A una manciata di giorni dalla partenza del primo treno – l’inaugurazione era infatti prevista nella seconda metà di giugno – il TAR del Lazio, accogliendo un ricorso presentato nel 2002 e poi reiterato, blocca di fatto l’ultimazione dei lavori in corso della tratta ferroviaria Vigna Clara – Valle Aurelia.
IL 27 maggio 2016, la terza sezione del TAR presieduta dal giudice Giampiero Lo Presti ha infatti discusso il ricorso presentato oltre quattordici anni fa, a marzo 2002, da sei residenti di Collina Fleming con il quale si chiedeva l’annullamento della delibera n. 80/AS dell’8 aprile 1989 con cui Ferrovie dello Stato aveva approvato la proposta per la prima fase funzionale della chiusura dell’anello ferroviario a Roma Nord.
Il ricorso era caduto in prescrizione ma poi era stato “ripescato” con la proposizione da parte di due dei sei iniziali ricorrenti di motivi e documenti aggiuntivi riguardanti l’inizio dei lavori nella stazione di Vigna Clara.
Nella proposizione di questi due ricorrenti si chiedeva l’annullamento “degli atti di approvazione ed autorizzazione dei progetti della linea ferroviaria Vigna Clara/Valle Aurelia ed, in particolare, degli elaborati progettuali di ripristino della tratta Vigna Clara/Valle Aurelia” nonchè “la condanna di RFI a sottoporre l’intervento alla verifica di assoggettabilità a VIA e, comunque, ad adottare ogni misura idonea a garantire, prima della messa in esercizio della galleria, la realizzazione di idonei dispositivi antivibranti che minimizzino l’impatto ambientale dell’esercizio ferroviario secondo le migliori tecnologie oggi disponibili e di idonei dispositivi di contenimento delle correnti vaganti all’esterno della galleria“.
Il giudice ha quindi considerato, pur se con “un sommario esame della fase cautelare“, che il ricorso per motivi aggiunti “risulta assistito da sufficienti profili di fondatezza” esclusivamente per quanto attiene al fatto che i ricorrenti non sono stati coinvolti prima dell’inizio dei lavori considerato che, secondo il giudice “il mancato coinvolgimento non si giustifica nemmeno in ragione delle esigenze di celerità connesse alla realizzazione dell’infrastruttura” visto che l’inizio dei lavori ha preso il via “senza alcun preavviso ai ricorrenti” dopo quattordici anni dalla presentazione del primo ricorso.
Tale coinvolgimento, a quanto si legge nel documento, era dovuto non solo ai sensi di una norma di legge (art. 7 legge 241/1990), ma “anche dall’atto di transazione del 02/10/02 (punto 4), intervenuto tra le parti, e dal verbale di riunione del 20 maggio 2004 (punto 2)“. Pare dunque che RFI non abbia rispettato i termini di un accordo del 2002 del quale però non vengono resi i contenuti.
Il giudice quindi, sulla base di questo mancato rispetto dell’accordo e sulla base di una perizia tecnica di parte, ha deciso di accogliere l’istanza cautelare dei due ricorrenti che consiste nella “sospensione dell’efficacia degli atti di approvazione ed autorizzazione dei progetti della linea ferroviaria Vigna Clara/Valle Aurelia ed, in particolare, degli elaborati progettuali di ripristino della tratta Vigna Clara/Valle Aurelia trasmessi da RFI“.
Il giudice ha altresì deciso “in considerazione degli interessi coinvolti nella vicenda” di dover fissare “prontamente” l’udienza per il giudizio di merito stabilendone già la data: 25 ottobre 2016.
Quali siano le conseguenze, a meno di diversa interpretazione e di più approfonditi dettagli che abbiamo già chiesto all’Ufficio Stampa RFI, pare essere chiaro: se l’efficacia dell’approvazione del progetto di ripristino della tratta viene sospeso, devono essere sospesi anche i lavori.
