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Labaro in maschera per il primo carnevale di quartiere

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lab7.jpgDomenica 7 febbraio giornata di festeggiamenti e condivisione fra gli abitanti di Labaro in occasione del primo Carnevale organizzato dalle associazioni locali. Musica, festoni variopinti e giochi a premi hanno rallegrato l’estrema periferia Nord di Roma, agghindata a festa per l’occasione carnevalesca e quella, assai rara, di riappropriarsi del quartiere.

L’iniziativa ha buttato giù dal letto grandi e piccini a partire dalle 10 del mattino proseguendo fino a tardo pomeriggio. Nonostante le nubi ed il vento gelido che incombevano sulla festa, ancora una volta a Labaro ha vinto la creatività sul grigiore: a dominare il Carnevale sono stati infatti i colori e l’allegria, ma soprattutto le idee di chi per quest’occasione ha messo tutto il suo estro.

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“Abbiamo impiegato quasi due settimane a realizzare tutto questo, un traguardo possibile grazie al grande aiuto dei commercianti e sponsor di zona, più che entusiasti di aderire all’iniziativa”, ha affermato Barbara Linardi, una delle organizzatrici nonché rappresentante dell’Associazione Culturale “Rosa D’Eventi”, insieme agli altri comitati di zona come il “Comitato Colli D’oro”, l'”Associazione Culturale Liberipassi”, “Supergulp Animazione Feste”, l'”Associazione segnavento”, l'”Associazione Dama d’erbe” ed i Pittori Anonimi del Trullo, partecipi a diversi opere di riqualificazione urbana negli ultimi mesi.

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Presenti inoltre alla giornata il Presidente del XV Municipio, Daniele Torquati, l’Assessore alle Politiche Sociali Michela Ottavi, e i consiglieri Agnese Rollo, Emilia Tricoli, Marcello Ribera e Alessandro Pica.

Ogni associazione ha messo del suo per la collettività, offrendo al quartiere un’occasione unica di aggregazione. Ovunque ci si giri a Largo Nimis, in uno spiazzo offerto eccezionalmente da un privato, c’è l’imbarazzo della scelta su come divertirsi: ad attendere i bimbi mascherati e le bambine più vanitose stand di trucco, pesche ed estrazioni per chi è in cerca di fortuna, laboratori per ideare le proprie mascherine di carnevale o lavorare il cartoncino.

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Mentre si viene sormontati da trampolieri e da pignatte svolazzanti, si coglie il vero cambiamento del quartiere. Un quartiere che sta mutando non solo nelle “vesti”, ma anche nello spirito fra i suoi abitanti, nel desiderio di unione ed accoglienza che va oltre la sfilata dei carri.

È tutta una festa a Labaro, un clima sereno e gioioso che si sparge dalle musiche della banda della Polizia Locale di Roma fino all’odore di zucchero filato che rimane addosso, un po’ come i coriandoli e le stelle filanti lanciati a tradimento sui passanti. Anche le adolescenti del quartiere, troppo cresciute per mascherarsi ma in cerca di una valida alternativa, colgono l’occasione per avvicinarsi.

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Sono infatti giovani e giovanissimi i ragazzi che hanno partecipato al Carnevale esibendosi con la propria “arte”: chi improvvisando coreografie

sui ritmi etnici della break dance, realizzati a suon di tamburi dai ragazzi ospiti del Centro di Accoglienza ubicato nell’Hotel Point sulla Flaminia, rapiti anch’essi dall’aria di festa; chi strimpellando le ultime hit, come i “Modem 25”, musicisti esordienti del primo pomeriggio, o Emilio Stella, giovane cantautore romano.

Si ritrovano tutti a Labaro i ragazzi di Roma Nord, giungono da La Storta, Casalotti e Grottarossa.

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Ma a dirla tutta, a rapire il cuore delle ragazzine e a destare le curiosità dei bambini è Andrea Gandini, 18enne di Monteverde, che in queste settimane sta facendo molto parlare di sé con la sua arte. Invitato oggi a Labaro, ha trascorso il pomeriggio realizzando una delle sue opere su un vecchio tronco, infrangendo tacitamente il cuore di molte bambine e dei loro papà, che fremevano per tornare presto a casa per non perdersi la partita.

Molte famiglie, scoraggiate dalla probabile pioggia e dal freddo, tentano di far desistere i figli. “Ginevra dai ci aspetta Peppa Pig!”, vincono invece i burattini, la passeggiata sui pony e l’acchiapparella domenicale, con qualche livido annesso.

Ci si ritrova così a far tirata fino a sera, vuoi per i figli, vuoi perché finalmente si comprende che a Labaro, con le giuste iniziative, si può star proprio bene. Basta solo incontrarsi e metter a frutto i propri desideri.

Barbara Polidori

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1 commento

  1. e nonostante tutti gli sforzi, la passione che ci mettiamo, il tempo e i soldi nostri, e dei commercianti che hanno felicemente contribuito con una quota dai 5 ai 25 euro…niente da fà…gente che ci mette la politica in mezzo dove qui di politico non ci sta niente, ma porca miseria, l’ignoranza è una brutta malattia

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