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Vi ho rubato il Cremera@30.5, parole e foto di Emanuela Gizzi a Formello

cremera
foto di repertorio
ArsBiomedica

Vi ho rubato il Cremera@30.5 non è nel senso stretto del termine una mostra fotografica, è più un racconto di scrittura, nato dalla penna di Emanuela Gizzi, autrice anche delle immagini, che sarà presentato a Formello, nella sala Orsini di Palazzo Chigi venerdì 2 dicembre alle 18.30, e continuerà poi fino al 15 dicembre.

Il territorio di Formello offre una grande ricchezza di contenuti, dalle tombe alle catacombe, dai paesaggi naturalistici a quelli religiosi, dai cunicoli etruschi al lungo corso di questo torrete. Il Valchetta Cremera nasce dalla confluenza delle acque di tre fonti e da una sorgente, luogo incontaminato, difficile da raggiungere ma che regala un silenzio inestimabile.

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Camminando in acqua” racconta la Gizzi “si ha la sensazione di storia, di quello che è successo nei posti che oggi viviamo come dei percorsi turistici, di quello che ci è stato lasciato in dono”.

Il Cremera attraversa il cosiddetto S.i.c.(Sito di Interesse Comunitario) un triangolo formato dalla Cascata dell’Inferno, il Santuario Madonna del Sorbo e le Valli del Sorbo, un bacino verde di grande intensità. Così come attraversa i cunicoli etruschi di Albereto, di Praticello, di Olmetti per poi portarsi dietro i tanti tumuli, tombe, catacombe, cascate e alberi.

Gli alberi” prosegue l’autrice “sono tutti diversi, sono bellissimi anche nudi quando arriva l’inverno e i loro rami sembra sempre ci indichino la strada, anzi, credo che tutti i rami siano una conseguenza delle strade che hanno indicato nella loro lunghissima vita”.

Il Cremera scorrerà in Sala Orsini per un po’, poi lo lascerò tornare nelle sue valli ma in quel breve tempo avrò avuto modo di raccontare cosa non sappiamo di quei trenta virgola cinque chilometri, che sono poi ciò che fanno la differenza tra il sapere e l’ignorare”.

La mostra è arricchita da diversi contributi evocativi scritti da personalità che hanno acceso delle luci su alcuni gioielli del territorio di Formello, post-it moderni in un mondo che ha ancora bisogno della Natura per vivere bene.

 

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