RFI potrebbe però ricorrere al Consiglio di Stato, è quanto ci attendiamo di sapere nelle prossime ore.
Ricordiamo che la riattivazione del collegamento stazione Vigna Clara con la stazione Valle Aurelia si inserisce nel quadro più ampio dell’accordo sottoscritto a dicembre 2014 tra il Campidoglio e le Ferrovie per la definizione di sei interventi da realizzare all’interno del nodo ferroviario di Roma per il potenziamento del sistema ferroviario metropolitano e regionale.
Grazie ai 102 milioni stanziati dal governo negli ultimi mesi del 2015, la nuova linea, lunga circa 7 chilometri dei quali 4,4 interrati nella galleria Pineto, consentirà agli utenti di Roma Nord, e in particolare ai pendolari dell’hinterland, di lasciare l’auto a Vigna Clara e andare a Valle Aurelia in meno di dieci minuti. Là passa sia la Metro A che la linea ferroviaria regionale FL3 Cesano-Viterbo, quest’ultima utile per raggiungere le stazioni di Roma San Pietro in 10-12 minuti e Roma Ostiense in 15-20.
Nell’ultimo sopralluogo al quale abbiamo assistito a metà dello scorso aprile, l’armamento dei binari era finito e nella stazione Vigna Clara i marciapiedi rialzati e la pavimentazione completata. Mancavano solo gli ascensori e i sistemi di videosorveglianza. La linea elettrica sarebbe stata stesa invece stesa negli ultimi giorni.
A maggio poi, si sarebbero tenuti i collaudi per ottenere le certificazioni dall’Autorità per la sicurezza ferroviaria. L’obiettivo, era aprire la stazione e far partire il primo treno fra il 12 e il 19 giugno.
Ma ora l’ordinanza del TAR (clicca qui per leggerla) mette tutto in discussione.
Claudio Cafasso
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Non ci lamentiamo poi che l’Italia non funziona.
Se 4 gatti, anzi in questo caso 6, riescono a bloccare un intervento di pubblica utilità non vedo come questa città o questa nazione possa risorgere.
Andiamo avanti così e veogliamoci del male.
Sei gatti si Prof Vigna.. ma un Tar che ci mette 14 anni non ha senso!
Perfettamente d’accordo anche perchè in 14 anni di cose ne possono essere cambiate.
Una ulteriore considerazione.
Perchè ora nessuno parla di giudici politicizzati?
Se un giudice dopo 14 anni da la sospensione avrà avuto degli elementi.Basta con questa politica dell’emergenza.La chiusura dell’anello sa da fare ma nelle regole e sicurezza dei cittadini.
E come al solito per evitare il rumore e il fastidio ad un condominio, l’intero quartiere non potrà disporre di un’opera essenziale.
Non capisco tra l’altro come abbiano potuto accogliere la sospensiva visto che la tratta è lì da 25 anni.
Indietro tutta.
Isabella Foglietta, candidata alla presidenza del XV Municipio per Fratelli d’Italia e la Lega.
“In questo senso, la vicenda della nuova stazione Vigna Clara la cui realizzazione, quasi ultimata, è stata bloccata dal Tar su ricorso di alcuni cittadini della zona, è emblematica di come le cose non vadano fatte. Mi congratulo con i ricorrenti” incalza Foglietta sostenendo che gli stessi “hanno respinto la porcata ai loro danni organizzata dall’ex sindaco Marino e dal governo Renzi”
E’ sempre una questione politica, niente di più. Con i soldi nostri. Ed è pure contenta del fatto che si siano spesi ormai tutti quei soldi…
Tanto loro hanno 2 o 3 auto (status simbol), e per loro andare sul mezzo pubblico è un’umiliazione.
Cosi ci troviamo una altra volta nel caos perché il cantiere rimarra chiuso cosi i soliti ruberanno quello che c è . Non e possibili che il Tar decida su tutto fermando tutto a volte emette sentenze sulla bocciatura de un alunno che magari non ha mai aperto un libro.
