Venerdì 15 settembre, è scaduto il termine entro il quale il collegio formato da tre professori della Sapienza doveva consegnare al presidente della Terza sezione del Tar Lazio la relazione sui lavori effettuati sulla tratta Vigna Clara – Valle Aurelia a partire dalla realizzazione della galleria Cassia–Monte Mario fino ai giorni nostri, ricostruendo gli eventi accaduti dopo il 1990, data di costruzione della stazione Vigna Clara.
Ma non solo. Gli esperti dovevano verificare se attualmente la tratta ferroviaria è dotata delle più idonee tecnologie antivibrazione e di contenimento della dispersione elettrica più una lunga serie di altre verifiche.
Giunto alla prima scadenza fissata per il 30 giugno 2017, il collegio ha chiesto una proroga che è stata concessa fino al 15 settembre.
Il rinvio ha causato però lo slittamento dal 25 ottobre al 6 dicembre dell’udienza di merito nella quale i giudici amministrativi dovranno esprimersi sui ricorsi presentati contro l’attivazione della linea.
Questo fino a ieri.
Prime anticipazioni
Lunedì 18 il collegio dei tre esperti ha presentato la relazione al TAR e dalle prime anticipazioni è trapelato che avrebbero accolto una delle richieste dei ricorrenti ritenendo indispensabile l’effettuazione di una VIA, ovvero una Valutazione di Impatto Ambientale, strumento previsto dal Decreto Legislativo n. 152 del 2006 cosiddetto “Codice dell’Ambiente“.
Si tratta di un procedimento, dice il testo del D.Lgs, “mediante il quale vengono preventivamente individuati gli effetti sull’ambiente di un progetto….ai fini dell’individuazione delle soluzioni più idonee al perseguimento degli obiettivi” intendendo per impatto ambientale “l’alterazione qualitativa e/o quantitativa, diretta ed indiretta, a breve e a lungo termine, permanente e temporanea, singola e cumulativa, positiva e negativa dell’ambiente, inteso come sistema di relazioni fra i fattori antropici, naturalistici, chimico-fisici, climatici, paesaggistici, architettonici, culturali, agricoli ed economici, in conseguenza dell’attuazione sul territorio di piani o programmi o di progetti nelle diverse fasi della loro realizzazione, gestione e dismissione, nonchè di eventuali malfunzionamenti…”
Le prime reazioni
A rendere noto il fatto a VignaClaraBlog.it è Stefano Testi, presidente del Comitato “Un anello per Roma” che si batte per l’attivazione della tratta Vigna Clara-Valle Aurelia sia come servizio di pubblica utilità sia come step propedeutico alla chiusura dell’anello ferroviario.
Secondo Testi “La notizia è molto grave per tre motivi: il primo è che per una linea preesistente e che subisce una manutenzione straordinaria non bisogna fare nessuna VIA.
Il secondo è che una commissione di ingegneri siano perfettamente consci che questo risultato favorirà i ricorrenti e bloccherà la linea a tempo indeterminato“.
Il terzo, forse il più eclatante, è che, sostiene Testi, “tre ingegneri della Facoltà di Ingegneria della Sapienza ignorano la condizione principe della necessità di una Via che serve solo e soltanto per una nuova opera, e questa non lo è“.
In attesa di ulteriori sviluppi il Comitato fa sapere che non starà con le mani in mano. “Di fronte a questo ennesimo esempio di cieca burocrazia – dichiara Testi – il Comitato si ripropone altre azioni di lotta e manifestazioni”.
Nel breve
A partire dal 18 settembre, data della consegna della relazione, come previsto nell’ordinanza del 10 luglio scatta ora una seconda fase della durata di quindici giorni entro i quali le parti in causa dovranno formalizzare le loro osservazioni sulla relazione del collegio.
Quest’ultimo, nei successivi quindici giorni, dovrà depositare in cancelleria la relazione, le osservazioni delle parti e una sintetica valutazione sulle stesse.
Si arriva così alla seconda a metà ottobre e da lì comincerà l’analisi degli atti da parte dei giudici amministrativi fino a giungere al 6 dicembre quando la causa sarà nuovamente trattata in udienza pubblica.
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che poi volendola vedere dal lato positivo,da qui a dicembre ci sarebbe abbastanza tempo per poter formalizzare un VIA ,o no?
@gabriele.
http://www.cngeologi.it/wp-content/uploads/2017/04/CasaClima-VIA.pdf
Come dichiarato dal Ministro Galletti, “nonostante i temini previsti siano di 150 giorni, per realizzare un VIA attualmente ci si impiega da un minimo di 300 giorni ad un massimo di 6 anni”.
Le Ferrovie procederanno ad effettuare una VIA solo se costrette dal Consiglio di Stato. Ma stiamo scherzando?!
Mi sembra una valutazione fuorviante e piuttosto discutibile, in genere un’azienda seria come RFI (non stiamo parlando di Atac) non costruisce o ripristina nuove linee senza rispettare fino alla virgola tutte le normative vigenti in materia di sicurezza ambientale. Ricordiamoci che già nel 2004 (prima che la VIA fosse obbligatoria per le nuove opere e non quelle vecchie) il Ministero dell’Ambiente diede un parere positivo sullo studio di valutazione di impatto ambientale.
