’entra lo status sociale del quartiere ? Ma che crede che la stazione Vigna Clara è stata fatta solo per gli abitanti di Vigna Clara ? E quelli di Corso Francia di via Flaminia di Collina Fleming della prima parte di via Cassia e pure di çPonte Milvio dove li mette ? E i 3000 impiegati della Telecom di via Oriolo Romano ce li vogliamo dimenticare ? Scusi ma secondo lei la stazione Tiburtina è stata fatta soloper chi abita sulla Tiburtina ? E quella di San Pietro solo per chi vive al Vaticano ?
La scarsa propensione all’uso del mezzo pubblico da parte dei residenti era riferita alla possibile realizzazione di una fermata profonda in corrispondenza del pozzo di ventilazione di Via Igea. Un impianto di quella tipologia ha costi e tempi di realizzazione comunque ingenti, dato che o devi allargare il tunnel esistente, creando lo spazio per le banchine di fermata e le discenderie, oppure devi creare due nuovi tunnel, con relative banchine per i passeggeri, posizionati ai lati della galleria esistente, tali da consentire le precedenze dinamiche alle varie tipologie di traffico. Ma a quel punto resta da chiedersi se valga la pena di effettuare un investimento di quella portata perché nell’attualità una linea come la 911, transitante lungo Via della Camilluccia e quindi a servizio di un’area direttamente interessata dalla realizzazione della nuova fermata, trasporta quasi esclusivamente personale alle dipendenze delle ricche dimore ivi esistenti e le vetture non risultano mai particolarmente affollate. Un incremento degli utenti si verifica puntualmente in corrispondenza della fermata di Piazza dei Giuochi Delfini, ma si tratta di un traffico essenzialmente limitato a Piazzale di Ponte Milvio, destinato a scambiare con linee tangenziali come la 69. Per quanto riguarda invece il soddisfacimento dei ben più corposi flussi di traffico insistenti su Corso Francia, la Cassia e la Collina Fleming, l’utilità di una navetta come quella prevista tra Ostiense e Vigna Clara è decisamente marginale. Nell’attualità il grosso di quei flussi di traffico, sia pubblico che privato, è invece orientato in direzione del centro cittadino e dei quartieri Prati e Pinciano-Parioli. Ben più utile risulterebbe quindi la realizzazione del prolungamento della linea tranviaria 2 dall’attuale capolinea di Piazza Mancini almeno sino alla confluenza tra le vie Flaminia Nuova e Tuscania, un’ipotesi progettuale avanzata dalla stessa ATAC sin dal 1990 avente costi e tempi di realizzazione decisamente più contenuti rispetto a quelli della trasformazione in ferrovia urbana della linea di gronda nord. La stessa linea 2 potrebbe inoltre essere prolungata dall’attuale terminal di Piazzale Flaminio almeno sino a Piazza Cavour transitando per il Lungotevere in Augusta, Piazza Augusto Imperatore e Ponte Cavour. A quel punto i residenti di Corso Francia e della Collina Fleming potrebbero veramente disporre di un formidabile collegamento su ferro a servizio di alcune delle principali destinazioni cittadine, tale da consentire lo scambio con la rete metroferroviaria.
Se parliamo di tram, una soluzione forse a buon mercato potrebbe essere quella di prolungare il 2 fino a piazza Venezia, dove incontrerebbe l’8 in arrivo da ovest, che potrebbe essere prolungato fino al Colosseo dove ci sono già i binari del 3. A quel punto ripristinare il tram dalla stazione Termini a Piazza venezia chiuderebbe il cerchio, visto che intorno a Termini ci sono già i binari.
Non servirebbe investire in costosissime metropolitane, basterebbero tanti tram:
– viale Angelico fino a piazza Risorgimento
– Trionfale (almeno dal Fermi) – Medaglie d’Oro – Piazzale degli Eroi – Andrea Doria – Risorgimento
– …
Ce ne sarebbero di direttrici per eliminare il traffico!
A fronte della rigidità della frequenza dovuta al binario unico (un treno ogni mezz’ora) , questo treno E464 da 592 posti andrebbe molto bene nelle ore di punta. Ma per il resto della giornata magari si potrebbe instradare altro materiale rotabile, tipo Minuetto o Jazz 425.
Gentile Sig. Arnaldo,
sono Stefano Testi ed ho stilato le note che sono state sopra pubblicate.