E noi vogliamo ospitare le olimpiadi….puahahahahah !
Sa da fare e basta, vergona.
dopo 14 anni dalla presentazione del ricorso e a pochi giorni dall’avvio annunciato? Non ho parole, altro che olimpiadi!
Sono d’accordo con Isabella Foglietta
Sono d’accordo con tutti quelli che si sono indignati per questa ennesima prova di lungaggine burocratica. Ci stiamo facendo prendere in giro da tutto il resto di Italia dato che non siamo capaci di “costruire” un treno di superficie. Figuriamoci poi se vogliamo costruire la metro C. Non siamo stati capaci di prevedere che sotto alla fermata Amba Aradam c’era un’antica caserma romana. Ma il direttore dei lavori chi è …. Lupo Alberto?
Indignarsi per le lungaggini della burocrazia è il minimo che si possa fare. Inoltre non si può non considerare l’ assurdità delle deliberazioni dei TAR che in generale, in tutto il paese, non fanno altro che bloccare, fermare, impedire che i lavori che intereressano le comunità siano impediti per garantire i “diritti” di pochi.
Il che fa riflettere, in generale, sul ruolo che si arrogano i magistrati tutti in questo nostro disgraziato paese.
Certamente la notizia lascia quantomeno perplessi. Ma altrettanto certamente i rilievi del TAR mi paiono degni di attenzione:
– a) manca una V.I.A. di cui non si sa se sia necesssaria o meno (può non essere necessaria una V.I.A. per realizzare una tratta ferroviaria in un contesto altamehte urbanizzato come quello di cui si tratta?);
– b) il coinvolgimento dei residenti sarebbe previsto, oltre che dalla legge, anche da una convenzione firmata tra le parti e non rispettata da RFI;
– c) se RFI impiega 14 anni (solo?) per far ripartire i lavori…non si possono addebitare a residenti o TAR i ritardi per le conseguenti azioni a tutela.
@Paolo Gommellini: le cose sono peggiori di come le descrive… effettivamente “prevedere” l’esistenza di una caserma romana non è cosa facile. Solo che la caserma pare fosse nota agli archeologi: http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/16_maggio_22/linea-c-studi-imprevisti-8db4b220-1f6b-11e6-8875-c5059801ebea.shtml
Leggendo il programma elettorale di Isabella Foglietta si legge relativamente alla riapertura di Vigna Clara ” inoltre la mancanza di trasparenza e il mancato accesso al carte del progetto, ha portato ad una causa giuridica: infatti, a giugno, si pronuncerà il Tar che auspichiamo possa permettere la visione completa degli atti relativi a questa stazione.”
Il Tar non si è pronunciato a Giugno ma prima delle elezioni…..un caso ??
Ne deduciamo che ad eccezione di noi utenti che speravamo e speriamo ancora nella riapertura in tempi brevi della stazione, il mondo politico della XV circoscrizione remava contro ???
Come diceva qualcuno ” a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca…..”
Io avevo già dichiarato a Roma Today che se i residenti avessero fatto ricorso al TAR avrebbero perso la linea. Adesso che sono riusciti a fermare i lavori saranno invasi dagli zingari che tanto temevano e che ora prenderanno possesso della stazione, distruggendo quei milioni di euro che sono stati spesi giustamente per un servizio pubblico che Vigna Clara non avrà mai. Questa è la tomba dell’anello ferroviario!!! Questa è l’Italia che si meritano. Mi domando i giudici del Tar che documenti abbiano usato per prendere una decisione del genere. Il fatto stesso che la prossima udienza è fissata per ottobre 2016 la dice lunga sulla premeditazione dell’atto.
Io mi vergogno di essere italiano e romano.
Questa è pura follia… Pura follia
Non si fanno i parcheggi interrati perchè i residenti non vogliono, non si chiude il centro alle auto perchè i commercianti non sono d’accordo, non si aprono le stazioni perchè al vicinato danno fastidio: tutto rimane come prima.
