
L’indagine della Polizia di Stato denominata “Double Car” era partita il 25 ottobre 2016, a seguito della segnalazione della titolare di un’agenzia pratiche auto di Roma, la quale, incaricata di procedere alla nazionalizzazione di 2 autovetture di provenienza estera, aveva notato degli elementi che l’avevano fortemente insospettita circa la genuinità della documentazione allegata alle pratiche.
L’attività investigativa, con intercettazioni telefoniche e ambientali e numerose perquisizioni di concessionari, singoli venditori e agenzie pratiche auto, ha consentito di scoprire l’attività di un vasto gruppo di persone, ognuna di loro con un incarico ed un ruolo ben preciso.
Il gruppo gestiva infatti un fiorente giro di furti di autovetture di ingente valore sia in Italia che all’estero. Ma non solo auto, anche carte di circolazione cosiddette “ in bianco “ di provenienza estera, in particolare tedesca, che servivano al riciclaggio delle auto rubate mediante la contraffazione del numero di telaio con nuova punzonatura.
Le autovetture, così ripulite, venivano vendute ad ignari acquirenti al prezzo di mercato. La maggior parte delle stesse sono state commercializzate attraverso una nota autorivendita operante a Labaro.
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati 30 autoveicoli di provenienza furtiva, per un valore di mercato superiore a 800.000 euro, con i numeri di telaio e le relative carte di circolazioni alterate, 7 dei quali trovati all’interno della proprietà di uno dei maggiori indagati ancora da commercializzare e gli altri, già rivenduti a ignari acquirenti, abilmente truffati.
I proventi illeciti delle vendite, inoltre, invece di entrare nell’attivo dell’autorivendita, sono stati indirizzati sul conto corrente di una società di manutenzione ascensori, gestita da uno degli appartenenti al sodalizio criminale e, da questo, fatti sparire nel volgere di poco tempo a favore di coloro che avevano contribuito all’attuazione della complessa attività criminosa.
Come informa la Questura di Roma, cinque sono le persone arrestate (M.A. di anni 45 – DQ.M.M. di anni 33 – C.M. di anni 51 – S.G. di anni 33 – A.A. di anni 61): un personaggio di origine albanese con precedenti di Polizia, trovato peraltro in possesso di un timbro dello Stato; il titolare dell’autorivendita di Labaro utilizzata per riciclare le auto di provenienza illecita; un imprenditore di origine campana; un altro venditore di autovetture, nonché un noto pregiudicato di Nettuno ( RM ) tutti con precedenti di polizia anche specifici.
Tra i 4 personaggi sottoposti all’obbligo di firma davanti la Polizia Giudiziaria (DF.L.G. di anni 52 – F.M. di anni 50 – B.A. di anni 44 – S.F. di anni 55) figurano: il factotum dell’imprenditore campano; un operaio di Roma prestatosi ad intestarsi fittiziamente alcune delle auto riciclate e nazionalizzate nonché ad esportarle all’estero; due individui romani, un uomo e una donna, entrambi con precedenti di polizia, fermati a Bari mentre tentavano di esportare una delle auto riciclate.
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