Auspico che il collegio giudicante sia in grado di effettuare un’autonoma e genuina valutazione dei risultati degli esperti, non spetta certo agli ingegneri l’ultima parola sull’interpretazione delle norme.
Gentili Signori,
come mi sono già espresso nell’articolo, la commissione ha commesso un errore gravissimo.
Il Ministero dell’Ambiente è stato già informato della vicenda ed ha bollato il parere come semplicemente ridicolo, per non usare altri mezzi.
Viene quasi il sospetto che grandi professoroni della facoltà di Ingegneria abbiano subito pressioni spaventose da parte dei ricorrenti, altrimenti non si spiega un aborto del genere.
Il Ministero dell’Ambiente si era già dichiarato favorevole nel 2004, ma in ogni caso per una liena esistente dal 1957, non è dovuta alcuna valutazione di impatto ambientale, dato che la linea è stata costruita nel 1957 e che i binari sono stati posati nel 1990 e semplicemente sostituiti nel 2015.
I ricorrenti stanno solo bloccando il loro quartiere nella morsa del traffico, senza motivazioni reali o sostenibili.
Quando saranno nonni cosa racconteranno ai loro nipotini, che hanno reso prigionieri del traffico i loro concittadini per un capriccio?
Saranno ricordati per sempre come i nemici della popolazione e di Vigna Clara.
Secondo questi tre geni bisogna effettuare una valutazione sull’ impatto ambientale. Ma per le macchine che passano tutti i giorni li tutto bene, ovviamente non impattano negativamente sull’ ambiente… anzi dagli scappamenti esce solo aria fresca di montagna.
Ma mi facciano il piacere!!! Tutti questi mesi per non arrivare a nulla.
Vergonatevi!!!
A quale titolo una commissione tecnica si impiccia di adempimenti formali ? Le era stato chiesto un parere tecnico, non un parere giuridico. Con le loro competenze tecniche sarebbero stati perfettamente in grado Altre risposte al di fuori dei quesiti ricevuti, si configurano come sviamento di potere.
Leggere questa notizia da New York, città con 24 linee di metropolitana che funzionano 24/7, dove mi trovo ora, fa sorridere, se non ridere.
Una città dove spero di riuscire a trasferirmi presto.
Roma è una città perduta, ormai.
E questa notizia ne è l’ennesima conferma…
d.c:
Vi segnalo che Telecom Italia / TIM sta dismettendo la sede di Parco de Medici sulla Roma-Fiumicino e prevede di trasferire la maggior parte del personale entro la metà del 2018 presso le sedi di via Oriolo Romano 257 e 240 (a 1,5 Km in linea d’aria dalla stazione di Vigna Clara).
Parliamo di migliaia di persone che potrebbero raggiungere gli uffici con il treno scendendo alla stazione di Vigna Clara e prendendo la navetta aziendale, e invece andranno ad intasare la circolazione stradale non avendo altra possibilità che raggiungere la nuova sede di lavoro in auto.
Io sono uno di loro.
Non ho parole, stiamo parlando di un’infrastruttura realizzata quasi trent’anni fa!!
Prepariamo a “goderci” un altro inverno con le targhe alterne e con i valori di inquinamento alle stelle ! Nessuna norma dispone una V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) in connessione al MANCATO REALIZZO di un’opera ? Il NON fare quest’opera ha un impatto rilevante sull’ambiente. Giro il quesito al Ministero dell’Ambiente, e mi attendo risposte argomentate e pertinenti.
Gentili Signori,
le ultime notizie sulla vicenda di Vigna Clara riferiscono che la commissione non aveva messo in dubbio l’esistenza di una Valutazione di Impatto Ambientale, ma ne avevano messo in dubbio la documentazione. Il che è ancora peggio. Vuol dire che non vogliono vedere la realtà.
Comunque RFI ha già risposto alla commissione ed inviato le controdeduzioni, come hanno fatto il Ministero dell’Ambiente e la Regione Lazio, che nel 1990 imposero delle condizioni durissime per posare il binario della linea, condizioni che sono state alla base della redazione della Valutazione di impatto ambientale del 2004: ancora esistono i passaggi per le volpi, le rane, le barriere antirumore , l’impianto antincendio e l’edificio del Posto di Movimento del Pineto sotto i binari. Forse qualche avvocato dovrebbe andare a farsi una passeggiata nel parco del Pineto.
Notazione storica (personale): quando il Consorzio Ferrofir per posare un binario su una sede ferroviaria esistente doveva rispettare tutte queste condizioni, all’interno del Parco Naturalistico del Pineto gli occupanti abusivi della sede ferroviaria della Cintura di Roma bruciavano le automobili!
Ma quale VIA, è una linea preesistente alla costruzione degli edifici realizzati intorno al tracciato ferroviario. Ma come si può, ripeto come si può, come può permettersi una città strangolata dal traffico come Roma a non aprire una stazione così importante. Invece di favoleggiare funivie e costruzioni di nuove metropolitane che mai si realizzeranno se ci sono i fondi, li usino per chiudere l’anello ferroviario e realizzare la stazione di Tor di Quinto.
Ci sono novità?
Gentili Signori,
la seconda relazione della commissione tecnica è stata depositata al TAR il giorno 19 ottobre 2017 e non il 16, quindi ancora non se ne conosce il contenuto.
Appena abbiamo elementi certi sarete informati.