Complimenti ai ricorrenti!
Egoismo ottuso, cavillosità perversa, giustizia cieca, burocrazia parassita . . ., così affossiamo la città e il Paese.
Fuori nomi e indirizzi dei ricorrenti e dei giudici.
Ma tanta acrimonia verso dei cittadini che chiedono di far valere un proprio diritto, ed un organo della Magistratura che ne riconosce la fondatezza, nei passati 26 anni di sprechi ed attese… dove era?
Quello che sconcerta di tutta questa vicenda sono i tempi impiegati da RFI e TAR, considerato che parliamo di qualcosa iniziato nel 1989! E’ assurdo! E c’è pure chi spera ancora nella chiusura dell’anello ferroviario e nella metro C. Tra tempi burocratici, problemi con i finanziamenti, tentennamenti dei politici e ricorsi dei cittadini l’unico modo di spostarsi efficientemente in questo municipio resterà il mezzo privato, probabilmente per altri 50 anni.
Negli ultimi anni su Corso Francia sono stati predisposti almeno 3 progetti di un certo rilievo, che avrebbero potuto migliorare la situazione del traffico e dello smog.
1) Ponte di collegamento tra Vigna Stelluti e via Nitti
2) sottovia dalla confluenza tra Cassia e Flaminia fino all’altezza del ponte dell’Olimpica
3) Chiusura dell’anello ferroviario e attivazione della Stazione Vigna Clara
Puntualmente singoli cittadini, piccoli comitati (spontanei e non) e pseudo movimenti ambientalisti si sono opposti ad ognuno di questi progetti. Molto spesso il NO veniva motivato sostenendo che non erano contrari a priori e nel merito, quanto nel metodo poco trasparente dell’amministrazione e per la scasa partecipazione e condivisione con la cittadinanza. In realtà dietro alle questioni principio e di “partecipazione democratica” invocate dai cittadini, si cela
una visione molto individualista ed egoistica. Tutto legittimo ovviamente, ma spero che per coerenza con se stessi questi non siano gli stessi cittadini che si lamentano per il traffico della zona, per lo smog per la mancanza di linee di trasporto pubblico efficienti e funzionali etc etc etc.. . Sulle esternazioni della Candidata di Fratelli d’Italia che esalta la vittoria al TAR (temporanea) dei cittadini ricorrenti c’è poco da dire… per una manciata di voti si è disposti a tutto
@Ghino: avevo sentito parlare di ipotesi del genere ma non ho mai visto alcun progetto od ipotesi su come queste opere potrebbero essere realizzate. Secondo me alla fine creerebbero molti più problemi di quanti si propongono di risolvere… ma avrei comunque piacere di vedere qualche documento o progetto, è possibile? Sono reperibili da qualche parte? Grazie.
Gentile SorChisciotte, questo, a nostro sapere, il progetto di sottovia a Corso Francia, è datato 2010:
https://www.vignaclarablog.it/2010120712879/corso-francia-progetto-innovativo-per-la-sua-riqualificazione/
Nel nostro archivio non abbiamo nulla per quanto riguarda il ponte fra Vigna Stelluti e Via Nitti. Tre anni fa ci è stato però presentato un progetto che abbiamo ritenuto interessante e quindi pubblicato:
https://www.vignaclarablog.it/2013093024847/french-bridge-ponte-fra-vigna-clara-fleming/
cordiali saluti
La Redazione
@Sorchisciotte
Documentazione progettuale non credo si trovi su internet. Personalmente ebbi modo di visionarla con altri cittadini in una riunione cui mi pare fossero presenti un assessore comunale e se non vado errato l’allora presidente del municipio. Certamente dovrebbe essere disponibile presso il competente assessorato alla mobilità e/o Lavori Pubblici. Per un minimo di notizie ulteriori provi a cercare su google “Un ponte tra Fleming e Vigna Cara la repubblica.it..” trattasi di un articolo di repubblica sia sul ponte che sul sottovia.