I suoi due commenti mi danno la possibilità di chiarire alcuni punti relativi alla vicenda:
1. RFI non ha mai pensato di creare una fermata in galleria sotto via Igea
2. A chi servirebbe una fermata a via Igea? Forse Lei abita lì?
3. I flussi di popolazione di cui Lei parla non esistono.
4. La popolazione di Vigna Clara, Corso Francia, Vigna Stelluti e Farnesina aspettano la linea da 30 anni
5. I flussi di popolazione di questi quartieri vanno proprio verso Valle Aurelia, San Pietro, Quattro Venti, Trastevere ed Ostiense
6. RFI, Trenitalia non hanno la minima intenzione di far circolare treni merci, Intercity e Frecce Rosse sull’anello ferroviario, che ha una valenza urbana e serve a fare un servizio metropolitano, non internazionale.
7. L’esempio del materiale Vivalto non è un caso: quando si è costretti per la cieca burocrazia a formare un Comitato, si spera in una domanda elevata, non certo in una minima che possa essere soddisfatta da un Minuetto od un Jazz;
8. I riferimenti allo status sociale della popolazione sono veramente infelici: esiste una popolazione di serie A ed una di serie B?
9. Il riferimento al prolungamento del tram 2 è altrettanto infelice: vuole paragonare un progetto su carta (molto incerto) con una linea finita e funzionante? (Lei sa bene chi l’ha bloccata)
10. A questo punto sorge il dubbio che Lei abbia voluto gettare sabbia negli occhi degli ospiti di questo autorevole blog per favorire i ricorrenti. Ma non è così, vero Sig. Arnaldo?
Buona Giornata
Stefano Testi
Fondatore e Vice Presidente del Comitato Un Anello per Roma
Rispondo al Sig. Testi per chiarire quanto segue:
– la realizzazione della fermata in corrispondenza del pozzo di areazione di Via Igea non solo fu seriamente presa in considerazione dalle FS qualche anno fa ma, per quel che mi è dato di sapere, venne anche redatta una attendibile stima dei costi, giudicati peraltro eccessivi in rapporto al possibile numero di utenti da servire e quindi ai tempi di rientro dell’investimento;
– proprio queste motivazioni di natura economica, unite alle rilevanti difficoltà tecniche connesse alla realizzazione dell’opera e all’intralcio che la presenza dell’impianto avrebbe arrecato all’esercizio ferroviario, consigliarono l’accantonamento di una tale ipotesi progettuale;
– la realizzazione dell’ipotetica fermata Igea è stata anche oggetto di una dettagliata tesi di laurea pubblicata nell’ambito di numerose discussioni trasportistiche; lo studio proponeva lo sfruttamento della galleria per il transito di una metropolitana leggera driveless sul modello del VAL di Torino; peraltro lo stesso proponente evidenziava i rilevanti costi connessi alla realizzazione di una tale fermata;
– non risiedo in Via Igea e personalmente giudico l’ipotetica realizzazione di una tale fermata una follia trasportistica, alla luce dei rilevanti oneri di costruzione e gestionali non supportati da una adeguata domanda di trasporto pubblico insistente in quella specifica area, almeno in rapporto a un vettore metro-ferroviario;
– quelli che Lei chiama flussi di popolazione sono in realtà flussi di traffico estrapolati da un grafo origine-destinazione utilizzato dall’ATAC e dall’Assessorato al Traffico del Comune di Roma sin dalla prima metà degli anni ’70, ripetutamente aggiornato nel corso degli anni; un diagramma utilizzato ad esempio dalla stessa Intermetro quando negli anni ’80 per prima propose la realizzazione delle linee C e D della metropolitana della capitale secondo quei tracciati di massima successivamente adottati dalle amministrazioni comunali che si sono susseguite negli anni;
– flussi di traffico che per l’area di Roma nord in argomento, compresa tra Corso Francia, la Cassia e la Flaminia, non si limitano alla sola tratta da/per il centro storico e i quartieri Pinciano/Parioli e Prati; al riguardo ben più rilevante è l’itinerario identificato come “Corridoio della Mobilità A4” compreso tra il Polo Ospedaliero S. Andrea, le aree urbane adiacenti alla Via Cassia e la fermata Jonio metro B1 proposto dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma in occasione di una conferenza sulla mobilità urbana tenutasi nella capitale il 12 dicembre 2007, successivamente fatto proprio dalla Regione;
