Dici castagna e inevitabilmente pensi a Vallerano, cuore della Tuscia a quaranta minuti di macchina da Roma, che del frutto ottobrino ci ha fatto pure una sagra, con quattro week end nel corso dei quali vengono aperte le cantine e si mangiano prodotti locali, di quelli che si possono gustare solo nel valleranese e che sono rigorosamente a chilometri zero, dunque culitonni e fieno, funghi e carne del posto, dolci locali e caldarroste, che solo a pensare di acquistarne un cartoccio a Roma viene da chiedere la cessione del quinto, tanto sono “sovrapprezzate”.
Qui, a Vallerano, è tutto diverso, la gente è ospitale e fra una bevuta di vino (anche questo locale) e una chiacchiera fra amici ci si siede a tavola e si stacca la spina dimenticando Equitalia, il traffico, le litigate di condominio e quel “piove, Governo ladro!” che ha fatto l’Italia.
Fra le cantine, tutte con menù fisso a 20 euro, c’è da annotare quella del Vi.Va., dove nell’ultimo fine settimana c’è stato il tutto esaurito, con tanto di riffa e band da trasferta che ha allietato gli astanti con musica e ironia, fino a far alzare in piedi qualche ragazza per ballare senza particolari richieste: una sorta di “qui ci si diverte punto e basta”, senza commenti né volgarità, ma solo un “volemose bene” di quelli che, purtroppo, ormai solo i paesi sanno far vivere.
Perché quell'”aggiungi un posto a tavola” di teatrale memoria vive ogni volta che ci si mette con i piedi sotto al tavolino.
Qua sarebbe difficile descrivere i sapori, a noi basta descrivere il sapore di serate col caminetto acceso e la braciolata che farebbe venir l’acquolina in bocca pure ai vegetariani. Qua, fra una mostra con foto d’epoca e “vuole assaggiare questo vinello sincero?”, si procede con ritmi lenti ma molto a misura d’uomo.
Qua si continua per altri due fine settimana, quello del 24 e del 25 ottobre e quello a cavallo fra la fine del mese e il primo di novembre. Poi ci si rivedrà con i mercatini natalizi. Oppure, per chi ama lo sport, con la squadra di calcio locale che dà il nome alla cantina e col suo settore giovanile, vero e proprio vanto di una comunità che accoglie il forestiero come un amico.
Massimiliano Morelli
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