Io so di tutti questi progetti, compreso quello tra via Nitti e Vigna stelluti, era tutto approvato (parliamo di tipo 20 anni fa) dovevano iniziare i lavori, tanto è che i negozi in fondo a via Nitti furono venduti a cifre alte per via del passaggio che ci sarebbe stato, la fermata degli autobus era prevista dove c’è la profumeria, insomma stavano cominciando i lavori, ma bastarono un paio di persone influenti e con le conoscenze giuste per bloccare il tutto. Diciamo anche che in questo quartiere le persone con un certo peso non mancano, tanti lavorano all’interno, hanno amici, e comunque e tutta gente con i soldi, a loro non servono mezzi pubblici.
@ SorChisciotte
Peccato che i cittadini di cui Lei parla non hanno neanche nominato in nessuno dei due ricorsi alcun diritto, se non quello di venire informati, che è l’unica motivazione addotta dal TAR per bloccare tutto.
(La famosa foglia di fico).
In ogni caso se anche avessero dei diritti (che non hanno) non devono e non possono Bloccare mezza città.
Noi cittadini siamo stufi dell’arroganza di qualche persona fisica e dei loro avvocatucoli che si vogliono creare una platea.
Guardi Stefano che non mi pare di aver parlato di “diritti”. Mi pare di aver capito che ci fosse una convenzione tra abitanti e RFI e che quest’ultima non l’abbia rispettata (e già basterebbe), ma il punto importante (se vero) è che tutto il progetto sarebbe privo di V.I.A. , ovvero “valutazione di impatto ambientale” – e non mi pare una mancanza secondaria. Lo Stato di Diritto si distingue dalla giungla perchè consente, anche ad un singolo cittadino, di far valere quello che crede essere un proprio diritto. Sta poi alla magistratura valutare se quel diritto esiste o meno. Il TAR, non io, dice che esiste.
Il problema infatti non sono solo le lungaggini della giustizia amministrativa (ci si preoccupa solo di accorciare la prescrizione dei reati penali dei corrotti) e la ritrosia della solita “manciata di voti” di cittadini che si oppongono a tutto salvo lamentarsi alla prima occasione di quanto sia arretrata questa città, ma anche l’incompetenza del management di RFI che ha portato avanti un progettto ignorando un problema di cui era ovviamente a conoscenza. Dovrebbero risponderne.
Da non residente di Vigna Clara ma di Roma, vorrei tanto conoscere le motivazioni di tali Raffaella Solimena e Alberto Maria Tocci.
Possibile che 2 (DUE) persone possano bloccare una infrastruttura di interesse pubblico????
Vergogna tutta Italiana e io danni per l’ennesima opera incompiuta e pagata con le mie tasse ora chi li paga?
… E in una Nazione che funziona in questa maniera c’è ancora qualcuno che si sogna le Olimpiadi a Roma…
Premesso che le sentenze vanno sempre rispettate (ha ragione sorchisciotte), lascia effettivamente sgomenti che si intervenga nel 2016 per annullare una delibera del 1989. Nella sostanza il TAR prescrive una verifica di assoggettabilità a VIA, procedura compiutamente descritta nel d. leg.. 152/2006. La RFI ha sempre sostenuto di non essere assoggettata a VIA, in quanto il progetto in corso è un rifacimento di una linea ferroviaria realizzata nel 1989. E’ materia di avvocati e tecnici che conoscano la materia, inutile cimentarsi, attendiamo con impazienza che la RFI, il Comune e le altre Autorità coinvolte ci illuminino.
Bene fa il dott. Cafasso a sottolineare il grande rilievo che ha la linea di vigna Clara, in vista del rifacimento della Roma Nord, con 154 milioni di euro già annunciati dal Governo e un progetto già approvato dalla Regione. Occorre fare pressione in tutte le sedi per superare rapidamente l’incidente giudiziario, e soprattutto per procedere all’allaccio di Vigna Clara con la Roma Nord, di cui già esiste il tracciato, risolvendo l’annosa questione di via CampoSanpiero, e la posa del secondo binario, senza il quale la linea vigna clara-valle aurelia è un’anatra zoppa.
