A una manciata di giorni dalla partenza del primo treno – l’inaugurazione era infatti prevista nella seconda metà di giugno – il TAR del Lazio, accogliendo un ricorso presentato nel 2002 e poi reiterato, blocca di fatto l’ultimazione dei lavori in corso della tratta ferroviaria Vigna Clara – Valle Aurelia.
IL 27 maggio 2016, la terza sezione del TAR presieduta dal giudice Giampiero Lo Presti ha infatti discusso il ricorso presentato oltre quattordici anni fa, a marzo 2002, da sei residenti di Collina Fleming con il quale si chiedeva l’annullamento della delibera n. 80/AS dell’8 aprile 1989 con cui Ferrovie dello Stato aveva approvato la proposta per la prima fase funzionale della chiusura dell’anello ferroviario a Roma Nord.
Il ricorso era caduto in prescrizione ma poi era stato “ripescato” con la proposizione da parte di due dei sei iniziali ricorrenti di motivi e documenti aggiuntivi riguardanti l’inizio dei lavori nella stazione di Vigna Clara.
Nella proposizione di questi due ricorrenti si chiedeva l’annullamento “degli atti di approvazione ed autorizzazione dei progetti della linea ferroviaria Vigna Clara/Valle Aurelia ed, in particolare, degli elaborati progettuali di ripristino della tratta Vigna Clara/Valle Aurelia” nonchè “la condanna di RFI a sottoporre l’intervento alla verifica di assoggettabilità a VIA e, comunque, ad adottare ogni misura idonea a garantire, prima della messa in esercizio della galleria, la realizzazione di idonei dispositivi antivibranti che minimizzino l’impatto ambientale dell’esercizio ferroviario secondo le migliori tecnologie oggi disponibili e di idonei dispositivi di contenimento delle correnti vaganti all’esterno della galleria“.
Il giudice ha quindi considerato, pur se con “un sommario esame della fase cautelare“, che il ricorso per motivi aggiunti “risulta assistito da sufficienti profili di fondatezza” esclusivamente per quanto attiene al fatto che i ricorrenti non sono stati coinvolti prima dell’inizio dei lavori considerato che, secondo il giudice “il mancato coinvolgimento non si giustifica nemmeno in ragione delle esigenze di celerità connesse alla realizzazione dell’infrastruttura” visto che l’inizio dei lavori ha preso il via “senza alcun preavviso ai ricorrenti” dopo quattordici anni dalla presentazione del primo ricorso.
Tale coinvolgimento, a quanto si legge nel documento, era dovuto non solo ai sensi di una norma di legge (art. 7 legge 241/1990), ma “anche dall’atto di transazione del 02/10/02 (punto 4), intervenuto tra le parti, e dal verbale di riunione del 20 maggio 2004 (punto 2)“. Pare dunque che RFI non abbia rispettato i termini di un accordo del 2002 del quale però non vengono resi i contenuti.
Il giudice quindi, sulla base di questo mancato rispetto dell’accordo e sulla base di una perizia tecnica di parte, ha deciso di accogliere l’istanza cautelare dei due ricorrenti che consiste nella “sospensione dell’efficacia degli atti di approvazione ed autorizzazione dei progetti della linea ferroviaria Vigna Clara/Valle Aurelia ed, in particolare, degli elaborati progettuali di ripristino della tratta Vigna Clara/Valle Aurelia trasmessi da RFI“.
Il giudice ha altresì deciso “in considerazione degli interessi coinvolti nella vicenda” di dover fissare “prontamente” l’udienza per il giudizio di merito stabilendone già la data: 25 ottobre 2016.
Quali siano le conseguenze, a meno di diversa interpretazione e di più approfonditi dettagli che abbiamo già chiesto all’Ufficio Stampa RFI, pare essere chiaro: se l’efficacia dell’approvazione del progetto di ripristino della tratta viene sospeso, devono essere sospesi anche i lavori.
RFI potrebbe però ricorrere al Consiglio di Stato, è quanto ci attendiamo di sapere nelle prossime ore.
Ricordiamo che la riattivazione del collegamento stazione Vigna Clara con la stazione Valle Aurelia si inserisce nel quadro più ampio dell’accordo sottoscritto a dicembre 2014 tra il Campidoglio e le Ferrovie per la definizione di sei interventi da realizzare all’interno del nodo ferroviario di Roma per il potenziamento del sistema ferroviario metropolitano e regionale.
Grazie ai 102 milioni stanziati dal governo negli ultimi mesi del 2015, la nuova linea, lunga circa 7 chilometri dei quali 4,4 interrati nella galleria Pineto, consentirà agli utenti di Roma Nord, e in particolare ai pendolari dell’hinterland, di lasciare l’auto a Vigna Clara e andare a Valle Aurelia in meno di dieci minuti. Là passa sia la Metro A che la linea ferroviaria regionale FL3 Cesano-Viterbo, quest’ultima utile per raggiungere le stazioni di Roma San Pietro in 10-12 minuti e Roma Ostiense in 15-20.
Nell’ultimo sopralluogo al quale abbiamo assistito a metà dello scorso aprile, l’armamento dei binari era finito e nella stazione Vigna Clara i marciapiedi rialzati e la pavimentazione completata. Mancavano solo gli ascensori e i sistemi di videosorveglianza. La linea elettrica sarebbe stata stesa invece stesa negli ultimi giorni.
A maggio poi, si sarebbero tenuti i collaudi per ottenere le certificazioni dall’Autorità per la sicurezza ferroviaria. L’obiettivo, era aprire la stazione e far partire il primo treno fra il 12 e il 19 giugno.
Ma ora l’ordinanza del TAR (clicca qui per leggerla) mette tutto in discussione.
Claudio Cafasso
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Molti di Voi non sanno che al passaggio del treno in prova i palazzi sovrastanti tremavano ed alcuni hanno subito danni.Per come dice l’Ufficio Legale delle Ferrovie in quasi trenta anni pare che nulla sia fatto di lavori per ovviare il pericolo. A roma purtroppo crollano i palazzi e una maggiore cautela dopo trenta anni è indispensabile. Ben venga la riapertura ma pensiamo di rendere confortevole non solo la stazione ma anche di fornire la galleria di tutte le nuove tecniche di sicurezza.
Franco
Io abito in via tuscia , limitrofa alla ferrovia , ma non ho sentito alcun rumore nè subito danni. Esagerati .La scossa di terremoto di fine ottobre è stata ben più violenta di un passaggio di cento treni e non ha lasciato segni.
Piero