– quel progetto di prolungamento del 2 che Lei definisce infelice avrebbe consentito ai residenti di Corso Francia di poter disporre di un adeguato collegamento su ferro in sede protetta a elevata frequenza da almeno una ventina d’anni; evidentemente ignora che fu la stessa ATAC a progettarlo nella prima metà degli anni ’90 alla luce del positivo riscontro dell’allora linea 225;
– quando Lei parla di una linea finita e funzionante immagino si riferisca all’attuale tratta FS a binario unico compresa tra Valle Aurelia e Vigna Clara; ma ci rendiamo conto che un esercizio a spola tra Ostiense e Vigna Clara avrebbe, nella migliore delle ipotesi, frequenze nell’ordine dei 45-50 minuti, scarsamente compatibili con quelle di una linea specificamente urbana dovendosi, ai fini dell’esercizio, per forza di cose inquadrare tale collegamento come una intensificazione della FL3 e quindi inserirsi nelle tracce orarie di quella linea già abbondantemente sature ? Per non parlare delle rilevanti soggezioni all’esercizio causate dalla presenza della lunga tratta a binario unico con capolinea tronco in corrispondenza di Vigna Clara;
– è sacrosanto pensare di utilizzare al meglio e in tempi celeri opere infrastrutturali comunque esistenti come nel caso della linea ferroviaria in argomento, ma non dobbiamo mai dimenticarci dei costi gestionali e dell’effettivo ritorno per l’utenza in termini di efficentamento della mobilità;
– ben diversa, come peraltro ho già avuto modo di postare, sarebbe la frequenza teorica della linea qualora si procedesse all’indispensabile completamento della gronda nord dell’anello ferroviario con la realizzazione degli innesti in direzione Settebagni e Tiburtina, un’opera attesa invano da più di un secolo non soltanto dai residenti di Roma nord;
– uso però volutamente il termine di frequenza teorica in quanto nei programmi di RFI, e mi stupisce che Lei non ne sia a conoscenza, lungo la tratta in argomento (sto parlando della gronda nord dell’anello) è previsto l’instradamento dei convogli IC da/per la Tirrenica settentrionale e di quelli del Leonardo express da/per l’aeroporto di Fiumicino così da permettere a entrambi la sosta a Tiburtina in coincidenza con le principali relazioni AV-AC; oltre logicamente ai convogli merci in previsione dei quali in anni recenti è stata modificata la sagoma limite della galleria; ma a questo punto mi chiedo se le serrate tracce orarie di tali tipologie di traffico consentirebbero comunque il mantenimento di un servizio urbano con una frequenza ragionevole tale da invogliare l’utenza;
– concludo affermando che le mie sono semplici considerazioni tecnico economiche dettate da un serio interesse per la materia e senza alcuno spirito polemico; ma da qui ad affermare come fa Lei che il sottoscritto “voglia gettare sabbia negli occhi degli ospiti del blog per favorire i ricorrenti” mi sembra veramente dietrologia allo stato puro;
– si è invece mai chiesto se RFI abbia davvero tutto questo interesse a investire nel nodo ferroviario della capitale, in particolare nel completamento della gronda nord dell’anello ? Personalmente, e purtroppo non solo il solo, nutro seri dubbi al riguardo e i ritardi nella realizzazione di un’altra importante opera infrastrutturale come il nodo di scambio Pigneto me ne danno indirettamente conferma.
Grazie per l’attenzione.
Gentile Sig. Arnaldo Livieri,
torno ad avere dei sospetti sulle sue reali intenzioni.
Lei ha mai lavorato nella costruzione dell’anello ferroviario negli ultimi 35 anni?
Lei e’ attualmente in contatto con le strutture di Rfi impegnate nel nodo di Roma?
Lei ha mai partecipato negli ultimi 40 anni a Conferenze sui trasporti urbani di Roma?
Lei ha mai stilato un preventivo di una grande opera come una stazione sotterranea?
Lei sa perche 30 anni fa realizzarono il pozzo di Via Igea?
Lei sa perche’ le Ferrovie non hanno mai pensato ad una stazione a via Igea?
Fecero il pozzo perche’ il terreno sopra la galleria cedette due volte, e quindi qualsiasi stazione in galleria avrebbe fatto crollare la strada con tutti i fabbricati.
Ma evidentemente Lei queste cose non le sa.