La stazione era già in funzione per “Roma 90” perchè c’è bisogno ora della VIA?
Una Valutazione d’Impatto Ambientale sarebbe necessaria adesso per valutare l’impatto ambientale (questa volta, però, si deve intendere ambiente sociale) che ha provocato l’azione insensata di chi ha impedito il risanamento di una zona del quartiere che ne ha urgente bisogno!
non finirà così. ne sono sicuro. Ottimismo? no: Oggettività. è una vicenda troppo stupida e logora per continuare ancora. TAR o meno (con tutto il rispetto) RFI si deve far sentire IMEMDIATAMENTE
Signori,
non so se avete letto il dispositivo dell’ordinanza.
Non si parla neanche di VIA perchè i signori Giudici sanno benissimo che non si può chiedere la VIA per una linea ferroviaria esistente. La linea Valle Aurelia Vigna Clara esiste nella rete FS dal 1990 con un tracciato, un quadro orario ed un fascicolo linea.
Il fatto che sia ufficialmente sospesa all’esercizio non vuol dire che sia nuova.
E’ come se io chiedessi la valutazione di impatto ambientale per la manutenzione della linea Roma Viterbo nella tratta Cesano – Bracciano, o la manutenzione della linea Civitavecchia – Capranica.
Le linee ferroviarie passano spesso, sembra, vicino a case, fabbriche, edifici che sono stati costruiti dopo la ferrovia.
Nel caso di Vigna Clara le case sono arrivate dopo oltre 20 anni e per fortuna esisteva una galleria cosicchè non è stato costruito nulla sopra.
Finchè non ci convinciamo che esiste un atteggiamento preciso da parte dei giudici, questi signori continueranno a fare come vogliono.
Esiste comunque un sano progetto di eliminare i Tribunali Amministrativi Regionali, che tanto danno hanno provocato alla nostra povera Italia.
Grazie dell’attenzione e buona serata a tutti.
Nel quartiere si parlava che qualche signorotto avrebbe fatto bloccare i lavori come successe al epoca ma nessuno voleva crederci….invece come dimostrato, è successo ancora… Vince chi ha i soldi, conoscenze e potere!!! Ci piace il progresso ma non sia mai che sia sotto casa!!! Poveri signori del Fleming, dovessero essere disturbarti con una cosa da poveri come la metro!!! Loro hanno come minimo 4 mezzi a famiglia, mica prendono i mezzi loro!!! Ma parcheggiano solo in doppia e terza fila!!
oggi si sono rivisti operai al lavoro. Ci sono novità ?
Ma autobus, camion e quant’ altro non producono vibrazioni??? E la puzza di smog non la sentono??
Complimenti a questi 6 fenomeni !!!
Tanto a questi cosa importa, loro mica si umiliano a prendere i mezzi con i poveracci!!!
Continuate così bravi!!!
Applausi!!!!!
Vergogna!!!
Ma i nomi di questi 6 personaggi sono pubblici? Sono agli atti? È possibile sapere di chi si tratti?
sono due sopravvissuti di un nucleo di 6. In un precedente commento avevo messo il link alla sentenza del TAR ma adesso non lo trovo più. Comunque i due nomi sono qua sopra, nel commento postato da Marco. Attendiamo invece conferma alla notizia informale che entro fine mese di giugno saranno conclusi i lavori. Benissimo, e poi ? A quando il primo viaggio in treno ?
Sono nell’ordinanza del TAR allegata all’articolo.
Si sono pubblici. I nomi li trovate sul documento consultabile cliccando sul link tra parentesi alla fine dell’ articolo.
Andassero a lavorare invece di mettere i bastoni tra le ruote al progresso!!!
