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Norvegia e auto elettriche: un esempio da seguire

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Il mese di gennaio 2017 potrebbe rappresentare, per il mercato delle auto elettriche, un vero punto di svolta. Per la prima volta, infatti, un Paese dell’Europa Occidentale ha visto le auto elettriche registrare vendite superiori a quelle relative a vetture alimentate a benzina o diesel.

Si tratta della Norvegia; qui, la percentuale di auto elettriche vendute nel primo mese dell’anno ha raggiunto il 51,4% del totale.

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Tale risultato potrebbe essere presto replicato da altri Stati; qualora ciò accadesse, sarebbe una conferma della bontà degli investimenti effettuati. Non a caso, negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dei veicoli elettrici circolanti in Europa e, allo stesso tempo, ad una maggiore capillarità dei punti di ricarica.

La Germania, ad esempio, è riuscita a colmare il ritardo inizialmente accumulato nei confronti di altri Paesi. Nel 2016, il piano sulla e-mobility ha dato un impulso decisivo al mercato elettrico. Questo è emerso dai dati forniti dalla Bdew, gruppo dell’industria elettrica.

Negli ultimi 12 mesi i punti di ricarica disponibili in territorio tedesco hanno raggiunto il ragguardevole numero di 7.407, con una crescita pari al 27%. Il gruppo E.ON, ha stretto una partnership con Clever, provider danese di servizi per la mobilità elettrica. L’obiettivo è creare, sulle autostrade europee, una rete di ricarica ultra-veloce.

Le auto elettriche sulle strade tedesche hanno raggiunto le 77.000 unità, 4.000 in più rispetto a 5 anni prima. La possibilità di mettere in vendita modelli diesel a benzina su portali che consentono di calcolare il valore della propria auto ha favorito il mercato.

Tornando al caso della Norvegia, il Paese si conferma seconda realtà a livello mondiale, preceduta solamente dalla Cina. A trascinare il mercato elettrico sono state, oltre all’esenzione dall’Iva e dalle tasse di acquisto, quella dal pagamento dei pedaggi stradali, l’assenza di spese di trasporto in traghetto e le possibilità di parcheggio nelle corsie riservate agli autobus.

Tuttavia, la situazione del mercato delle auto elettriche non è la medesima per tutti i Paesi europei. Francia e Gran Bretagna, dopo il boom registrato inizialmente, sono ora alle prese con problemi aventi per oggetto la rete energetica. Sono già stati fatti appelli per richiedere la ricarica delle vetture esclusivamente in determinati orari, per evitare sovraccarichi.

Diversa è la situazione in Italia. La nostra penisola difetta di un ritardo derivante da un ruolo istituzionale ancora non sufficientemente attivo. Mancano adeguate incentivazioni economiche e fiscali, oltre ad una regolamentazione locale della mobilità. I numeri sono impietosi, con il mercato delle auto elettriche che non supera lo 0,14% (la media europea è dell’1,5%).

A sorprendere è anche la distribuzione delle auto elettriche tra le diverse città italiane. Le strade di Roma, ad esempio, ospitano il 19,2% delle vetture elettriche presenti in Italia. A seguirla, a grande distanza, sono Milano, Bolzano, Trento, Firenze, Reggio Emilia, Torino, Bologna, Brescia e Palermo.

Queste città vedono circolare il 60% del numero totale di vetture elettriche del Paese. In numeri assoluti, a Roma si trovano 659 delle 3.430 unità vendute in tutto il territorio nazionale.

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