Buona Giornata
Stefano Testi
Non entro nella disputa tecnica ( anche se le argomentazioni di Stefano Testi mi paiono decisamente più convincenti ). Vorrei solo dare un contributo di memoria storica : quando, in preparazione del campionato mondiale di calcio del ’90, il nostro quartiere (parlo di Vigna Clara , naturalmente ) era tutto sottosopra e si faceva fatica ad uscirne con i mezzi, le Autorità ci dicevano di pazientare perché con la ferrovia che sarebbe entrata in funzione al termine del campionato tutti i nostri problemi sarebbero stati risolti. A quei tempi andavo in ufficio , naturalmente con la macchina, ed ho vissuto a lungo con la speranza di poterlo fare senza contribuire all’inquinamento della città. Poi gli anni passavano ma della ferrovia non se ne parlava più. Ad un certo punto venne fuori la storia della “cura del ferro” e le speranze si riaccesero , ma non se ne fece nulla neanche allora. Una dozzina di anni fa sono andato in pensione mentre la partenza della ferrovia , si diceva, era bloccata da un ricorso al TAR. Va bene, allora entro qualche mese la cosa si risolve…e cominciai a sperare che in ufficio col treno ci potesse almeno andare mio figlio. Ma il TAR, dopo circa 13 anni ( mi sbaglio ? ) ha deciso che per ora non si parte. Ora temo che anche mio figlio , ammesso che una pensione un giorno arrivi a prenderla , debba continuare a viaggiare in auto molto a lungo. Poi andremo avanti con nipoti e pronipoti ? Possibile che una infrastruttura pronta a partire, e che potrebbe ridurre i problemi di tanti cittadini, di qualunque ceto sociale essi siano, debba essere lasciata inutilizzata ? Ma le ferrovie non erano il mezzo ecologico che qualcuno si augurava dovessero sostituire il trasporto su gomma ? Roma purtroppo , nel frattempo,ha perduto tante posizioni nelle statistiche sulla vivibilità, ma noi cittadini abbiamo perduto la speranza nel futuro !
Ho seguito con molto interesse questa lunga e dotta disputa sull’Anello Ferroviario. Il Sig. Livieri, di cui apprezzo la competenza tecnica, sia pure con i limiti evidenziati da Testi, ci pone sostanzialmente e con insistenza due rilievi:
1. che la linea Vigna Clara – Ostiense abbia un bacino di utenza limitato, e quindi non sia particolarmente interessante.
2. che in previsione della chiusura dell’Anello Ferroviario, RFI voglia utilizzare la cosiddetta “Gronda Nord” per il traffico ferroviario a lunga percorrenza, rendendo di fatto indisponibile la linea per il traffico locale, tipo metropolitana, rendendo pertanto poco utilizzabile la stazione Vigna Clara.
La prima questione è fondata, ma Livieri omette di dire che si tratta di un primo tratto del complessivo lavoro di chiusura dell’Anello Ferroviario, a binario unico nella tratta Vigna Clara – Valle aurelia, e che è previsto in un prossimo futuro:
• la posa del secondo binario, già predisposto nella galleria
• Il prolungamento della linea fino alla stazione Tor di Quinto, su un percorso già predisposto dove incrocerebbe la linea Roma Nord
• Il completamento dell’anello fino a stazione Nomentana, che consentirebbe di avere una sorta di raccordo anulare ferroviario, in un futuro però ancora incerto perchè necessiterebbe di un investimento di diverse centinaia di milioni, con evidente interesse per tutta la città e un forte aumento del prevedibile bacino di utenza.
La seconda questione è degna di nota, ma non mi risulta che RFI abbia le intenzioni espresse da Livieri, come conferma Testi che è in continuo contatto con loro.
In sostanza direi che dobbiamo impegnarci al massimo per ottenere l’avvio della linea di Vigna Clara, con le estensioni prima accennate, fino al completamento dell’Anello Ferroviario, ma dobbiamo nel contempo ottenere da RFI e dalle Autorità Amministrative coinvolte tutte le necessarie assicurazioni che sulla Gronda Nord, non sarà avviato un traffico ferroviario a lunga percorrenza, perchè in questo caso avrei anche io dei dubbi sulla utilità della Stazione Vigna Clara per la cittadinanza.
Per quanto riguarda il prolungamento della tram n. 2 fino alla Stazione vigna Clara, abbiamo già affrontato la questione in un recente articolo di VCB, che sta diventando ormai un veicolo molto apprezzabile di idee e di proposte tecniche, è un progetto interessante, che è stato proposto e molto votato sul PUMS del Comune, che comporta però un problema rilevante per l’attraversamento della Piazza di Ponte Milvio e per il percorso sulla via Flaminia. Sarebbe auspicabile uno studio di fattibilità, ma a giudicare da come il Comune si è comportato nei confronti della linea Vigna Clara, non nutro troppo speranze.
Carmine Perrone