Spero che il Comune di Roma vada comunque avanti visto che ha speso ben 102 milioni di Euro per i lavori e si faccia risarcire i danni da questi 6 per ogni giorno di ritardo accumulato.
Non ho parole!!!C’è proprio chi combatte perchè Roma resti lo schifo che è diventata attualmente , senza infrastrutture, senza pulizia nè decoro …Io abito a due passi dalla Stazione – perfetto esempio per anni della costosissima e vergognosa inefficienza italica, giacente in uno stato di degradato abbandono considerato evidentemente di soddisfacente “impatto ambientale” (‘?!) – e speravo davvero che stavolta qualcosa , grazie ai soldi spesi anche dal Comune- quindi da noi!!!!, potesse cambiare…Ma per l’egoismo miope, interessato ma evidentemente potentissimo di questi due individui e allo zelo davvero encomiabile del TAR ( e dei suoi tempi magnificamente biblici !!!!) ripiomberemo nell’abbandono e del degrado di prima …,ma dove abitano gli egregi signori Tocci e Solimena ? Non c’è che sperare nel cambio dell’amministrazione e dall’avvento di chi sia meno legato agli interessi dei potenti che si mascherano dietro all’ambientalismo peloso!!!!!!
Pazzesco che l’interesse della collettività in Italia debba spesso soccombere dell’ordine: a 1) interessi corporativi di pochi (in questo caso i 2 ricorrenti), 2) al politico che cavalca l’iniziativa per farsi conoscere (Foglietta), 3) ad una burocrazia ottusa e inefficiente.
Complimenti ai ricorrenti!
Tra i due che hanno ripresentato ricorso Tocci é un avvocato in viale Mazini e la sig.ra Solimena non é rintracciabile, potrebbe essere anche lei non residente di Vigna Clara? Tra le motivazioni, nobiltá di spirito?
Qualcuno sa se effettivamente i lavori sono fermi?
Per il 19 c.m. mi pare era prevista una inaugurazione.
Grazie.
Avete aggiornamenti?
Entro il 30/6 dovrebbero terminare i lavori. Poi sulla riapertura ho appreso da fonti informali che dovrebbe essere entro la metà di luglio, ma ho anche sentito dire che sarà ad ottobre. Spero che RFI possa chiarire entro pochi giorni la vicenda con un comunicato stampa perché ormai la situazione è diventata davvero troppo confusa…
1000 per ogni giorno di ritardata apertura. Questo dovrebbe farsi risarcire trenitalia da questi due soggetti. Dovranno vendersi il suo è andare a piedi.
Sono senza parole. Roma non cambierà mai, resteremo sempre più indietro rispetto alle altre capitali. Ma un bel sit in sotto casa di questi due geni? Li voglio guardare in faccia!
Salve,
ci sono aggiornamenti circa la messa in esercizio del treno?
Grazie.
Mi unisco alla richiesta di news sull’argomento: se passa troppo tempo andrà di nuovo tutto in rovina…
L’ultimo articolo di questa testata che ne ha parlato è questo:
https://www.vignaclarablog.it/2016072263433/aspettando-ottobre-gia-pronta-la-tratta-vigna-clara-valle-aurelia/
La linea, dopo la riattivazione infrastrutturale del 15 luglio, risulta armata, alimentata, funzionale e transitabile.
L’apertura al traffico avverrà probabilmente a dicembre, in occasione con il cambio d’orario invernale, anche se RFI perdesse al TAR (sarebbe sufficiente chiedere una sospensione della sentenza di condanna di RFI). Poi non si escludono colpi di scena per settembre/ottobre ai fini della riapertura ma è tutto da vedere…
Sì parla di questo anello da 30 e più anni ma poi sembra non interessi a nessuno tranne in sede
elettorale ai soliti politici che di trasporti e logistica non sanno nulla di nulla idem i tribunali.
Bisogna aspettare il pronunciamento del tar ad ottobre.
A seguire spero che RFI faccia causa ai quattro ricorrenti chiedendo risarcimenti record per la mancata attivazione.