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Labaro, Avanguardie Educative all’IC Baccano

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ic-baccano.jpgL’istituto Comprensivo Via Baccano di Labaro ha aderito alla rete “Avanguardie Educative” promossa dall’Indire (Istituto Nazionale Documentazione, innovazione e Ricerca Educativa), la rete che riunisce le scuole che negli ultimi anni in Italia si sono distinte per innovazioni strutturali e di metodologia didattica.

A partire dal prossimo anno scolastico prenderanno il via le “Aule laboratorio disciplinari” nella Scuola Secondaria di primo grado e “Spazio flessibile” nella Scuola Primaria.

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Perché queste novità? Lo abbiamo chiesto alla Dirigente Scolastica dell’IC, d.ssa Cinzia Pecoraro, che così ci ha risposto.

“Oggi è necessario dotare i ragazzi non più solo di conoscenze, il sapere, ma del saper fare, il sapere agito, che renda i giovani capaci di affrontare la complessità di un mondo in costante evoluzione. Per favorire questo cambiamento abbiamo ritenuto necessario avviare un processo di innovazione dell’organizzazione e delle pratiche didattiche anche attraverso la predisposizione di nuovi ambienti di apprendimento, per favorire l’adozione, nella quotidianità scolastica, di modelli didattici funzionali a quei processi di insegnamento-apprendimento attivo in cui gli studenti possono divenire gli attori principali.”

Il progetto “Aule laboratorio disciplinari” si basa sulla creazione di nuovi spazi per l’apprendimento. La configurazione tradizionale delle aule viene ribaltata: l’aula laboratorio è assegnata al docente e non più alla classe. E’ il docente che resta in aula mentre sono gli studenti che ruotano tra un’aula e l’altra, in base alla lezione da seguire. Un modello stravisto nei film che descrivono i college americani ma che rappresenta una novità in Italia.

“L’attuazione del progetto – spiega la d.ssa Pecoraro – intende favorire la diffusione di approcci operativi che tengono conto della “piramide dell’apprendimento” in cui il “fare” garantisce una migliore sedimentazione delle conoscenze oltre che l’acquisizione di abilità e competenze. Questo approccio, “dinamico e fluido”, considera gli spostamenti degli studenti uno stimolo “energizzante” capace di riattivare la capacità di concentrazione come testimoniato da accreditati studi neuroscientifici. Siamo convinti che questo nuovo approccio coinvolgerà e motiverà moltissimo i ragazzi, migliorando la percezione che essi hanno della scuola ma anche, e soprattutto, il profitto.”

Poiché riorganizzare gli spazi comporta il considerare aspetti come la gestione degli spostamenti degli studenti e il rispetto degli ambienti e dei sussidi, è necessario preparare gli allievi già nel corso della scolarità precedente ai cambiamenti. Per favorire questo passaggio è stato deciso di introdurre un secondo progetto Indire/Avanguardie Educative a partire dalla Scuola Primaria: il progetto “Spazio flessibile. Aula 3.0”

“Questo progetto – puntualizza la Dirigente Scolastica – ha come obiettivo il superamento di una didattica orientata esclusivamente allo sviluppo di conoscenze e un modello di lezione solo frontale. La creazione di uno spazio flessibile permette di sviluppare le potenzialità delle tecnologie digitali creando un ambiente adeguato a supportare pratiche didattiche innovative per lo sviluppo delle competenze. Un’aula strutturata come spazio flessibile attribuisce nuova centralità a insegnanti e studenti, favorisce la collaborazione, la ricerca, la riflessione, la costruzione e la condivisione della conoscenza. E attraverso le tecnologie – conclude la d.ssa Pecoraro – sarà un’aula connessa e aperta al mondo.”

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